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La nostra faccia per una Sim - Le novità tech e social

Vediamo le tante novità dai mondi tech e social, dalla nuova normativa cinese per l'ottenimento di una scheda Sim all'idea del pieghevole di LG

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a cura di Stefania Sperandio

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Spazio Tech
  • Piattaforme: TECH
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Le novità dal mondo della tecnologia, in un universo iperconnesso e sempre in corsa verso il prossimo gadget come è il nostro, non mancano mai. Ecco perché ci sono tanti argomenti di cui parlare, nella nostra nuova uscita di SpazioTech, la rubrica dove chiacchieriamo insieme dei temi caldi in materia tech e social.

Le aspettative di Apple per il futuro

Non sarebbe un appuntamento settimanale con le news tech se non ci fosse qualche nuova indiscrezione proveniente dall’universo Apple. Secondo le ultime, la compagnia di Cupertino si aspetterebbe di fare davvero faville con il suo futuro iPhone 12, in uscita nel corso del 2020.

Lo smartphone, che secondo ulteriori voci di corridoio sarebbe destinato ad arrivare in ben quattro differenti varianti, pensate come di consueto per esigenze (e tasche) differenti, secondo Apple supererà i 100 milioni di unità, con la sua domanda. L’attuale modello, iPhone 11, dovrebbe invece attestarsi su 80 milioni di unità complessive.

A spingere Apple verso questa convinzione è il fatto che la prossima generazione di smartphone dovrebbe essere la prima a vedere l’avvento del 5G, la nuova tecnologia di connessione mobile ultrarapida. Oltretutto, se iPhone 11 si era rifatto ampiamente al design che era stato proposto per la prima volta con iPhone X, iPhone 12 dovrebbe invece proporre maggiori novità anche in tal senso, rinfrescando l’aspetto dello smartphone più iconico tra gli appassionati di tecnologia.

Il futuro è del machine learning

Mentre parliamo di futuro legato al mondo degli smartphone, è inevitabile ricordarci che siamo sempre più circondati da macchine intelligenti, capaci di affiancarci in modo più o meno efficace nelle più varie delle mansioni. Attraverso il machine learning, questi dispositivi sono anche in grado di migliorare le loro capacità un passo dopo l’altro, ottimizzando sempre di più i risultati che propongono. Sarà anche il caso della peculiare tastiera di Amazon, conosciuta come DeepComposer e per ora dedicata al mercato statunitense.

Il dispositivo, che ha a tutti gli effetti l’aspetto di una piccola tastiera musicale da due ottave, consente di appoggiarsi al software per inserire la propria melodia, che viene poi arricchita e arrangiata via via scegliendo un proprio stile. Attraverso il machine learning, il dispositivo è poi in grado, volta dopo volta, di ottimizzare sempre di più il risultato, apprendendo che tipo di sfumature apprezziamo e quali no, per proporci prodotti sempre più vicini al risultato musicale che stavamo cercando.

Il prezzo di tutto questo? $99 — sicuramente accessibile, se consideriamo che potrebbe rendere più facile l’avvicinarsi alla composizione musicale, magari per un progetto a cui si sta lavorando, anche per chi non sarebbe in grado di arrangiare debitamente la propria melodia.

Lo smartphone pieghevole di LG

Anche LG, che da qualche tempo si sta facendo largo sulle nostre pagine tech con i suoi peculiari televisori a fisarmonica o arrotolabili, punta fortemente sui display pieghevoli, per il futuro degli smartphone. Nei giorni scorsi, la compagnia coreana ha infatti depositato un brevetto che mostra la sua idea: un corpo unico, con display esteso in orizzontale, capace di piegarsi su sé stesso, andando a costituire la parte “posteriore” del dispositivo. Sulla sinistra, nella parte frontale, sarebbe invece presente una cornice, dove troverebbero alloggiamento fotocamere e sensori di rito.

Difficile, al momento, dire se effettivamente sarà questo il design che LG proverà a proporre sul mercato, o se questa sia solamente una bozza indicativa dell’idea, che sarà poi affinata con il tempo. La certezza, in ogni caso, risiede nel fatto che dopo tantissimi altri produttori, tra cui Samsung, Huawei, Motorola e Oppo, anche LG stia guardando sì con discrezione, ma con parecchio interesse, agli smartphone pieghevoli.

