Nel futuro deve esserci un polo italiano dei videogiochi

Durante un evento tenutosi nei giorni scorsi, Leonardo Interactive ha fatto il punto sui suoi progetti futuri per l'industria videoludica in Italia.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Non è una novità che l'industria dei videogiochi italiana stia tentando, con proposte più ambiziose e altre esordienti ma in alcuni casi sorprendenti, di dire la sua in un mercato sempre più ricco.

Proprio qualche tempo fa, come ricorderete, ne parlammo direttamente con IIDEA, che ci spiegò quali fossero i progetti per il futuro dello sviluppo dei videogame nel nostro Paese. E la stessa IIDEA, di recente, è stata protagonista di una nuova edizione di First Playable, che ha avuto numeri a sua volta in crescita e ha visto anche le premiazioni per i gli Italian Video Game Awards.

In questo quadro vuole inserirsi anche Leonardo Interactive, il publisher italiano che di recente si è fatto notare per produzioni come Shattered Heaven (qui la nostra recensione), o il precedente Dry Drowing.

Nei giorni scorsi la compagnia, che a breve darà anche pubblicazione a Daymare 1994: Sandcastle (è atteso per il 30 agosto), ha tenuto la prima edizione dei L>I Days, dove ha anche confermato il ritorno di Simon the Sorcereraltra produzione tutta italiana.

L'idea del publisher romano, che è anche studio di sviluppo indipendente, è quella di poter fare riferimento su un polo italiano dei videogiochi.

In occasione dell'evento, che si è svolto a Spoleto, il CEO Leonardo Francesco Caltagirone ha spiegato che «abbiamo un obiettivo comune, consolidare e promuovere l'industria dei videogiochi in Italia. E per farlo è necessario che sviluppatori, artisti, studios e tutti coloro che sono coinvolti nella produzione di videogiochi possano collaborare, imparare e prosperare, per diventare un punto di riferimento quando si parla di innovazione, creatività ed eccellenze nel settore del gaming globale».

Nella visione di Caltagirone, «serve quindi una casa per tutti coloro che amano i videogiochi e vogliono farne parte attivamente, un luogo dove le idee si trasformino in realtà, un appuntamento fisso dove l'ispirazione viene coltivata e i talenti valorizzati. Facciamo il primo passo per contribuire tutti insieme a posizionare l'Italia come un importante hub per l'industria dei videogiochi a livello internazionale».

Anche IIDEA, presente all'evento con il developer relations manager Davide Mancini, ha sottolineato l'importanza di vedere crescere l'industria dello sviluppo nostrana: «l’industria italiana dei videogiochi è ancora di piccole dimensioni, ma sta vivendo una fase di crescita con significative opportunità di sviluppo, in uno scenario di mercato internazionale di grande competitività. La produzione nazionale, naturalmente votata all’export, ha tutte le carte in regola per diventare una nuova frontiera del Made in Italy, culturale, creativo e digitale».

In merito al ritorno di Simon the Sorcerer, invece, durante l'evento è stato confermato che sarà un prequel ufficiale della saga e che arriverà nel corso del 2024. Il gioco, sviluppato negli ultimi tre anni da Smallthing Studios, potrebbe rappresentare un prossimo tassello per le proposte dei videogiochi made in Italy.

Il recente report di IIDEA sul 2022 ci ha svelato quali sono i numeri del mercato nostrano e chi sono i videogiocatori, in Italia. Anche il precedente, relativo al 2021, aveva messo in evidenza come l'effetto della pandemia (che aveva avvicinato più persone ai videogame, durante la quarantena) non sia stato solo un momento: sono tante le persone che videogiocano abitualmente ed è sicuramente importante che l'Italia possa diventare un punto di riferimento in un mercato che offre tantissime opportunità di lavoro in Paesi attigui all'Italia, e che è ancora ai vagiti, se paragonato, dalle nostre parti.

Vedremo quindi dove porterà la strada del futuro.