Ne gioco tanti: simulativi, manageriali, strategici, etc. Non se se mi rispecchio pienamente nella descrizione, ma in qualche maniera riscontro un nesso. Grazie dell'interessante articolo
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Sembra una stupidata, ma Power Wash Simulator e quel suo senso di "gratificazione immediata" – come scrissi all'epoca, come una sorta di libro da colorare al contrario, dove scrosti via lo sporco per far emergere la vivacità di cosa c'era sotto – mi ha aiutata tantissimo in un momento familiare molto difficile, anni addietro. Credo sia stato, più di tutti, un momento in cui mi sono resa conto del potere rassicurante dei simulatori. Mi succede anche con Death Stranding, le camminate calme e contemplative mi rimettono proprio in pace con la vita. Grazie a Salvatore per aver proposto questo approfondimento ed essere riuscito a coinvolgere l'impareggiabile dott.ssa Nicolucci ❤️
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Io mi stresso... tantissimo. L'idea di avere una lista di "todo" che man mano diventano più impegnativi e lunghi, lo spostarsi da un bancone all'altro e il dover fare tutto in tempo è una cosa che proprio non riesco a farmi piacere. Più che altro, lo scopo finale sembra quello di accumulare soldi per poter eseguire degli upgrade, il turbo capitalismo è insopportabile nella vita, figuriamoci in un videogioco.

Le uniche partite divertenti le ho fatte su Farming, con degli amici, ma finivano sempre in caciara.
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