Immagine di Babylon's Fall | Recensione - Il grande passo falso di PlatinumGames
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Babylon's Fall | Recensione - Il grande passo falso di PlatinumGames

Il nuovo GaaS action sviluppato da PlatinumGames con il supporto di Square Enix non riesce a convincere in nessun aspetto e ve ne spieghiamo i motivi.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Babylon's Fall
Babylon's Fall
  • Sviluppatore: Platinum Games
  • Produttore: Square Enix
  • Distributore: Koch Media
  • Piattaforme: PC , PS4 , PS5
  • Data di uscita: 3 marzo 2022

La prima volta che sentimmo parlare di Babylon’s Fall fu durante l’E3 del 2018, con un teaser che non mostrava assolutamente nulla del gameplay, ma che fece comunque gola a molti giocatori appassionati di action, dato che si vedevano tornare insieme Square Enix e PlatinumGames dopo il successo della loro prima collaborazione avuta con Nier Automata. A

fine 2019 arrivò il primo trailer di gameplay, che mostrava un action dallo stile altamente spettacolare tipico dei titoli sviluppati da Platinum. Il titolo poi sparì per diverso tempo, fino al suo ritorno durante l’E3 2021, con un nuovo trailer che fece storcere il naso a molti giocatori per via di un cambiamento totale del gameplay. Babylon’s Fall era diventato un GaaS, ossia un Game as a Service, nello stile di molti altri titoli come Destiny 2 e il poco brillante Avengers, sempre di Square Enix.

Il cambiamento radicale del titolo destò preoccupazione in molti e anche noi analizzammo in uno speciale le differenze tra il trailer del 2019 e quello dell’E3 2021. A distanza di pochi mesi da una beta pubblica per nulla memorabile (come potete leggere dalle nostre impressioni), siamo finalmente di fronte al titolo completo, uscito il 3 marzo scorso su PS5, PS4 e PC, per capire se è potuto veramente migliorare nei pochi mesi trascorsi dalla prima prova ufficiale.

La caduta di Babilonia

Per poter iniziare a giocare a Babylon’s Fall sarà obbligatorio creare un account ufficiale del servizio online di Square Enix. Consigliamo di farlo via PC, perché tramite il gioco risulta molto più macchinoso e c’è la possibilità che ci siano degli errori nella creazione (come un codice di verifica mandato da Square Enix che risulta sbagliato). Una volta creato l’account potrete iniziare dando vita al vostro primo personaggio.

Al momento è possibile creare un massimo di tre personaggi in totale, che una volta registrati non potranno essere cancellati. In futuro però, secondo quanto riportato dal gioco stesso, arriverà anche la funzione di cancellazione. Potremo scegliere tra tre razze diverse, che in realtà avranno differenze poco incisive sul gameplay in generale, almeno fino alla conclusione della campagna.

Scelta la razza, si potrà personalizzare il proprio personaggio nell’aspetto fisico e nel nome, ma le opzioni saranno davvero molto limitate, soprattutto se paragonate agli editor di altri titoli simili. Finita la creazione entreremo sin da subito nel vivo della storia: il nostro personaggio in Babylon’s Fall sarà un prigioniero di un bellicoso impero chiamato Domitinian Empire. Appena sbarcati nella città di Neo Babylon, noi e gli altri prigionieri verremo connessi, tra atroci dolori, a uno strano marchingegno chiamato Gideon Coffin.

Dopo pochi attimi solo tre saranno i sopravvissuti: noi e altri due sventurati. Questi diventeranno i nostri compagni di avventura, figure dal carisma così eccezionale che abbiamo già rimosso i loro nomi. Sopravvivendo, il nostro personaggio è diventato una Sentinella, cioè un guerriero speciale dalle capacità sovrumane, e ciò grazie proprio al Gideon Coffin; questo strumento però permette agli imperiali di controllare le Sentinelle cosicché non possano fuggire né ribellarsi.

Nei primi minuti si passerà subito al tutorial, dove troveremo numerose nozioni sulla lore del mondo di gioco, che faremo però fatica a leggere, perché saremo alle prese con i primi combattimenti (sì, questo vizio dei dialoghi durante i combattimenti resterà per tutto il gioco).

