Immagine di Tamarin | Recensione - Il platform creato dagli ex Rare
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Tamarin | Recensione - Il platform creato dagli ex Rare

Tamarin nasce dall'intenzione di alcuni reduci di Rare di proporre la vecchia formula di classici come Banjoo-Kazooie. Vi raccontiamo perché non è affatto andata bene.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Tamarin
Tamarin
  • Sviluppatore: Chameleon Games
  • Produttore: Chameleon Games
  • Distributore: Chameleon Games
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE
  • Generi: Platform
  • Data di uscita: 10 settembre 2020

Tamarin è la seconda proprietà intellettuale creata da ex reduci della gloriosa Rare di un tempo, e non è dunque una sorpresa che anche stavolta si tratti di un platform. L'altra IP creata da diversi sviluppatori provenienti dalla stessa casa madre è Yooka-Laylee - e il suo seguito diretto Yooka-Laylee and the Impossible Lair -, che su queste pagine sono stati entrambi premiati con una valutazione di tutto rispetto, nonostante il budget contenuto che ha scandito la loro gestazione.

Tamarin non ha di certo avuto il traino su Kickstarter di chi si è presentato come la serie che voleva raccogliere l'eredità perduta di Banjoo-Kazooie, e dunque è perfettamente comprensibile se fino a oggi è rimasto fuori da gran parte dei radar. Onestamente potremmo dirvi che è anche un bene che non lo abbiate notato, perché ciò che offre Tamarin non si avvicina neanche lontanamente ai giochi testé menzionati, eppure c'è una determinata nicchia affezionata a quella specifica formula che potrebbe interessarsi senza avere troppe pretese e con la consapevolezza che il titolo di Chameleon Games va preso così com'è: con qualche spunto capace di generare scintille di nostalgia e con tanti, troppi difetti.

La storia di Tamarin

Tamarin si apre con la tragedia vissuta della piccola scimmietta, che subisce il tragico destino di un attacco inaspettato per mano di un esercito di formiche giganti armate di tutto punto. In un villaggio idilliaco dove la vita trascorreva placida e senza preoccupazione, d'improvviso accade il parapiglia e mette immediatamente in pericolo la famiglia del primate protagonista, che tenta strenuamente di difendere i propri affetti. I nemici in sovrannumero hanno ben presto il sopravvento e con prepotenza strappano via i cari di Tamarin, lasciandolo in balia della disperazione e circondato dalle fiamme e dalla distruzione che ha ridotto il villaggio a un lontano ricordo di ciò che fu. La sbrigativa premessa dà il via a un'avventura che può essere completata agevolmente in meno di dieci ore, ma che potrebbe durare molto di più per due motivi: fate parte dei cosiddetti "completisti" e volete davvero ottenere tutto ciò che Tamarin vi metterà a disposizione, oppure vi perderete più di una volta e sarete costretti a girovagare per capire quale sentiero imboccare.

Tamarin ha un design dei livelli con aree interconnesse, più vie per raggiungere le diverse zone e nessuna mappa o mini mappa che possa farvi comprendere se state andando o meno nella giusta direzione. Considerando che si tratta di un platform, e che la struttura di alcuni livelli è piuttosto convoluta, è chiaro che siamo di fronte a una gestione che va ben al di là della semplice volontà di dare pochi punti fermi al giocatore. Al contrario, Tamarin evidenzia la presenza di idee molto desuete che si mescolano a un po' di confusione. Oltre a ciò, va aggiunta la necessità dell'utente di capire, dopo diverse prove, se il personaggio ha la necessità di rimanere leggero per saltare da un punto all'altro, oppure se deve munirsi di pistole e fucili d'assalto per fronteggiare la pericolosa gang di formiche giganti che presidia gran parte degli scenari di gioco. Se questa caratteristica vi sembra in qualche modo stonata, in realtà non lo è, perché Tamarin è anche (a suo modo) uno shooter in terza persona.

Quello messo in piedi dagli sviluppatori è certamente uno strano mix, ma la storia del genere ci ha insegnato che talvolta questa commistione può funzionare e anche alla grande (i riferimenti a Ratchet & Clank sono tutt'altro che casuali). Non è però questo il caso, perché come avrete già capito, una esclude l'altra, limitando in modo evidente sia la conduzione di gioco, sia la pazienza di chi deve attraversare le diverse zone con la zavorre dell'armamentario o con niente addosso. Se questo è certamente il primo dei grattacapi da risolvere, ben presto si farà strada la necessità di dover fare backtracking per sbloccare a zone che prime erano precluse; in sostanza Tamarin spinge con forza affinché il giocatore esplori più volte e con più attenzione gli stessi ambienti, spesso in modo piuttosto pretestuoso.

