Ghost of Tsushima, ecco come mai i caricamenti sono così veloci

Uno degli aspetti che ha colpito particolarmente di Ghost of Tsushima sono stati i tempi di caricamento rapidi: ecco come è stato possibile.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Ghost of Tsushima è stato con molta probabilità una delle sorprese dell'ultima generazione: un titolo in grado di colpire non solo gli addetti ai lavori, ma soprattutto gli utenti.

I fan hanno infatti apprezzato moltissimo l'avventura di Jin Sakai, al punto da aver portato il gioco ad essere uno degli open world più finiti di sempre su PS4.

Uno degli aspetti che però ha colpito particolarmente sono stati i tempi di caricamento estremamente rapidi: considerata la natura open world del titolo e le tempistiche a cui eravamo stati abituati da giochi simili, il risultato era stato davvero impressionante.

Secondo quanto riportato da Kotaku, gli sviluppatori sono rimasti particolarmente sorpresi dalla risposta del pubblico riguardante i tempi record, non essendosi resi conto dell'importanza di quanto fatto.

Il co-fondatore di Sucker Punch, Brian Fleming, intervenendo in un dibattito al Game Developers Conference Showcase, ha infatti sottolineato come per lui e per il team si trattava di una caratteristica del gioco quasi scontata.

Sembra infatti che Ghost of Tsushima abbia funzionato così per anni durante lo sviluppo: solo quando le notizie hanno iniziato ad evidenziare la bontà dei tempi di caricamento hanno iniziato a comprendere ciò che avevano davvero fatto.

Ma com'è stato possibile rendere i tempi di caricamento così rapidi? Brian Fleming spiega che la cosa importante era concentrarsi su «ciò che era davvero importante per il gioco, così da non dover ricaricare continuamente tutti i dati».

Si è trattato dunque di «stare attenti all'organizzazione dei dati», programmando il gioco in maniera tale da caricare istantaneamente solo gli aspetti chiave che importassero davvero.

Inoltre, gli altri aspetti del gioco venivano caricati con texture a bassa risoluzione, diventando poi più definiti non appena il giocatore entrava in quell'area specifica.

Fleming ne ha poi approfittato per evidenziare come l'aspetto di cui è più entusiasta di PS5 è proprio la velocità incredibile dei caricamenti, che «potrebbe cambiare dalle fondamenta il modo in cui realizziamo i videogiochi».

Non resta dunque che vedere come Sucker Punch sfrutterà i tempi di caricamenti di next-gen nel possibile sequel di Ghost of Tsushima, che a quanto pare secondo un curriculum sarebbe in cantiere proprio per PS5.

L'isola virtuale di Tsushima è stata talmente apprezzata da aver spinto diversi fan a visitarne la controparte reale: motivo che ha spinto il sindaco a nominare gli sviluppatori ambasciatori del turismo.

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