La storia comunque si può riassumere facilmente: un tempo esisteva l’impero di Babilonia che governava tutto, ma di questo impero ora restano soltanto le rovine della Ziggurat, un’imponente torre piena di misteri. L’impero di Domitinian, volendo diventare grande come quello di Babilonia, ha deciso di saccheggiare il luogo dei suoi antichi manufatti e, per farlo, ha costruito ai piedi della torre la città di Neo Babylon. L’operazione però non è andata liscia, perché le rovine della Ziggurat sono protette da una misteriosa razza di esseri dalle fattezze mostruose chiamati Gallu, che si oppongono con ferocia all’impero attaccando anche i civili nella città. Per questo motivo sono nate le Sentinelle, soldati dalla forza sovrumana pronti ad affrontare le mostruosità dei meandri della Ziggurat.

Nelle dieci ore e poco più che servono a completare la campagna principale non troverete una trama complessa o ricca di sorprese e colpi di scena, ma una storia lineare proprio come i livelli che si andranno ad affrontare.

Il nostro personaggio principale assiste muto a qualunque cosa e i nostri due compagni di prigionia spesso ne fanno le veci nei dialoghi, facendolo apparire come un soprammobile la cui unica funzione è combattere. I personaggi sono tutti dimenticabili e nessuno di loro spicca particolarmente per la caratterizzazione.

Spesso ci verranno fornite nuove nozioni legate alla lore, ma senza nessuna vera spiegazione, e magari le capiremo solo parlando con un PNG a caso in un dialogo qualunque mentre ci aggiriamo per il piccolo HUB dove si torna dopo la conclusione di ogni missione. Da questo hub, veramente ridotto all'osso, potremo accedere alle funzioni base come accettare missioni, comprare equipaggiamento e oggetti, fare upgrade all’armamentario e via dicendo.

Certo ci troviamo di fronte a una storia che ha una sua conclusione, ma che lascia aperti spiragli per il futuro: d’altronde sono già confermati nuovi contenuti narrativi nel primo Season Pass.

Il problema principale è che Babylon’s Fall manca di una coerenza narrativa di fondo che ci faccia capire per bene il background del mondo in cui ci stiamo muovendo e questo genera nel giocatore soltanto una gran confusione. In poche parole l’unica funzione della storia è creare un pretesto per mandarci in missione ad affrontare nemici sempre più potenti – e potrebbe anche andare bene così, dato che stiamo parlando di un titolo action il cui scopo sarebbe quello di divertire grazie al suo gameplay spettacolare e adrenalinico. Peccato che poi le cose non stiano affatto in questo modo.

La caduta di Platinum

Se gli sviluppatori di Platinum, a livello di trama, si sono sempre limitati a dar vita all’equivalente di un buon film d’azione, ossia a un pretesto divertente che giustifichi le mazzate, a livello di gameplay sono sempre stati maestri indiscussi degli action. Basti pensare a Bayonetta, Wonderful 101, al recente Astral Chain o anche a Vanquish, tutt’ora uno dei migliori sparatutto in terza persona mai realizzati a livello di gameplay.

Babylon’s Fall invece non riesce a offrire un’esperienza decente nemmeno da questo punto di vista. Le idee di base per il combat system del titolo sono interessanti nella teoria, ma nella pratica funzionano male.

Grazie al Gideon Coffin il nostro personaggio potrà utilizzare quattro armi contemporaneamente. Al momento in Babylon's Fall ne sono disponibili cinque diversi tipi: spade, martelli a due mani, scudi, archi e scettri incantati. Avremo uno slot per gli attacchi leggeri, uno per gli attacchi pesanti e due per le forme spettrali da usare con L2 e R2.

Le combinazioni di armi saranno completamente libere, potrete quindi variare con quattro diversi tipi di armi in ogni slot, oppure dar vita a un combattente che utilizza solo spade o martelli. Le armi in forma spettrale potranno essere usate contemporaneamente agli attacchi leggeri e forti; inoltre, si potranno attivare anche quando il nostro personaggio starà schivando o sarà buttato a terra. Ogni arma posta in uno di questi due slot ha poi un attacco speciale caricato ed è possibile che ce ne siano diversi anche per una stessa tipologia di armi; ad esempio, l’arco può lanciare una freccia perforante o una raffica di frecce a ventaglio. L’unico limite degli attacchi delle armi spettrali è dato da una barra dello spirito che viene consumata per ogni azione offensiva effettuata; la si potrà ricaricare soltanto infliggendo attacchi normali.

