Kojima: dopo l'addio a Konami non avevo più nulla, solo un sogno

Dopo la presentazione di Death Stranding al Tokyo Game Show, Hideo Kojima ricorda i momenti in cui ha dovuto mettere in piedi la nuova Kojima Productions

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Dopo la presentazione del gameplay del suo Death Stranding al Tokyo Game Show 2019 (alla quale ne farà seguito un’altra sabato), Hideo Kojima si è rivolto al suo sempre attivo profilo Twitter per ricordare i momenti in cui si arrivò al divorzio con Konami e dovette fondare quella che oggi è la nuova Kojima Productions.

«Il 16 dicembre 2015, sono diventato indipendente» ha raccontato il game designer. «Non avevo un ufficio, solo una piccola stanza. Non avevo staff, non avevo attrezzature, non avevo niente. Tutto ciò che avevo, era il logo di Kojima Productions, un quaderno, una penna e il mio PC personale.»

Il cinguettio di Kojima prosegue, verso il lieto fine per la sua nuova software house: «ho iniziato a lavorare all’idea del gioco mentre reclutavo staff, mentre cercavo la sede per i nostri uffici e l’engine per il nostro gioco. Avevo un sogno e delle conoscenze, e questo è tutto.»

Ricordiamo che, in effetti, Hideo Kojima girò praticamente le software house di tutto il mondo in cerca dell’engine, che avrebbe poi trovato presso Guerrilla Games: Death Stranding è infatti mosso da Decima Engine, che ha già dato anima e corpo a Horizon: Zero Dawn. Inoltre, sappiamo anche che Kojima Productions ha trovato il supporto di Sony, che ha aiutato nello sviluppo del progetto. Considerando i sempre più insistenti rumor che vorrebbero il gioco, in futuro, sbarcare anche su PC, rimane da vedere in che misura e in quali termini.

Death Stranding arriverà su PS4 il prossimo 8 novembre. Avete già visto la pubblicazione ufficiale del Briefing Trailer che ci introduce alle vicende del gioco?