Immagine di The Anacrusis | Recensione - Le impressioni dall'early access
EARLY ACCESS

The Anacrusis | Recensione - Le impressioni dall'early access

Abbiamo provato la versione early access di The Anacrusis, tra molti dubbi e poche certezze.

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a cura di Marino Puntorieri

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di The Anacrusis
The Anacrusis
  • Sviluppatore: Stray Bombay
  • Produttore: Stray Bombay
  • Piattaforme: PC , XONE , XSX
  • Generi: Sparatutto
  • Data di uscita: 13 gennaio 2022

Il brand di Left 4 Dead ha lasciato un vuoto nel cuore degli appassionati di sparatutto cooperativi a tinte survival che fino a qualche mese fa credevamo fosse impossibile da colmare. Un’eredità pesante, riportata nel recente passato in auge da titoli del calibro di Back 4 Blood e Rainbow Six Extraction, e che sembra finalmente aver ritrovato nuova linfa vitale.

Quale momento più propizio per tentare di buttarsi su questo segmento e ritagliarsi una fetta di mercato? Al netto dei buoni propositi non sembra, però, che i ragazzi di Stray Bombay con The Anacrusis abbiano fatto bene i calcoli, rischiando di scontrarsi con una realtà cruda e figlia di un contesto forse già saturo.

Ricordiamo che al momento il progetto in esame realizzato dal team con sede a Seattle è in uno stadio embrionale, ma nonostante la pubblicazione in early access fatichiamo a trovare delle adeguate giustificazioni al risultato ottenuto, soprattutto se pensiamo alla concorrenza agguerrita e ugualmente presente sul Game Pass.

Il test di The Anacrusis, insomma, ci ha lasciato diversi punti interrogativi, e solo pochi elementi degni di interesse sui quali dover puntare per tentare di togliersi la nomea di clone senza personalità dei titoli di Valve e Turtle Rock Studios.

L’ennesima sopravvivenza all’apocalisse zombie

The Anacrusis presenta un timidissimo accenno di trama che fa da sfondo alle missioni, dove quattro giocatori devono sopravvivere – area dopo area – alle orde di infetti che si frappongono tra le varie safe zone dislocate sulla mappa di gioco, in uno schema che ricorda in tutto e per tutto i titoli tipici del genere sopra menzionati.

In una stazione spaziale adibita a ipotetico luogo di villeggiatura intergalattico un misterioso parassita trasforma gli ignari turisti in creature dalle fattezze terrificanti, diffondendosi senza alcun controllo o freno. Un incipit piuttosto banale e scontato, al momento mostrato tramite una breve e per certi versi grottesca sequenza video che anticipa l’inizio di ogni partita sempre allo stesso modo, giusto per far capire al videogiocatore di far parte dell’unico gruppo di sopravvissuti e che dovrà combattere per resistere contro orde di alieni.

La versione in accesso anticipato di The Anacrusis ci permette di affrontare le prime tre missioni di gioco, con una durata di circa un’ora scarsa ciascuna e un modus operandi molto classico che non può non alimentare quella strana sensazione di già visto.

In questo contesto, a farla da padrone dovrebbe almeno essere il gunplay o la varietà di nemici con i quali scontrarsi, ma la scelta del condizionale per entrambi gli aspetti non è, ovviamente, lasciata al caso. Parliamo di aspetti alla base di ogni sparatutto cooperativo a tema zombie e affini, ma rispettati solo in minima parte e che mostrano il fianco a diverse incertezze sia in ottica quantitativa sia qualitativa.

Partendo però da qualche aspetto positivo, evidenziato fin dalle prime ore di gioco, le varie ambientazioni affrontate garantiscono un discreto impatto visivo e conferiscono un minimo di atmosfera nei momenti di calma tra una sparatoria e l’altra. La scelta di rievocare uno stile che abbraccia il tipico sci-fi anni '70 è da premiare, ed evidenzia il chiaro tentativo di conferire una certa personalità alle vicende.

Un impatto visivo che, però, mette in luce un riciclo abbastanza repentino degli asset per le varie aree, e senza dimenticare un’interazione con gli scenari stessi prossima allo zero assoluto che rischia di gettare ombra su quel minimo di coinvolgimento che emerge in sparute situazioni.

Come se ciò non bastasse, spulciando tra i vari menu di The Anacrusis abbiamo notato qualche voce legata alla personalizzazione di armi, personaggi e banner, al momento estremamente limitata. Ci è sembrato più un timido segnale per comunicare al videogiocatore che il team stesse lavorando anche a questo aspetto, ma considerando la presenza di solo tre bocche da fuoco e quattro protagonisti piuttosto anonimi non ci resta che sperare in un lavoro finale ben più corposo.