Cinema all’italiana

Visto che, di tanto in tanto, ci concediamo qualche piccola scorribanda nell’universo della TV digitale terrestre, ne approfittiamo per segnalare ai nostri lettori amanti del cinema italiano il lancio di un nuovo canale. Mediaset ha infatti annunciato che, dal 20 gennaio 2020, sul canale 34 (dove ora si trova Mediaset Extra, che traslocherà al 55) sarà lanciato il canale Cine34. Quest’ultimo, come suggerisce il nome, sarà tutto dedicato ai film, in particolare a quelli del Belpaese, con il palinsesto del prime-time interamente dedicato a temi ricorrenti settimanali.

Ecco che così domenica sarà il giorno dei cult, il lunedì quello dei Maestri del cinema, il martedì quello dei polizieschi, il mercoledì la sera delle bellissime (leggasi: commedia sexy all’italiana), giovedì sarà la volta delle commedie, venerdì dei gialli e sabato degli immancabili Spaghetti Western.

Se, insomma, vi piace dedicarvi a qualche classico italiano del cinema, nel vostro tempo libero, la nuova proposta di Cine34 potrebbe avere qualcosa che fa per voi — ma con un lato negativo: niente HD.

Dammi la tua faccia e ti darò la Sim

Capita non di rado che alcune novità tecnologiche facciano discutere, soprattutto per quanto concerne il delicato tema della privacy: è stato il caso dello scandalo Cambridge Analytica di Facebook, è quello di tante fughe di dati a cui capita di assistere online, è il caso della questione dei volti acquisiti da Google in cambio di $5 concessi ai passanti. E, a quanto apprendiamo, è anche il caso della decisione appena vagliata dalla Cina, che dal 1 dicembre ha introdotto l’obbligo di fornire il proprio riconoscimento facciale, per poter attivare una scheda Sim.

L’idea si incastra in un progetto più ampio dello Stato del Dragone, che con misure di questo tipo vuole fare in modo che ciascuna Sim sia sempre perfettamente riconducibile al suo proprietario — senza che uno possa, magari, cederla a un altro utente. La misura, secondo la Cina, aiuterebbe a combattere la piaga dell’anonimato online, ritenuto dannoso, costringendo le persone che si danno a comportamenti diffamatori o illegali sul web a rispondere di quanto dicono o fanno. La questione, nemmeno a dirlo, accende però ulteriori polemiche: quanto c’è dietro la volontà di mantenere tutelata la legge online e quanto, invece, la necessità di tenere i fari puntati sui flussi d’informazione — e su chi pubblica cosa?

Non è ovviamente questa la sede ideale per approfondire il problema dal punto di vista politico e sociologico, ma visto che ci troviamo su un sito di videogiochi, diciamo che lo scanning con identificazione istantanea che era protagonista della serie Watch Dogs sembra, improvvisamente, più concreto e più vicino che mai. Basti pensare che, da qualche tempo, la Polizia cinese usa anche degli speciali occhiali in realtà aumentata che consentono di identificare i volti delle persone…

Che sia distopia o no (e probabilmente lo è), il riconoscimento facciale è diventato ormai la nostra “chiave” di accesso ai dispositivi smart. Gli smartphone e i computer lo utilizzano per consentirci l’accesso, possiamo utilizzarlo anche per entrare nei nostri conti di home banking e, in Cina, ora servirà necessariamente anche per attivare una scheda Sim a proprio nome. Questo significa che, fin dal momento in cui gli utenti la inseriranno nel loro telefono, sarà possibile per le autorità risalire fedelmente al loro viso. Con buona pace delle discussioni legate alla privacy e con un po’ di brave new world in più.

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Che sia distopia o no (e probabilmente lo è), il riconoscimento facciale è diventato ormai la nostra “chiave” di accesso ai dispositivi smart. Gli smartphone e i computer lo utilizzano per consentirci l’accesso, possiamo utilizzarlo anche per entrare nei nostri conti di home banking e, in Cina, ora servirà necessariamente anche per attivare una scheda Sim a proprio nome. Questo significa che, fin dal momento in cui gli utenti la inseriranno nel loro telefono, sarà possibile per le autorità risalire fedelmente al loro viso. Con buona pace delle discussioni legate alla privacy e con un po’ di brave new world in più.