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Pro
- Sopravvivenza è una grande idea da mantenere.
- Impatto estetico ottimo.
- Colonna sonora dagli altissimi valori produttivi.
- Le nuove idee di gameplay trasformano l’idea di Mario Kart.
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Contro
- Il caos sovrasta definitivamente l’abilità in molti casi.
- Design dei percorsi azzoppato dalla struttura di gioco.
- Open world avvolgente, ma poco accattivante.
Il Verdetto di SpazioGames
Informazioni sul prodotto

- Sviluppatore: Nintendo EAD
- Produttore: Nintendo
- Distributore: Nintendo
- Testato su: SWITCH2
- Piattaforme: SWITCH2
- Generi: Guida Arcade
- Data di uscita: 5 giugno 2025
Non è semplice avere a che fare con Mario Kart World, oggi. Dopo un Mario Kart 8 Deluxe che ha venduto l’inverosimile e creato un punto di non ritorno per la serie in termini di qualità dei tracciati, contenuti e gameplay, come si può anche solo pensare di presentare sul mercato qualcosa che possa risultare un passo in avanti rispetto a quanto visto su Nintendo Switch?
La risposta è: non si può.
Non è un caso che Mario Kart World non si chiami “Mario Kart 9”, perché credo che anche Nintendo sapesse di non poter garantire qualcosa di oggettivamente superiore a quanto visto in un videogioco che è stato giocato fino a ieri l’altro sulla sua precedente console dei record.
Per questo il titolo d’esordio di Nintendo Switch 2 prende una direzione totalmente diversa, a partire da quell’idea di replicare anche solo in parte le dinamiche di Forza Horizon, offrendo per la prima volta un mondo aperto da esplorare.
Questo è sempre un rischio, soprattutto con franchise che hanno un’identità così forte come Mario Kart. Il racing game di Nintendo è stato tra gli emblemi della filosofia di design dei suoi giochi: accessibile e divertente per chiunque, ma con la profondità giusta perché i giocatori più competitivi possano avere un gameplay soddisfacente.
Per la prima volta, con Mario Kart World, questo equilibrio si rompe irrimediabilmente. È un male? Parliamone.
Un mondo di corse da scoprire e fotografare
Nel menù di Mario Kart World basta premere un pulsante per essere catapultati all’interno del nuovo mondo di gioco. Non c’è onboarding, nel bene e nel male, per cominciare ad esplorare il grande regno in cui sono ambientati i circuiti su cui passeremo le prossime centinaia di ore in compagnia di Nintendo Switch 2.
L’impatto estetico è bellissimo e, almeno qui, c’è poco di che essere schizzinosi. Mario Kart World è un ottimo biglietto da visita per le potenzialità di Switch 2, mostrandoci uno spiraglio di cosa potranno mettere in scena i giochi first party da qui a qualche anno.
Il team di sviluppo sfrutta saggiamente il meteo dinamico con le sue temperature di colore variabili per creare un bellissimo mondo di gioco.
Praterie, deserti, montagne innevate, vulcani e città labirintiche si danno il cambio in Mario Kart World come una serie di cartoline da sfogliare (e fotografare con l’inedita modalità fotografica). Il tutto, per chi ama più la tecnica che il romanticismo, a granitici 60 fps sia in modalità docked che portatile, laddove le risoluzioni viaggiano fino a 1440p con un saltuario post-processing nel primo caso e 1080p fissi nel secondo.
Il tanto chiacchierato open world del gioco funge perfettamente da momento distensivo, per prendersi un momento di relax tra una serie di corse frenetiche. Non è molto popolato, e aspettarsi da un Mario Kart la vitalità di un ecosistema da gioco di ruolo è un tantino fuorviante, tuttavia le attività che ci sono spesso sembrano un po’ buttate lì.
Ci sono delle sfide che potrete attivare con l’iconico pulsante P, in cui Mario Kart World si trasforma in alcuni casi in un platform con i kart. Sono divertenti e spesso propedeutiche ad imparare tutti i trick possibili con le nuove meccaniche, ma non sono la forza trainante per cui vi ritroverete a girare per il mondo di gioco. Le ricompense che vengono restituite sono alcuni sticker che potrete attaccare sul vostro mezzo, e non c’è nemmeno un senso di progressione tale che possa stimolare i completisti.
Anche collezionare i costumi di alcuni dei personaggi (posizionati con una logica imperdonabile nel menu di selezione) è divertente, ma in termini di attività pure e stimoli reali posso dire con una certa tranquillità che l’open world di Mario Kart World non è preponderante, anzi. È quasi più stimolante percorrerlo solo per godere dei panorami e fare una miriade di foto, e magari per qualcuno diventerà la migliore attrattiva.
