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La nuova alba di Android e Disney+ | Le novità tech e social

Tra le novità tech e social della settimana, i brevetti di Microsoft, la rivoluzione di Android e i piani per il futuro di Huawei

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a cura di Stefania Sperandio

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  • Piattaforme: TECH
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Messa alle spalle la Gamescom, è tempo di tornare alle nostre consuete routine di pubblicazione, tra cui la nostra immancabile rubrica SpazioTech, che chiacchiera con voi dei temi caldi del momento in materia di tech e social. L’argomento chiave della settimana è sicuramente la preparazione all’uscita di Android 10, che per l’occasione cambia nomenclatura e logo. Le novità, però, non mancano: le passiamo tutte in rassegna come di consueto.

Piacere, Disney+

Dal D23, sono arrivati finalmente i dettagli su Disney+, il servizio premium che vuole darvi la possibilità di accedere ai contenuti del gigante Disney on demand, un po’ come una sorta di Netflix dedicato a supereroi, animazione, Star Wars e tutti gli altri contenuti prodotti dalla compagnia.

Secondo quanto appreso da CNET, il prezzo del servizio sarà pari a $6,99 mensili e consentirà di vedere i contenuti anche su quattro dispositivi contemporaneamente – oltretutto, con qualità fino ai 4K. Oltre a contenuti d’archivio, la piattaforma proporrà, dopo l’apertura del 12 novembre, tante novità, tra cui She Hulk e la serie Obi-Wan Kenobi con Ewan McGregor.

Riuscirà Disney+ a imporsi sul mercato, considerando i grandissimi franchise sui quali può contare?

Il futuro dei touchpad secondo Microsoft

Nei giorni scorsi, è emerso che Microsoft ha depositato un nuovo brevetto per dei touchpad che probabilmente saranno inclusi – a meno che il progetto non rimanga nel cassetto – nei dispositivi del futuro del gigante di Redmond.

Nel brevetto, che vi abbiamo mostrato in una nostra notizia dedicata, è possibile notare un touchpad di dimensioni molto generose, che occupa praticamente l’intera larghezza del notebook che dovrebbe alloggiarlo. Secondo la documentazione, inoltre, ogni area del touchpad sarebbe destinata ad avere funzioni differenti, che varierebbero anche in base all’applicazione in esecuzione.

Rimane da scoprire se vedremo dei dispositivi simili nei computer del prossimo futuro, o se l’idea del gigante di Redmond rimarrà solamente su carta.

La contromisura di Huawei

Lo aveva già anticipato in sede di annuncio e ha voluto ribadirlo: stiamo parlando di Huawei, che non ha intenzione – almeno per il momento – di piazzare il suo nuovo sistema operativo HarmonyOS all’interno dei suoi smartphone, per sostituire Android. Lo farà, però, qualora si rendesse necessario per via delle imposizioni degli Stati Uniti, che potrebbero costringere Google a terminare il supporto per il gigante cinese della telefonia.

In sintesi, come ribadito nei giorni scorsi, HarmonyOS è stato pensato come sistema operativo per altri dispositivi, ma sarebbe la risposta di Huawei all’emergenza qualora si ritrovasse appiedata da Android. In caso non potesse più contare sul sistema operativo di Mountain View, insomma, la compagnia cinese non ha nessuna intenzione di farsi trovare impreparata – ma per ora rimaniamo, ancora, nel campo delle eventualità.

I tre mesi di prova di Spotify

Nei giorni scorsi abbiamo anche segnalato ai nostri lettori che, come fatto in precedenza anche da Apple Music, il servizio in abbonamento Spotify ha deciso di ampliare il periodo di prova previsto per chi non è abbonato a Premium. Se prima, infatti, avevate la possibilità di ascoltare musica senza pubblicità (e con la libera scelta dei brani anche su mobile) per un solo mese, ora quello stesso periodo si estende a 90 giorni.

Ovviamente, l’iniziativa è valida per chi non ha già usufruito di un periodo di prova e per chi non è mai stato abbonato a Spotify Premium.

Ma quali smartphone annuali?

Arriva da Strategy Analitics una statistica sicuramente interessante, in contrasto con il fatto che vediamo lanci annuali per i nuovi smartphone. Questo, infatti, farebbe pensare a un ricambio ogni dodici mesi del proprio smart-device, ma così non è: secondo i dati raccolti dallo studio, infatti, in media gli utenti tengono il loro smartphone per circa 33 mesi, prima di decidere che è venuto il momento di passare a un modello più recente.

Significa, certo, che gli smartphone sono sufficientemente affidabili da risultare ancora utilizzabili dopo questo lasso di tempo, ma anche che nonostante le martellanti uscite estive e autunnali di molti dei più celebri nuovi terminali, solo una piccola fetta di pubblico tende davvero a sostituire il suo smartphone con chirurgica precisione.

Tra i dati emersi, risulta anche che gli iPhone vengano tenuti dal proprietario per una media di 18 mesi, mentre gli utenti Samsung tengono con loro i dispositivi per una media di 16,5 mesi. A ciò, affianchiamo comunque il fatto che i terminali più recenti abbiano ormai sforato 1.000€ di prezzo – il che rende ancora più difficile pensare di cambiare repentinamente i propri smartphone con un nuovo modello appena uscito.

iphone

Le novità dal mondo Android

Secondo le ultime indiscrezioni, debutterà il prossimo 3 settembre: stiamo parlando del prossimo Android, che segnerà una linea di confine tra il prima e il dopo. Il prossimo sistema operativo di casa Google, infatti, sarà il primo a dire addio alla vecchia nomenclatura, che in ordine alfabetico aveva preso come riferimento dei dolci, arrivando fino alla Q – che doveva essere il nome di questa versione, ora ribattezzata.

Non è tutto: il prossimo Android, infatti, aggiornerà anche il suo logo, dicendo addio al corpo intero dell’androide e mostrandone solo la testa. In aggiunta, cambierà anche colore, le curvature e le proporzioni di occhi e antenne, per un design più fresco e più adattabile alla proposizione su piattaforme diverse – sul web e non.

Mentre Android si prepara a guardare al suo futuro (e Huawei attende di scoprire se lo farà tenendole ancora la mano), i dati emersi dagli studi rivelano che gli utenti in realtà si tengono gli smartphone molto più a lungo di quanto la cadenza annuale dei nuovi modelli lascerebbe supporre. In un mercato che prova a reinventarsi con gli smartphone pieghevoli e che si è mostrato recentemente abbastanza saturo nei numeri, attendiamo ora di scoprire che impatto avranno quelli che, secondo le indiscrezioni, saranno i nuovi eterogenei modelli di iPhone.

Guarda al futuro anche Disney con il suo Disney+, che si propone a tutti gli effetti come un Netflix in salsa Avengers e Star Wars. Basterà per conquistare il cuore e il portafogli degli appassionati?

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Mentre Android si prepara a guardare al suo futuro (e Huawei attende di scoprire se lo farà tenendole ancora la mano), i dati emersi dagli studi rivelano che gli utenti in realtà si tengono gli smartphone molto più a lungo di quanto la cadenza annuale dei nuovi modelli lascerebbe supporre. In un mercato che prova a reinventarsi con gli smartphone pieghevoli e che si è mostrato recentemente abbastanza saturo nei numeri, attendiamo ora di scoprire che impatto avranno quelli che, secondo le indiscrezioni, saranno i nuovi eterogenei modelli di iPhone. Guarda al futuro anche Disney con il suo Disney+, che si propone a tutti gli effetti come un Netflix in salsa Avengers e Star Wars. Basterà per conquistare il cuore e il portafogli degli appassionati?