Visto che non interessano a nessuno, Ubisoft regala i suoi NFT ai dipendenti

Ubisoft non molla gli NFT: per il 20esimo anniversario di Ghost Recon regala Token Non Fungibili ai propri dipendenti

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a cura di Martina Mollica

Nonostante la bufera NFT che travolto il mondo dell'industria videoludica, c'è qualcuno che ancora non molla e persevera nel farne utilizzo.

Il numero di aziende che hanno deciso di adottare l'uso dei non fungible token salvo poi ritrattare a causa del malcontento della community di giocatori, dovrebbe sicuramente fungere come spunto di riflessione per riconsiderare i propri passi, ma Ubisoft non ha intenzione di gettare la spugna.

La compagnia, infatti, continua a ritenere che gli NFT rappresentino il futuro dei videogiochi, e non si è di certo fatta scoraggiare dal primo esperimento fallito in tal senso.

L'azienda aveva lanciato Ubisoft Quartz, una piattaforma creata per la distribuzione di NFT legati all'ecosistema dei propri videogiochi, disponibile momentaneamente solo per Tom Clancy's Ghost Recon Breakpoint.

Le vendite dei Token però si sono rivelate drammaticamente basse, tanto che Ubisoft ha fatto i conti con una vera e propria perdita sostanziale di denaro, oltre che ovviamente a pubblicità e opinioni negative da parte dei giocatori.

La  compagnia ha però deciso di insistere in questa strada, arrivando ad affermare che i giocatori non abbiano compreso fino in fondo la portata degli NFT per il mondo dei videogiochi.

Adesso, un po' come chi continua a mettere la mano sul fuoco nonostante si sia già bruciato in precedenza, veniamo a sapere (via The Gamer) che Ubisoft ha recentemente tenuto un workshop interno per affrontare le preoccupazioni dei dipendenti in merito all'utilizzo degli NFT e li ha sorpresi in un modo molto particolare.

Per celebrare il 20esimo anniversario del franchise Ghost Recon, la società ha iniziato a distribuire NFT ai suoi dipendenti.

Le reazioni sono state le più disparate, tra queste riportiamo però quella di un dipendente della compagnia che annuncia di non aver compreso la scelta, e se questa «valga davvero la pubblicità (estremamente) negativa che ciò causerà».

Sembra insomma che Ubisoft abbia la volontà di continuare per questa strada nonostante tutto e tutti, ci resta solamente da scoprire dove andrà a finire.

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