Uno dei temi caldi di quest'anno videoludico, oltre alle belle sorprese come Clair Obscur o Blue Prince, è rappresentato dal nuovo tetto di prezzo raggiunto da alcune produzioni, che dalle nostre parti esordiranno a 90€ – come già confermato da Nintendo (basti vedere Mario Kart World su Amazon) e da Xbox, mentre PlayStation riflette su come affrontare il nuovo quadro economico.
Dopo essere intervenuto in merito già qualche settimana fa, l'ex dirigente di PlayStation Shuhei Yoshida è tornato sull'argomento ai microfoni di Critical Hits, in occasione della Gamescom del Sud America.
A suo avviso, con l'epoca di rincari che stiamo vivendo, è normale che anche i videogiochi abbiano avuto una impennata – ma le esperienze che si portano a casa con 90€, che non sono tutte quelle che esordiscono sul mercato, sono secondo lui comunque «un affare».
«Quando guardi alla vita in generale, i prezzi di altri prodotti sono aumentati, sai, e anche molto più di quanto non siano aumentati i videogiochi. Penso che in un certo senso era quasi troppo tardi per le compagnie di videogiochi, per cominciare a dare un'occhiata a come strutturano i loro prezzi» ha ragionato Yoshida.
Che però sottolinea: «non credo che tutti i giochi debbano avere lo stesso prezzo. Ciascun gioco ha i suoi valori, la sua dimensione, il suo budget. Credo che dipenda assolutamente dal publisher – o dallo sviluppatore, se si autopubblica –, la decisione del prezzo da imporre per il loro prodotto, in base al valore che pensano di stare offrendo».
Per questo, secondo Yoshida i giochi che avranno il prezzo più alto possibile saranno quelli che offriranno di più in termini di durata ed esperienza di intrattenimento. Cosa che però, come sappiamo, negli AAA non è sempre stata così – con il prezzo che è andato di pari passo con il costo dei valori produttivi, non con l'esperienza ludica.
Yoshida, dal suo punto di vista, spiega:
«Per quanto concerne i prezzi da $70 o $80 [che diventano 80€ e 90€ in Europa, ndr], per giochi davvero grandiosi, penso che sarà un affare se si considera la quantità di intrattenimento che i migliori giochi, quelli di qualità più alta, offrono alle persone, rispetto alle altre forme di intrattenimento.
Fintanto che le persone scelgono con attenzione come spendere i loro soldi, non credo che dovrebbero lamentarsi».
Chiaramente, la forma di intrattenimento offerta dai videogiochi è di certo più durevole di quanto non offra comprare un biglietto per per due o tre ore al cinema, o comprare il singolo Blu-Ray di un film, e questo punto è inattaccabile.
Tuttavia, come dicevamo, non è sempre detto che il gioco più costoso sia anche quello che ha di più da dire ai videogiocatori. E questo, per chiudere come avevamo aperto, è uno dei messaggi più chiari mandati fino a ora dal 2025 videoludico.
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