Deck Nine licenzia il 20% degli sviluppatori, dopo Supermassive e PlayStation

Continua purtroppo l'ondata di licenziamenti nell'industria dei videogiochi: dopo Supermassive e PlayStation, anche Deck Nine annuncia addii importanti.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Il 2024 non poteva iniziare nel peggiore dei modi per l'industria videoludica: continuiamo purtroppo a dovervi riportare sulle nostre pagine l'ennesima nuova ondata di licenziamenti, che questa volta ha colpito Deck Nine.

Lo studio ha recentemente raccolto l'eredità del franchise Life is Strange da Don't Nod, facendosi notare soprattutto per il lancio dell'ottimo True Colors (lo trovate su Amazon) e di The Expanse: A Telltale Series, realizzato in collaborazione con l'omonimo team di sviluppo.

Proprio nelle scorse ore vi abbiamo raccontato dell'incredibile ondata di licenziamenti che hanno colpito Supermassive Games e perfino PlayStation, con Sony che ha chiuso London Studio e lasciato andare ben 900 dipendenti.

E mentre segnalavamo che perfino i piccoli team di sviluppo non riescono a sfuggire a questa fastidiosa pratica, Deck Nine ha annunciato sui propri profili social di aver preso la difficile decisione di licenziare il 20% dei dipendenti.

Nell'annuncio viene fatto notare che la decisione non è stata presa a cuor leggero e che si tratta di sviluppatori fantastici, arrivando quasi a implorare gli altri team con maggiori disponibilità economiche di accoglierli nella loro squadra.

GameSpot fa notare non solo che questa è la seconda ondata di licenziamenti dello studio — i primi erano già avvenuti lo scorso maggio — ma anche che gli autori di Life is Strange True Colors pare non abbiano avuto alcuna reale scelta in proposito.

Il game director Stephan Frost riporta infatti che la leadership di Deck Nine ha deciso di ridursi lo stipendio proprio per provare a minimizzare le perdite il più possibile, ma che nonostante ciò sono stati costretti a mandare a casa il 20% della forza lavoro per poter sopravvivere.

Secondo il director Frost l'attuale situazione dell'industria videoludica «fa schifo» ed è stato davvero un peccato lasciare andare così tanti sviluppatori, dato che era il miglior team che lo studio avesse mai avuto.

Un ennesimo retroscena che non avremmo mai voluto raccontare e che ci conferma, qualora ce ne fosse ulteriore bisogno, quanto lo stato attuale dell'industria videoludica sia assolutamente insostenibile. E, come sempre, a pagare sono le persone che non hanno colpe su gestioni pessime.

La situazione che ha colpito PlayStation appare particolarmente clamorosa, se si considera che l'ex presidente Jim Ryan aveva festeggiato con London Studio pochi giorni prima della chiusura.