Il problema è che questo sistema è afflitto da numerosi difetti, a cominciare da un’azione lenta e senza personalità, tanto da far sembrare il titolo un action qualunque senza quel guizzo d’originalità a cui Platinum ci ha abituati. Non basta inserire la schivata all’ultimo secondo con un breve effetto di rallentamento del tempo per farlo sembrare un Bayonetta o un Nier Automata.

I colpi dati ai nemici spesso non riescono a dare l’impatto giusto: abbiamo visto mostri qualunque prendersi martellate caricate al massimo della potenza senza vacillare un minimo e non c’è nessuna tattica articolata né comandi né combo interessanti da adottare per variare un po’ il gameplay, ma si può ridurre tutto a un button mashing selvaggio fino a quando la vita degli avversari non darà esaurita.

Tra l’altro anche il sistema dei controlli risulta scomodo: dovremo contemporaneamente usare quattro tasti d’attacco, i dorsali andranno spesso tenuti premuti per infliggere il massimo danno e in più dovremo essere sempre pronti a schivare con R1. Risulta evidente che tutto ciò non è il massimo della comodità durante gli scontri più frenetici e che la mappatura dei pulsanti sul controller fosse da rivedere.

Mancando in Babylon's Fall la gioia della scoperta di un’arma nuova o di un nuovo set di mosse, si finisce per puntare all’efficacia e anche qui le armi non sono particolarmente bilanciate. Con lo scudo si potrà fare il parry, ma nella confusione del gioco, soprattutto insieme ad altri giocatori, sarà abbastanza inutile, mentre gli archi, grazie alla potenza dei loro colpi caricati, saranno in grado di massacrare chiunque da debita distanza di sicurezza con il minimo sforzo.

Anche i nemici non brillano nel loro comportamento, poiché si punta prevalentemente sul numero e non ci sono pattern d’attacco particolarmente elaborati.

Si distinguono un minimo le boss battle, con qualche pattern particolare: quasi tutti i boss avranno un attacco speciale che andrà “disattivato” colpendoli fino a svuotare una barra apposita; alcuni continueranno a evocare dei minion o infliggeranno status alterati come il rallentamento; altri ricorreranno persino ad attacchi in stile Bullet Hell, qui palesemente riciclati dai due Nier.

Questi ultimi però saranno più che altro delle spugne per i danni e affrontarli in singolo sarà tedioso non tanto per la difficoltà, ma per il tempo necessario ad abbatterli ripetendo sempre le stesse azioni e schivando sempre gli stessi attacchi, senza grossi cambi di ritmo nel combattimento. Inoltre la vita dei nemici non scalerà in base al numero di giocatori presenti, dunque in gruppo i combattimenti diventeranno molto più facili.

Esiste poi un sistema di punteggio per valutare le abilità del giocatore, feature tipica di tutti i titoli di PlatinumGames, che valuterà le nostre azioni e potrebbe premiarci a fine livello con oggetti e valuta extra. Basterà però giocare in multiplayer per ottenere facilmente il massimo grado, ossia "Pure Platinum", dato che sembra basti finire una battaglia nel minor tempo possibile o eseguire combo molto lunghe per ottenere un’ottima valutazione.

La crescita del nostro personaggio avrà una struttura praticamente uguale a quella di Destiny. Oltre alle quattro armi equipaggiabili, avremo anche quattro slot per le varie parti di armatura. Le varie armi o armature saranno divise in livelli di rarità, proprio come nello sparatutto di Bungie.

Il nostro personaggio avrà quattro stat principali, legate alla salute, alla resistenza, alla barra dello spirito e alla rigenerazione di quest’ultima. Il Power Level sarà determinato dai livelli di armi e armature equipaggiate e ogni nuova missione avrà un Power Level consigliato per affrontarla.

Se si ha un livello inferiore, si faranno meno danni ai nemici e se ne subiranno molti di più: qui sta un’altra criticità del gioco, in quanto molto spesso troveremo nuove armi o armature con un alto Power Level e un grado persino leggendario, ma con statistiche molto inferiori rispetto a quelle delle parti da noi equipaggiate, che magari sono delle parti di rarità comune; per affrontare al meglio i nuovi livelli dovremo però comunque equipaggiarle per non avere penalità, oppure dovremo farmare per ottenere dei pezzi decenti.

