3 nuovi Assassin's Creed, in attesa del futuro

Nexus, Jade e Mirage sono i tre prossimi progetti del franchise Assassin's Creed: li abbiamo visti in anteprima e vi sveliamo tutti i dettagli.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

È fuori discussione che il franchise di Assassin's Creed sia di importanza nevralgica, nei piani di Ubisoft e nel suo presente. Non sorprende, allora, che in vista del suo Ubisoft Forward la compagnia francese abbia deciso di dare spazio a un evento a porte chiuse per la stampa, nel quale abbiamo potuto vedere da vicino i prossimi appuntamenti della saga degli Assassini – con accento particolare, ovviamente, sull'imminente Assassin's Creed Mirage.

A fare compagnia al ritorno di Basim abbiamo anche altri due progetti: Assassin's Creed Nexus, che porta il franchise alla realtà virtuale, e Assassin's Creed: Codename Jade, che prova a miniaturizzare le meccaniche per adattarle a una fruizione su mobile.

Assassin's Creed Nexus - La VR degli Assassini

C'erano state delle indiscrezioni oltre al reveal allo show di Oculus e, come spesso accade con i leak relativi a Ubisoft, erano fondate. Uno dei prossimi appuntamenti del franchise sarà quello con Nexus, che permetterà per la prima volta di giocare in soggettiva e diventare a tutti gli effetti un membro degli Assassini.

La vicenda coinvolge tre eroi e le loro location: l'America con Connor, la Grecia con Kassandra e l'immancabile Italia (ci è stata mostrata Venezia) con Ezio Auditore.

Il concept ha effettivamente un suo fascino: scorrazzare in soggettiva in questi luoghi, complice la grande fedeltà storica degli scenari che Ubisoft ricrea, sarebbe interessante anche solo nello stile del Discovery Tour. Farlo mentre si compiono gesti per sfoderare la lama celata può avere un suo perché.

Il creative director David Votypka ci ha spiegato che giocheremo la campagna con i tre protagonisti, uniti da uno scenario ai giorni nostri che farà da collante. La vicenda, senza anticipare troppo, giocherà ancora con i ricordi, come nello stile dell'Animus: cosa accadrebbe se fosse possibile studiare i nostri ricordi per manipolarci?

Le mappe saranno completamente aperte e avrà un ruolo centrale la scalata, ci spiegano gli autori: i giocatori potranno avere un approccio libero per decidere dove andare e come farlo.

Per evitare la motion sickness, inoltre, ci saranno diverse opzioni, come la possibilità di teletrasportarsi, la presenza della vignettatura sui bordi delle immagini e perfino un aiuto contro le vertigini quando raggiungerete determinate altezze.

L'arrivo è previsto entro fine anno su Oculus Quest.

Assassin's Creed: Codename Jade - Assassini tascabili

Level Infinite, il team del gigante cinese Tencent, è quello che si sta occupando di Codename Jade, il titolo mobile che ha l'ambizione di "miniaturizzare" le meccaniche di Assassin's Creed, portandole su iOS e Android.

Il gioco permetterà, come era stato già anticipato in passato, di creare e personalizzare completamente il vostro Assassino. Ambientate nel Terzo Secolo, nell'epoca in cui la dinastia Qin unisce la Cina e inizia la costruzione della Grande Muraglia, il gioco secondo gli sviluppatori promette attenzione per i controlli su touchscreen – sicuramente non facili da rimappare, rispetto a un controller.

Dobbiamo dire che il colpo d'occhio, per un gioco mobile, è positivo, ma manca poco prima di vedere Jade più da vicino: a partire dal 12 giugno sono previste le registrazioni per i test pubblici, con una closed beta durante quest'estate.

Uno sguardo ad Assassin's Creed Mirage

Infine, la presentazione si è spostata su Ubisoft Bordeaux e il suo Assassin's Creed Mirage, che ha ribadito ancora una volta la volontà di offrire un'esperienza più raccolta e tradizionale, rispetto ai recenti open world ruolistici che hanno caratterizzato la saga.

Mirage è un ritorno alle origini in tutto e per tutto, nel bene e nel male.
«È un ritorno alle origini» ci rimarcano gli sviluppatori, «ma anche una storia che racconta una maturazione», con gli Assassini (e gli Occulti) a Baghdad e Basim che dovrà lasciare la sua vita di ladruncolo da strada.