Soprattutto, è un modo per prendere dimestichezza con le nuove dinamiche, ovvero la possibilità di scivolare su alcune superfici e pareti, e il salto sul posto.
Di nuovo in pista, con altre idee
Nel primo caso, l’avrete visto dai numerosi video, è possibile lanciarsi in acrobazie che comprendono corrimano, travi di ponti, tralicci elettrici e altre superfici sulle quali buttarsi a due ruote per alterare i normali percorsi. Da qui è possibile poi buttarsi a destra o sinistra, inanellando altri grind come un motorizzato Tony Hawk, oppure per tornare in pista da una prospettiva diversa.
Il salto sul posto si aggiunge invece alle possibilità di movimento classiche di Mario Kart. Con lo stesso tasto della derapata, ma rimanendo immobili, si può cominciare a caricare un salto sul posto che produrrà un’accelerazione con le stesse tre intensità possibili della derapata.
Utile per evitare gusci all’ultimo minuto, ostacoli sul terreno o approfittare di altre macchine nello scenario per saltare ancora una volta, si tratta di una meccanica di gioco che mi ha lasciato più volte perplesso.
L’accelerazione generata è spesso ininfluente (problema diffuso in generale per tutti i boost, molto meno potenti di una volta), e i casi in cui è davvero utile in gara non sono poi così tanti.
Tolta una manciata di percorsi dove, con una certa abilità, si possono creare delle scorciatoie sbalorditive, il più delle volte ci si dimentica di avere questa possibilità e rimane sempre più conveniente utilizzare la derapata o semplicemente tagliare le curve.
Lo si nota dalle prime prove a tempo che stanno arrivando dalla community, con giocatori che riescono a rimanere quasi in volo per un grande periodo. Modalità dove questa nuova meccanica di gioco splende e, non a caso, non contempla altri giocatori.
Welcome to (a new) Mario Kart!
Mario Kart World si può giocare in modalità Gran Premio, Sopravvivenza, Prove a tempo, Corsa sfida e Battaglia.
Partiamo da quest’ultima che è la più veloce da spiegare. Ci sono solo due modalità di gioco, ovvero la classica battaglia con i palloncini e la seconda in cui bisogna raccogliere più monete possibili entro lo scadere del tempo.
Quest’ultima avrebbe anche una premessa originale ma, in tutta onestà, diventa presto soporifera perché le mappe sono molto grandi ed è difficilissimo trovare gli altri giocatori per poter rubare le monete necessarie alla vittoria. Lo scontro ad esplosione di palloncini, invece, rimane di gran lunga la modalità battagliera più bella di sempre di Mario Kart, un marchio di fabbrica che non delude in alcun modo.
Se le Prove a tempo sono i classici momenti in cui mettere alla prova le proprie abilità, mentre le Corse sfida sono semplicemente la serie di circuiti da infilare uno dopo l’altro, c’è molto da dire sulla modalità Gran Premio e su l'inedita Sopravvivenza.
In Mario Kart World, il Gran Premio non è come lo ricordavate. Si giocano una serie di quattro tracciati che, tuttavia, sono modificati perché diventino una sorta di rally continuo. A differenza del primo circuito e del giro finale dell’ultimo, i tracciati in mezzo sono una corsa da un punto A a un punto B con dei checkpoint intermedi.
Si tratta di una modifica non di poco conto, perché mette in discussione l’approccio che i giocatori devono avere con Mario Kart. Non si tratta quindi di imparare i percorsi, sfruttare ogni curva e interpretare scorciatoie per cercare di superare gli avversari, ma di gestire bene gli oggetti e di utilizzarli al momento giusto per guadagnare terreno.
Strano, vero? In questo senso è evidente come il design dei tracciati – in termini di composizione e non di estetica perché sono meravigliosi da vedere – sia stato leggermente omologato per supportare questa dinamica più da rally che da circuito, e soprattutto per accogliere 24 giocatori.
A gincane, strettoie e curve appaganti degne dei migliori Mario Kart si alterna un design molto più verticale per sfruttare grinding e corsa sui muri, ma soprattutto un quantitativo elevato di aree grandi, a volte gigantesche, che ricordano solo alla lontana l’idea di un circuito.
Non è una sensazione negativa in senso stretto, lo voglio ribadire, perché nonostante il suo approccio spiazzante non c’è un momento in cui Mario Kart World non sia divertente o non restituisca la voglia di infilare “solo un’altra partita”. Anche perché è possibile giocare le versioni abituali dei circuiti, ma vanno selezionati singolarmente o come primo elemento di una selezione di corse sfida.
Una scelta singolare che, mi auguro, Nintendo possa modificare in seguito con un aggiornamento per aggiungere semplicemente la possibilità di infilare un circuito dopo l’altro, senza rally.