L’equipaggiamento includerà anche un massimo di tre accessori e il Gideon Coffin, che potrà essere personalizzato e migliorato con nuove abilità. Non mancano poi gli oggetti cosmetici per abbellire il nostro personaggio e che andranno comprati con soldi veri, ma su questo punto torneremo dopo.

Babylon’s Fall sbaglia completamente anche la struttura della progressione del gioco. Alcune feature, basilari in qualsiasi titolo, verranno sbloccate soltanto dopo la fine della campagna principale, mentre altre arriveranno soltanto a storia inoltrata. Ad esempio, nel gioco esistono tre stili di combattimento diversi, che non potrete utilizzare fino a quando non avrete messo la parola fine alla storia; stessa cosa vale per la funzione di upgrade delle armi e le abilità Dynamis legate alla razza scelta a inizio gioco, mentre il crafting arriverà soltanto dopo molte missioni compiute.

I tre stili di combattimento, almeno, danno una leggera varietà in più a un combat system di per sé poco curato. Oltre a quello base avremo lo stile Potente, che accorcerà le nostre combo ma aumenterà la potenza dei danni di ogni singolo colpo; avremo poi lo stile Tecnico, che offrirà una varietà molto più ampia di combo. In teoria questo avrebbe dovuto essere la scelta base del gioco, dato che è molto più fedele alla filosofia di action di PlatinumGames, ed è assurdo che non lo si possa usare fino alla conclusione della storia.

Ad ogni modo, anche con una maggior varietà di tecniche, è proprio la base del combat system a non funzionare. A questo dovrete aggiungere che queste novità, una volta sbloccate, non vi serviranno a molto dopo la storia, se non a farmare equipaggiamento sempre più potente in vista dei futuri contenuti.

Oltre alla storia, infatti, si aggiungeranno soltanto tre modalità extra: Skirmish, con livelli uguali a quelli della storia, ma con la possibilità di incontrare nemici più potenti e ottenere equipaggiamento migliore; Siege, una sorta di modalità orda focalizzata sul combattimento; Duel, un’aggiunta arrivata a pochi giorni dal lancio che consente di sfidare dei boss molto più potenti di quelli dello Story Mode. Non serve dunque aggiungere che l’endgame, allo stato attuale, è estremamente ripetitivo e senza grande varietà.

Un free-to-play a pagamento

Babylon’s Fall è strutturato come un titolo free-to-play classico, con uno shop che permette di comprare skin per armi e armature, emote, gesti e altri orpelli decorativi con una valuta ottenibile soltanto con soldi reali, un battle pass che al momento è gratuito, ma che costerà sui 10 euro in futuro, e il sistema di ricompense legato al login quotidiano.

Anche il primo Season Pass, che aggiungerà nuove quest alla storia, armi e persino una collaborazione con Nier Automata, per il momento è gratuito per tutti gli acquirenti, ma sembra che in futuro diventerà anch’esso a pagamento. Tutto in linea con un classico sistema da free-to-play, se non fosse per il fatto che questo gioco costa 70 euro. Il problema grosso è che la qualità offerta non è all’altezza nemmeno di molti dei free-to-play più famosi, che in parte giustificano i pagamenti extra per mandare avanti un servizio di base gratuito. Qui non c’è neppure quella scusa.

Qualcosa è andato storto tra Platinum e Square Enix e questo è evidente già riguardando il primissimo trailer del 2019, che ci mostrava un gioco ben diverso, che probabilmente non sarebbe dovuto diventare un GaaS.

Su come siano andate veramente le cose tra Platinum e Square Enix possiamo fare solo supposizioni, ma è evidente che il publisher stia cercando di creare una gallina dalle uova d’oro riproducendo ad oltranza uno stesso modello redditizio, dato che in meno di due anni questo è il terzo titolo con una struttura simile dopo Marvel's Avengers e Outriders (che già non erano riusciti a imporsi su questo affollato mercato).

Probabilmente non sapremo mai la verità su come siano andate veramente le cose tra le due compagnie, ma la nostra umile supposizione è che i piani per Babylon’s Fall siano cambiati in corsa e Platinum si sia dovuta adattare, creando un titolo basato principalmente sulla componente online, ma, come la storia ci insegna, lo studio di sviluppo giapponese ha già avuto problemi in passato con questa tipologia di giochi (ricordiamo tutti la fine di Scalebound, che doveva avere anche il multiplayer cooperativo online).