Gameplay

Per Tamarin le grandi note dolenti arrivano proprio dal gameplay e dalla struttura di gioco. I controlli, oltre a evidenziare una fastidiosa lentezza nell'incedere della piccola scimmietta, risultano essere davvero poco reattivi e producono animazioni molto ingessate quando il protagonista deve effettuare dei salti da fermo con annessa capriola. Se i salti standard da una piattaforma all'altra rientrano nell'ambito della sufficienza, lo stesso non si può dire per tutto il resto, relegando Tamarin a un titolo che sembra davvero provenire tre generazioni fa. Alcuni salti, invece, sono contestuali: bisogna avvicinarsi a una sporgenza fino a veder apparire dalla parte opposta una freccia che segna il punto di atterraggio. A quel punto basta premere il tasto per il salto e il nostro tamarino si produrrà in un portentoso balzo che altrimenti non sarebbe contemplato dalle sua possibilità.

Non va meglio con le sezioni di shooting, davvero troppo generiche ed estremamente banali, benché non totalmente imprecise. L'IA dei nemici è sin troppo basilare e non crea davvero nessun problema: vi basterà premere furiosamente il tasto per sparare o piazzare un paio di colpi ben assestati e il risultato sarà sempre lo stesso: una vittoria scontata, che diventa tale anche quando in lontananza si trovano dei cecchini poco solerti e sempre pronti e beccarsi una pallottola anche da distanze ragguardevoli. Se i nemici non sono dunque mai un reale problema, il discorso cambia quando si prende in analisi la struttura di gioco, che ricorda appunto i grandi classici del genere come Banjo-Kazooie e il più recente Yooka-Laylee.

Per avanzare nell'avventura e sbloccare nuovi mondi sarà necessario raccogliere un numero prefissato di libellule, la cui richiesta aumentano man mano che ci si trova innanzi alle zone più difficili. Alcune di esse, soprattutto nelle fasi iniziali, sono in bella vista, mentre per ottenere le altre dovrete spesso cimentarsi in mini giochi di velocità e abilità, scoprire dei segreti ed esplorare davvero a fondo gli ambienti. Tutto ciò non può ovviamente non ricordare quei classici Rare, e si tratta forse dell'unica gioia che bacia le memorie nostalgiche dell'era gloriosa che fu, perché Tamarin non ha la forza di proporsi nemmeno come una valida alternativa a quei giochi, viste le condizioni in cui versa.

Anche tecnicamente Tamarin è piuttosto indietro e sfoggia suo malgrado l'estetica di un gioco che sembra palesemente in alpha, ancora ben lungi dal superare quella linea di traguardo utile per compiere il passo successivo e proporsi sul mercato. Gli ambienti di gioco sono estremamente disadorni, le texture di pareti e parecchi altri elementi sono in bassa risoluzione, la modellazione poligonale è davvero troppo indietro e in linea generale non c'è davvero nulla che catturi l'occhio. Forse solo alcune musiche riusciranno ad entrarvi in testa, con motivetti accattivanti e i flauti drammatici della prima area che sottolineano lo scoramento di un protagonista che non funziona abbastanza e che si trova, nel 2020, in un gioco che concettualmente e tecnicamente è rimasto fermo agli anni '90, con l'aggravante di essere inferiore persino a quei grandi classici da cui vuole pescare a piene mani. Nonostante possiate essere dei veri amanti dei platform (soprattutto quelli di parecchi anni fa) e abbiate l'inclinazione a completare tutto al 100%, è davvero difficile consigliarvi un titolo così manchevole da qualunque punto di vista lo si osservi.

Se siete amanti dei platform vecchia scuola, vi consigliamo di recuperare un altro titolo sviluppato da altri reduci di Rare: trovate l'ultimo capitolo di Yooka-Laylee a questo indirizzo.

Voto Recensione di Tamarin - Recensione


4.5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Ha la struttura di gioco dei vecchi platform targati Rare

Contro

  • Tecnicamente mediocre

  • Struttura di gioco confusionaria

  • Fasi di shooting banali e generiche

Commento

Tamarin tenta palesemente di richiamare alla memoria i capisaldi del genere e lo stile della vecchia Rare, ma fallisce miseramente l'occasione e cade vittima di sin troppi errori strutturali che pregiudicano la buona riuscita dell'opera, che rimane anche sin troppo arretrata su ogni comparto. La dolcezza del protagonista non basta da sola per arruffianare i giocatori, abituati ormai a ben altri standard.