Sparatorie caotiche e poca cooperazione

Pad alla mano The Anacrusis offre una difficoltà crescente dove sempre più nemici cercheranno di impedire al nostro team di raggiungere le safe zone nel tentativo di portarli a un prematuro game over. Queste aree fungono anche da veri e propri checkpoint dove poter prendere fiato, ricaricare munizioni e bende prima di procedere con l’area successiva

A conti fatti, però, la sensazione è quella di una struttura realizzata seguendo come mero compitino la più semplice riproposizione di tutte quelle meccaniche considerate standard per il genere di appartenenza. Black 4 Blood, punta su un sistema di carte e perk durante le missioni, Rainbow Six Extraction fa della scelta tra svariati operatori e gadget il suo punto di forza, mentre The Anacrusis si presenta ai nastri di partenza – e su Game Pass Ultimate – in punta di piedi senza particolari elementi caratteristici di gameplay.

Le sparatorie risultano abbastanza impegnative e appaganti, almeno a piccole dosi, mentre la cooperazione tra i quattro giocatori è ai minimi termini; dove a conti fatti possiamo curare un alleato in fin di vita o segnalare tramite un cursore la nostra posizione. Le missioni garantiscono una certa rigiocabilità, soprattutto pensando alla disposizione dinamica delle orde nemiche, ma ciò sopperisce solo in parte a un’esperienza ripetitiva e che rischia di annoiare in fretta.

Questi dubbi sorgono non solo pensando alla poca varietà di armi, e conseguente gunplay estremamente semplificato, ma anche alla poca varietà di nemici che ricalca versioni standard viste ovunque nel genere di riferimento. Abbiamo orde di pupazzi zombie che fungono da carne da macello, i nemici più corazzati e massicci, così come alcune creature che sparano un muco pronto a intrappolarci, e senza dimenticare alcuni abomini muniti di tentacoli pronti a catturarci e allontanarci degli alleati.

Come se ciò non bastasse tra le varie creature si sottolineano alcuni necessari bilanciamenti, su tutti l’eccessiva letalità dei Grabber muniti di tentacoli dai quali impossibile liberarsi se non per l’intervento degli alleati.

Le partite di The Anacrusis riescono comunque ad intrattenere nelle fasi iniziali, ma – come già ribadito – rischiano ben presto di lasciar spazio alla ripetitività e alla frustrazione. Nelle sessioni più avanzate abbiamo notato delle perplessità sulle scelte del team per la disposizione delle orde nemiche, così come incertezze lato level design per alcune aree più ristrette e caotiche dove in teoria concentrare le sparatorie, il che mette in ombra quella stimolante sensazione di difficoltà che progressivamente caratterizza questo genere di FPS cooperativi.

Oltretutto, non possiamo non evidenziare diversi singhiozzi dal punto di vista tecnico. Da un lato sottolineiamo una certa cura per la realizzazione di aree così colorate e apparentemente desolate, dall’altro dobbiamo fare i conti con un frame rate ballerino che nonostante la nostra configurazione con tecnologia RTX  scende sotto i 30 fps con cali vistosi e parecchio fastidiosi. Le animazioni delle granate, inoltre, presentano un evidente ritardo nell’input che mette in difficoltà il videogiocatore quando decide di utilizzarle sperando di prevederne un minimo la traiettoria.

Qualche incertezza di troppo anche per l’IA di The Anacrusis che necessiterebbe di interventi prioritari. Quando si gioca in solitaria con i bot, ad esempio, si perde quel poco di spirito cooperativo e non segnaliamo una grande capacità di lettura delle situazioni di gioco. Per quanto riguarda le orde di creature, invece, si alternano agguati sorprendenti ad attacchi a testa bassa che ci hanno più volte fatto storcere il naso.

Seguendo gli aggiornamenti, però, il team ha promesso di essere al lavoro per correggere il tiro nel breve periodo e già nelle prossime settimane auspichiamo per qualche rassicurante passo in avanti almeno su questo fronte.

Versione testata: PC

Se volete testare The Anacrusis potete scaricarlo sia su PC sia su Xbox tramite abbonamento Game Pass Ultimate, disponibile al miglior prezzo a questo link di Amazon.

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Stilisticamente ha delle idee interessanti…

  • Può divertire a piccole dosi

Contro

  • … ma è difficile trovare degli elementi originali

  • Sparatorie eccessivamente caotiche

  • Contenutisticamente non all’altezza

  • Tecnicamente ha numerose lacune

Commento

Difficile rimanere soddisfatti dello stato dei lavori attuali attorno a The Anacrusis. Nonostante si tratti di una versione in early access è necessario pretendere di più, soprattutto perché i competitor – con alcuni limiti – sembrano irraggiungibili. Una piccola base sulla quale lavorare e rimboccarsi le maniche c’è, ma i ragazzi di Stray Bombay devono capire quale direzione dare al loro progetto per evitare di naufragare verso un anonimato che pericolosamente si intravede in lontananza. Un poco vogliamo continuare a crederci, ma non vogliamo nemmeno illuderci.
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