Comparto tecnico

Uno degli aspetti peggiori di Babylon’s Fall è la sua componente tecnica. All’alba dell’era PS5 ci troviamo di fronte a un titolo con un comparto grafico che sfigurerebbe anche su PS3. L’unica nota positiva è che mantiene i 60 fps costanti, ma ci sembra il minimo, dati i modelli poligonali scarni e con animazioni poco curate, texture brutte da vedere e level design che dire elementare è riduttivo.

I livelli, infatti, sono quasi tutti dei grossi corridoi con arene in cui combattere i nemici, dove non c’è nessuna possibilità di esplorazione se non per delle piccole deviazioni dove trovare una cassa del tesoro o qualche moneta. Esistono persino delle sezioni subacquee estremamente tediose, dato che riescono a rendere ancora più lenta l’azione di gioco.

L’unica parvenza di enigmi ambientali (enigmi, però, è un parolone) riguarda alcune meccaniche estremamente semplici, come lo schivare degli spuntoni che escono fuori dal terreno con il giusto tempismo, sfruttare degli oggetti per creare una piattaforma sull’acqua o utilizzare il Gideon Coffin come un rampino per sorvolare delle voragini. Tutti questi elementi vorrebbero dare varietà ai livelli, ma riescono soltanto ad aumentare la noia, tanto da essere persino peggio dei combattimenti.

Persino in multiplayer il gioco ha un sistema confusionario. Ogni volta che accederete al titolo vi troverete in una lobby con altri giocatori; qui potrete iniziare una quest e potrete decidere di intraprenderla da soli premendo subito ready o attendere che qualcuno si unisca a voi.

Dopo un minuto, però, la quest partirà da sola, indipendentemente dal fatto che si sia aggiunto qualcuno o meno. In alternativa potrete scegliere di fare un Quick Match, ma in questo caso non avrete modo di selezionare un livello specifico e dovrete accontentarvi di farne uno a caso. Sarà macchinoso anche giocare con i vostri amici, dato che dovrete farli venire nel vostro HQ mandandogli il vostro codice speciale oppure andare voi nel loro; poi, bisognerà unirsi tramite l’opzione Party, ma ci sarà sempre il rischio che, se non si è veloci, gli slot possano essere presi da altri giocatori che hanno selezionato l’opzione Quick Match. Consola, però, almeno sapere che il titolo supporta il cross-play tra PC e PS5/PS4.

Versione recensita: PS5

Se volete recuperare alcuni grandi classici di Platinum Games potete trovare Vanquish e Bayonetta in un unico pacchetto a prezzo scontato su Amazon.

Voto Recensione di Babylon's Fall - Recensione


4.5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Sulla carta il combat system è interessante...

  • Cross play tra PC e console supportato

Contro

  • ...in pratica ha troppi difetti e si riduce al button mashing selvaggio

  • Tecnicamente è indietro di due generazioni e forse anche più

  • Storia di contorno con personaggi e vicende davvero poco interessanti

  • Elementi importanti nella progressione, come l'upgrade delle armi e i nuovi stili di combattimento che si sbloccano solo alla fine della campagna

  • I boss sono delle spugne per i danni senza particolari pattern d'attacco interessanti

  • Multiplayer un po' confusionario

Commento

Babylon’s Fall ha sbagliato qualunque cosa fosse possibile, con una storia raffazzonata e nel complesso poco significativa, una componente grafica che sfigurerebbe anche rispetto a due generazioni fa e soprattutto un gameplay riuscito talmente male che siamo rimasti sconvolti all’idea che questo gioco sia stato fatto dallo stesso team che ci ha deliziato con capolavori quali Bayonetta o Nier Automata. La formula da free-to-play applicata a un titolo a prezzo pieno non funziona e, nonostante gli aggiornamenti in arrivo a breve, fatichiamo a trovare un motivo che possa spingere qualcuno a giocare per lungo tempo a Babylon’s Fall, anche fosse solo per vedere se migliorerà. Non importa infatti quante nuove quest, armi o modalità verranno inserite: il sistema di questo gioco dovrebbe essere cambiato sin dalle fondamenta e magari fatto tornare a quello del primo trailer visto nel 2019.
***

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