Era il 1° luglio 1999 quando Dino Crisis, survival horror firmato da Capcom, faceva il suo debutto su PlayStation.
Oggi, a distanza di 26 anni, il gioco (avvistabile ancora su Amazon) continua a vivere nella memoria collettiva dei fan, come uno dei titoli più iconici e richiesti per un ritorno in grande stile.
Tra atmosfere claustrofobiche, dinosauri letali e un’impronta action più marcata rispetto a Resident Evil, il titolo Capcom ha saputo ritagliarsi un posto speciale nel cuore degli appassionati.
Eppure, nonostante le richieste costanti, il franchise è ancora fermo al palo. Lanciato in piena era Resident Evil, Dino Crisis rappresentava una variazione sul tema: via gli zombie, dentro i velociraptor.
Il gioco vedeva la protagonista Regina, membro della squadra speciale SORT, indagare su un’isola infestata da creature preistoriche rinate a causa di misteriosi esperimenti scientifici. Il tono era serio, la tensione costante, e l’uso di enigmi e backtracking rendeva l’esperienza coinvolgente, tesa e spesso imprevedibile.
Il successo fu tale da generare due sequel: Dino Crisis 2 nel 2000, dal taglio più action, e Dino Crisis 3 nel 2003, ambientato nello spazio, che però non riuscì a replicare la formula vincente dei primi due capitoli.
Da allora, il brand è rimasto in letargo, con Capcom che ha preferito puntare sul revival di altri franchise, come Resident Evil, Monster Hunter e prossimamente anche Onimusha.
Nonostante le numerose petizioni e l’entusiasmo della community – con persino alcuni fan che hanno provato a realizzare remake amatoriali in Unreal Engine – Dino Crisis non figura attualmente nei piani pubblici di Capcom.
A oggi, non esiste alcun annuncio ufficiale riguardante un remake, un remaster o un reboot della saga.
Una situazione che lascia l’amaro in bocca ai fan, specialmente considerando il successo di operazioni simili fatte con Resident Evil 2, 3 e 4, tutti remake che hanno riportato la gloria dei survival horror classici a un pubblico moderno.
Vedere Dino Crisis trattato con lo stesso rispetto e la stessa cura sarebbe, per molti, un sogno realizzato. Nel frattempo, Regina e i suoi dinosauri rimangono confinati nei ricordi e nei vecchi dischi, ma il desiderio di una rinascita resta vivo anche negli stessi autori.