Prosegue la battaglia di PUBG Corp. per rendere
PlayerUnknown’s Battlegrounds
un titolo se non libero da cheater, almeno frequentabile in un contesto meno ‘tossico’.I risultati sono piuttosto incoraggianti, come testimoniato da un tweet di BattlEye, il servizio che si occupa della copertura anti-cheating su
PUBG.A quanto affermato, infatti, soltanto a gennaio è stato emesso un milione di ban. Questo vuol dire che, almeno in teoria, circa 1/30 della community globale del gioco tra PC e Xbox One non può più accedervi.
“Sfortunatamente, le cose continuano a degenerare”, osservano da BattlEye, mentre sempre su Twitter gli utenti precisano che con un minimo di know how questi ban possono essere comunque aggirati.Non si può negare lo sforzo dello sviluppatore in tal senso, comunque:
soltanto l’altro giorno PUBG Corp. ha annunciato il blocco di Steam Family e altre misure per limitare ancora di più il fenomeno del cheating.
Fonte: GamingBolt