Mel è uno dei migliori personaggi di The Last of Us - Parte II, anche se nessuno se n'è accorto

Mel è una delle protagoniste di The Last of Us - Parte II e la sua scrittura può quasi passare in sordina. Vediamola da vicino.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Attenzione: questo articolo contiene importanti spoiler da The Last of Us - Parte II.Se non avete completato il gioco, vi raccomandiamo di interrompere la lettura.

I videogiocatori sanno che, all'interno di The Last of Us, sia nel primo che nel secondo, troviamo un cast di personaggi più o meno vario, con protagonisti e comprimari che vanno a popolare il mondo decadente e post-apocalittico tracciato da Naughty Dog.

Tra questi personaggi-spalla troviamo, in The Last of Us - Parte II, anche quello di Mel. Questa giovane donna non ha attirato particolarmente le simpatie dei videogiocatori, perché qualsiasi sia la protagonista di cui state vestendo i panni tra Ellie ed Abby, Mel apparirà sempre come una figura in contrasto con i vostri intenti.

Tuttavia, sarebbe quasi facile ridurre questo personaggio alla sola figura di "amica di Abby" dal fronte di Ellie, e di "ragazza di Owen" dal fronte di Abby.

Si possono fare, invece, molteplici riflessioni. Una particolarmente interessante, è quella che evidenzia il fatto che Mel sia in realtà a sua volta vittima della vendetta che Abby ha voluto compiere.

Quando la giovane Anderson si è dannata per cercare di individuare Joel Miller, l'uomo che aveva ucciso suo padre Jerry, ad accompagnarla nell'insensato viaggio di violenza sono stati proprio i suoi amici, tra cui anche il suo ex ragazzo Owen e la sua nuova compagna (e amica di Abby), Mel.

A tal proposito, c'è una riflessione molto interessante del giocatore conosciuto come BrennanSpeaks, su Reddit, che si è appassionato a tal punto alle vicende di Mel da aver deciso di scrivere intere fan-fiction su di lei. Rimanendo però nel fronte del gioco, Brennan sottolinea:

«Lei ed Abby erano molto vicine, tempo addietro. Le aveva scritto una lettera (la trovate nello zaino di Abby in 'The Park'), dove ringraziava proprio Abby per averla aiutata a incastrare il suo apprendistato con Jerry. Addirittura, Mel suggeriva di andare a bere insieme ad Abby per festeggiare. C'erano motivi per cui Mel volesse a sua volta supportare il cammino di vendetta di Abby».

Fin qui niente di strano, se non fosse che Mel è davvero traumatizzata, quando questa vendetta si compie. Probabilmente, la giovane dottoressa non si aspettava che la violenza dell'amica potesse raggiungere proporzioni tali da massacrare Joel, prima di compiere la sua vendetta.

E la situazione, se possibile, peggiora ulteriormente, quando il gruppo si accanisce contro l'incolpevole Ellie e per poco non la uccide – con la ragazzina che ha la sola colpa di essere stata oggetto della protezione di Joel, e di essere stata preoccupata per aver perso le tracce del patrigno.

Mel è così spaventata da quello che hanno fatto da rendersi conto che Ellie rappresenta un pericolo. Così come lo rappresenta Tommy. Trascinata nel circolo di violenza da Abby e Owen – perché tiene a entrambi – Mel capisce che lei e il suo gruppo di amici non sono i buoni della storia, e che le persone care di Joel verranno a cercarli, anche in capo al mondo. Come poi accade. Mel dava ragione a Manny che voleva uccidere sia Ellie che Tommy.

Come spiegato bene da Brennan:

«Mel si rende conto che i Lupi non sono gli eroi, e che Ellie, o chiunque da Jackson, avrebbe enormi motivi per mettersi sulle loro tracce e fargliela pagare. Abby – e con lei Owen – non si rendono conto della minaccia rappresentata da Ellie perché per loro non è possibile che esista qualcuno che ami Joel a tal punto da tentare di vendicarlo.

Ma Mel capisce che Joel è un essere umano, e per questo si rende conto che Ellie (e con lei Tommy) erano persone che lo amavano. Ecco che così, la parte del suo cervello più orientata alla sopravvivenza si fa avanti, quando fa notare agli altri membri del gruppo che entrambi sono dei pericoli, se rimarranno in vita».

Tempo dopo la morte di Joel, quando vediamo Mel e Abby a Seattle, le due si sono visibilmente allontanate. È evidente che Mel senta il peso delle contraddizioni di quello che ha fatto – è un medico e ha partecipato alla tortura e uccisione di una persona raggirata.