Proprio il divertimento è la parola chiave di questo nuovo capitolo che, in molte occasioni, si prende lo spazio della competitività. Avere 24 giocatori in un gran premio è una scelta che porta ad avere tanti oggetti lanciati in ogni istante; quindi, affrontando in maniera ottimale ogni circuito, si viene comunque sovrastati dal tipico elemento aleatorio e caotico di Mario Kart che, in World, diventa quello principale e spesso unico.
Si va ben oltre il meme del guscio blu all’ultimo giro, dove soprattutto online si viene facilmente sovrastati da una caterva di oggetti qualora si finisca nelle prime posizioni, e senza troppe possibilità di evasione. Gli strumenti ci sarebbero, così come la citata possibilità di grindare per togliersi dai guai, ma sono soluzioni troppo situazionali perché siano efficaci.
Se il Gran Premio è quindi molto più un party game che in passato, la modalità Sopravvivenza è quella che indubbiamente usufruisce in maniera più ottimale della filosofia di Mario Kart World.
In questo caso si tratta di un battle royale in salsa Mario Kart, dove bisogna correre ininterrottamente attraverso una serie di tracciati rally per sopravvivere a varie ondate in cui i concorrenti verranno tagliati di volta in volta. Se si arriva in un certo numero di posizioni si prosegue, altrimenti è tempo di abbandonare con mestizia.
Sopravvivenza è la modalità di Mario Kart World in cui bisogna saper giocare davvero, per assurdo, ma non nel modo in cui immaginate.
Diventa fondamentale saper gestire gli oggetti, capire quando sprintare con un turbo o abbattere un avversario, per non parlare degli oggetti più devastanti come un Pallottolo Bill o un fulmine. Usarli presto significa rimanere a secco nel momento più bisogno, quando c’è da inventarsi qualcosa per arrivare al traguardo entro i limiti di giocatori. Al contrario, temporeggiare eccessivamente può portare a subire le mosse di altri giocatori senza poter dire la propria.
L’adrenalina nelle gare di Sopravvivenza è altissima, soprattutto perché il caos generato dai 24 giocatori diventa in questo caso parte integrante dell’esperienza. C’è solo un problema che ho notato dopo svariate partite, e risiede nell’eccessivo vantaggio che hanno i giocatori più arretrati rispetto a chi sta vincendo.
Come di consueto, Mario Kart World dona ai giocatori più avanti degli oggetti meno devastanti, e fa il contrario con chi rimane indietro. Per questo sembra essere eccessivamente conveniente rimanere dopo la quinta o sesta posizione per poter tenere gli oggetti più importanti, da scatenare poi quando si avvicina il checkpoint di turno. In questo modo i giocatori che riescono a mantenere il vantaggio vengono paradossalmente penalizzati, ma dall’altro lato della medaglia c’è sempre la possibilità per chiunque di tentare almeno una rimonta.
Non so ancora come sentirmi rispetto a questa dinamica di gioco che emerge dalla community. Per ora non mi sembra soverchiante, ma rimane una cosa da considerare come un pericolo possibile per quella che è la solidità della modalità di gioco meglio riuscita di Mario Kart World.
Ma quindi, ‘sto nuovo Mario Kart?
Arrivando a leggere fin qui – per chi è arrivato, almeno – potreste avere l’impressione che Mario Kart World sia un gioco mediocre. Tutt’altro: è un gioco magnifico che permette a Nintendo Switch 2 un esordio esplosivo, come la marmitta di un kart che brucia al momento giusto.
È un videogioco bellissimo da vedere e da giocare, che rimane ancora unico e inimitabile nonostante i numerosi tentativi della concorrenza, e l’offerta ludica generale è qualcosa che si può trovare solo nella cartuccia (fisica o digitale) in esclusiva su Switch 2. Non c’è niente di simile, con buona pace dei detrattori.
Tuttavia è una dichiarazione di intenti importante, quella di Mario Kart World. Un vero e autentico nuovo corso, che rinuncia al design sopraffino dei circuiti di Mario Kart 8 Deluxe per creare un’esperienza complessivamente più maestosa e avvolgente, dalla vista al sonoro fino alla letterale prova su pista.
Indubbiamente è anche più accessibile, con percorsi che prediligono l’adrenalina alla precisione, senza neanche la necessità di concentrarsi troppo sul veicolo perché ora si dividono in solo due categorie: auto e moto, senza intermedi come le moto in piega e le moto da cross.
Non c’è alcun dubbio che Mario Kart World sarà un videogioco di grandissimo successo e in grado di conquistare altre decine di milioni di persone come il suo predecessore. Se sarà in grado anche di scalzarlo allora viva il rally, le esplosioni, i circuiti affollati e tutto ciò che Nintendo vorrà produrre per uno dei suoi franchise più iconici.