Nell'avventura incontreremo personaggi storici (un riuscito marchio di fabbrica del franchise, va riconosciuto) e ci imbatteremo in un'epoca di tumulti. Vedendo il gioco in azione, comunque, appare chiaro come l'idea di ritorno alle origini non sia unicamente uno slogan.

Il gioco funziona a tutti gli effetti come un vecchio Assassin's Creed. C'è da dire che, sì, sembra vecchio e fuori dal tempo anche in alcune soluzioni, ma la centralità del parkour che sarà alla base dell'esperienza di gioco non può non rimandare a Ezio e Altair.

Scaleremo le torri, ci nasconderemo nei pagliericci, ci mimetizzeremo in mezzo ai civili origliando le loro conversazioni e celandoci alla vista di chi sospetta di noi. Oltre al ritorno della lama celata, ci è stato mostrato anche l'uso di una cerbottana, che permette di colpire i nemici da lontano in modo silenzioso.

Proprio in questo, nelle fasi stealth che saranno di nuovo centrali, abbiamo notato una certa "vecchiaia" nel gioco, poiché l'intelligenza artificiale rimane ancorata a un'altra epoca. È un problema che, di recente, segnalammo anche in A Plague Tale: Requiem: se si attira un nemico in un punto con un diversivo, fa strano vederlo andare esattamente lì e rimanere stupidamente fermo, a guardarsi intorno con poca convinzione, in attesa di essere abbattuto. 

Quella di Mirage è una tappa, per il momento: per il futuro, Ubisoft ha in piano altri open world ruolistici.
Gli stealth hanno compiuto grandi passi in avanti rispetto a questo schema che rimanda al primo Metal Gear Solid (pensate a come si muovono e si coprono i nemici in The Last of Us - Parte II) e questo toglie un po' della "magia" all'esperienza, almeno vedendo Mirage in questo hands-off.

Tra le altre meccaniche che ci sono state mostrate, anche la possibilità di eseguire delle raffiche di uccisioni automatiche selezionando i bersagli – ci ha ricordato una dinamica simile di Hitman Absolution. Potremo anche borseggiare i passanti, come ai tempi di Ezio, o utilizzare diversivi per far perdere le nostre tracce, come delle granate fumogene.

«Vogliamo che il gioco sia più denso» rispetto a quelli recenti, ci hanno assicurato gli autori. E questa è, di per sé, una notizia molto interessante, perché la dispersività di Valhalla e dei suoi fratelli maggiori – dove le dimensioni dell'open world contavano di più di cosa ci si metteva dentro – ha allontanato molto il franchise da quel senso di esplorazione meravigliata che abbiamo vissuto ai tempi di Firenze, Venezia, Roma e giù di lì.

Confermato il lancio a prezzo budget (49,99 euro), sia su PC che su console vecchie e nuove. La release è attesa per il 12 ottobre prossimo.

Il futuro di Assassin's Creed

Vale la pena ricordare che quella di Mirage è una parentesi. Potrà, certo, dare indicazioni a Ubisoft sulla base della risposta del pubblico, ma per il momento sappiamo che la compagnia ha già in cantiere altri due giochi open world che ereditino il successo di Valhalla.

I titoli, pur non essendo mostrati nell'evento a cui abbiamo partecipato, erano stati confermati durante l'Ubisoft Forward dello scorso anno: uno, Project Red, sarà ambientato nel Giappone Feudale, mentre l'ancora più criptico Hexe dovrebbe essere legato ai tempi della caccia alle streghe.

Quella di Mirage è insomma una tappa e per il momento Ubisoft è intenzionata a portare avanti, con almeno altri due progetti, l'approccio ruolistico e open world di OriginsOdysseyValhalla. Certo, se il ritorno di Basim dovesse rivelarsi un successo e ottenere i favori del pubblico, non è da escludere che possa diventare una costante, come una sorta di serie-spalla. Ma qui, è chiaro, siamo nel campo delle ipotesi.

L'unica certezza è che Assassin's Creed è diventato la pietra angolare della Ubisoft del futuro. Speriamo che, a partire da Mirage, la saga abbia gambe forti abbastanza da reggere questo peso.