Oltretutto, Mel ha una relazione con Owen e aspetta un figlio da lui. Se possibile, questo accentua la distanza tra le due donne, dal momento che Abby prova ancora sentimenti per lui. E, oltretutto, la cosa è contraccambiata, sebbene Owen si ostini a rimanere con Mel – pur non sembrando mai particolarmente entusiasta della gravidanza.

Così, quando Owen sparisce dai ritrovi sicuri dei Lupi, è Mel – accompagnata solo dal suo cane – a cercare di raggiungerlo. Da sola, in territorio nemico, la donna che aspetta un bambino da lui lo trova nel rifugio dove sperava fosse, ma solo per scoprire che Owen ha passato la notte con Abby. Che sebbene attenda un figlio da lei, non c'è niente che possa fare per allontanarlo dalla sua ex, che era anche una sua amica.

Come sottolineato in modo intelligente da Brennan:

«Ora Mel è stata tradita sia dall'uomo che ama che dalla donna che era sua amica. Aveva tutte le motivazioni per pensare il peggio di lei. Abby l'aveva trattata di me*da ed era comprensibile che la vedesse come un pezzo di me*da».

Il rapporto tra le due donne è irrecuperabile, ma Abby ha una personalità più forte di quella di Mel. Pur conscia del fatto che Owen non avesse per lei sentimenti altrettanto forti, Mel lo raggiunge all'acquario per trovarci lì Abby e capire tutto. Ed è solo alla fine, che la giovane donna medico decide di prendere posizione e smarcarsi da questa spirale di "amore" tossico– quando però è troppo tardi.

Owen tenta di convincerla ad accompagnare Abby nella sua ricerca di Lev, ma Mel stavolta dice no. Aspetta un bambino e non si butterà nel territorio nemico, in una missione suicida, per la donna che il suo ragazzo ama molto più di lei.

Abby se ne va, lasciando i due da soli, e Owen addirittura le dice che se non può aiutarlo può tornarsene da dove è venuta. Ma Mel non può tornarsene da dove è venuta, dopo aver disertato ed essere sparita nel nulla con lui.

È quando i due stanno discutendo, che sono raggiunti da Ellie. Il fantasma di quanto fatto a Jackson è di nuovo davanti agli occhi di Mel – le dà ragione, perché commesso il crimine tanto valeva non lasciare cani a briglia sciolta pronti ad azzannarli alle spalle come avrebbe potuto fare Ellie.

Quando la diciannovenne, armata e ben poco propensa al dialogo, chiede ai due dove sia Abby, Mel si fa avanti per dirle dove sia andata. Owen interviene per impedirglielo, ma come potrebbe Mel non voler "vendere" Abby in cambio della sua vita e di quella del figlio che ha in grembo?

La situazione degenera quando Owen tenta di attaccare Ellie e finisce colpito e alla fine, forse per difenderlo, forse per difendersi, anche Mel viene colpita a morte da una sconvolta Ellie – che si rende conto che la donna aspettava un bambino.

Il momento in cui il personaggio di Mel ha cercato di staccarsi dalla relazione tossica con Owen, insomma, è lo stesso in cui poco dopo trova beffardamente la morte. Si tratta di un tipo di scrittura cruda che The Last of Us - Parte II mette in scena in modo molto chiaro: i proverbiali "lieto fine" sono delle eccezioni e la morte sì, piove letteralmente dal cielo, senza preavvisi (pensate a quella di Manny in una sequenza con Abby, ma anche a quella di Jesse), senza scene strappalacrime e discorsi pre-morte per farsi ricordare. Un colpo, un attimo, un piede in fallo, e il personaggio è finito.

Mel allora è un personaggio usato da Naughty Dog per esprimere molti più concetti di quelli che potrebbero emergere a una prima occhiata: non è semplicemente la rivale in amore di Abby o quella che voleva ammazzare anche Ellie a Jackson, ma un pesce fuor d'acqua trascinato in una spedizione punitiva a cui partecipa per affetto verso chi la riteneva importante. L'amore deviato per Owen e la soggezione che subisce da Abby fanno il resto – arrivando a costarle la vita.

«A Mel va tutto male più che a qualsiasi altro personaggio nel franchise» scrive Brennan nella sua interessante riflessione. «Nel frattempo, però, aveva più moralità di tutti gli altri, ma alla fine viene punita per aver fatto quello che doveva fare fin dall'inizio: tenere la sua posizione di fronte alle persone che facevano parte della sua vita, ogni volta che tentavano di controllarla».

The Last of Us - Parte II è disponibile su PS4 e grazie a un apposito aggiornamento è giocabile anche su PlayStation 5 con performance ottimizzate. Di recente, dal punto di vista narrativo avevamo anche riflettuto sul perché della sequenza finale del gioco che, dopo quello che sembrava un epilogo classico, si spostava a Santa Barbara per una appendice di gameplay. Perché? Perché sì, decisamente.

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