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Sonic Colours Ultimate | Recensione – Più veloce e colorato

Sonic Colours torna undici anni dopo in versione rivista e corretta, sarà ancora divertente?

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Informazioni sul prodotto

Immagine di Sonic Colours Ultimate
Sonic Colours Ultimate
  • Sviluppatore: Blind Squirrell Entertainment
  • Distributore: SEGA
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
  • Generi: Platform
  • Data di uscita: 7 settembre 2021

Se conoscete qualcuno che continua a denigrare i Sonic in 3D anche dopo aver visto Sonic Colours Ultimate dategli questa brutta notizia: di videogiochi, forse, non se ne intende granché.

Perché se è vero che la produzione tridimensionale del 30enne porcospino blu di SEGA non è mai stata al top, è altrettanto vero che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. La narrazione per cui tutti i videogiochi in 3D di Sonic sono spazzatura è l’equivalente di chi, dopo The Big Bang Theory, ripeteva a pappagallo la battuta sul fatto che Aquaman sia un supereroe inutile.

Con gli anni ci stiamo liberando, fortunatamente, del retaggio dei luoghi comuni sui fumetti dato dalla serie cult di Chuck Lorre, e con il ritorno di Sonic Colours in questa veste rivista e corretta forse inizieremo a parlare con più lucidità della saga videoludica di SEGA. Non è un caso che, in vista del prossimo Sonic open world in uscita nel 2022, la casa nipponica abbia deciso di produrre proprio Sonic Colours Ultimate.

Il vero problema dei videogiochi 3D di Sonic (prendete nota, se siete quelli di cui sopra) non è che fossero brutti videogiochi, ma che raramente hanno avuto un’anima. Prendiamo ad esempio i videogiochi regolari della serie Mario e Zelda: al di là di salire in cattedra ad ogni occasione per insegnare il game design, sono tutti perfettamente riconoscibili da un solo screenshot.

I tre videogiochi presenti nella Super Mario 3D All-Stars ad esempio, ma anche Super Mario Odyssey e Ocarina of Time, Wind Waker o Twilight Princess: tutte produzioni perfettamente riconoscibili anche ad un occhio distratto per estetica, gameplay e colpo d’occhio delle ambientazioni.

Sonic Forces è divertentissimo, ma si mescola insieme a Sonic Unleashed o Sonic the Hedgehog (2006), e Sonic Lost World al colpo d’occhio sembra una serie di livelli extra di uno di questi titoli. Sonic Generations ebbe dalla sua il colpo di genio di utilizzare l’espediente dei due porcospini di diverse generazioni e, non a caso, è uno dei Sonic più amati.

Ma fu Sonic Colours a dare, per la prima volta undici anni fa, una vera e propria spinta in questo senso alla saga in 3D.

Sonic Colours Ultimate, quando il blu non basta

Gameplay, ambientazioni, level design e, finalmente, abbandonare quell’idea che i giochi di Sonic debbano essere solamente una corsa verso il lato destro dello schermo. Sonic Colours Ultimate è un platform, in tutto e per tutto.

Ci sono sempre sezioni adrenaliniche, giri della morte, salti nel vuoto e momenti di velocità assoluta, ma stage come Aquarium Park costringono ad esplorare sfruttando le dinamiche di gameplay fornite dal fatto di essere sott’acqua. Ci sono percorsi alternativi, segreti, veri e propri rompicapi da risolvere anche grazie all’aiuto dei Wisp.

Gli alieni catturati da Eggman per costruire il suo parco di divertimenti, diventati poi col tempo un elemento fisso della lore di Sonic, forniscono al porcospino la capacità di eseguire delle mosse alternative ed inedite. Ai Wisp sono relegate anche delle sezioni di platforming completamente slegate dalla velocità, salti e giri della morte a cui siamo abituati, alcune anche discretamente impegnative.

A proposito di questo, il team di sviluppo ha aggiunto un nuovo Wisp: quello di Giada, che permette a Sonic di trasformarsi in un fantasma. Si può galleggiare in aria, anche passando attraverso i muri nel caso ci siano degli appigli. Il funzionamento è simile alle sezioni di Super Mario Galaxy in cui si galleggia in mezzo ad una bolla attaccandosi alle stelle blu sparse per lo spazio.

Nelle intenzioni del team c’è la volontà di rendere alcune sezioni del gioco, che erano molto impegnative, più approcciabili con l’utilizzo di questo ulteriore Wisp.

Va detto che, sebbene alcune sezioni degli stage siano state parzialmente riviste per accogliere il nuovo Wisp, non si tratta di un’aggiunta così preponderante o in grado di alterare pesantemente l’esperienza. Ma nell’ottica di chi non ha mai giocato un Sonic in 3D potrebbe rappresentare sicuramente un modo per entrare in sintonia più facilmente con questo tipo di gameplay.

Mondi del tutto nuovi, in tutti i sensi

Per questo ci fu un grande avanzamento nel level design. Ogni mondo è composto da sette livelli costruiti prendendo nota della filosofia di approccio al gaming di Nintendo: mostrare un concetto, lasciare che il giocatore ci prenda confidenza, alzare la sfida, poi ribaltare il punto di vista sullo stesso. Gli stage di Sonic Colours Ultimate sono proprio così, incentrati intorno ad alcune idee che vengono modellate e rimodellate per offrire sempre qualcosa di nuovo.

La sorpresa, relativamente agli altri episodi in 3D della saga, arriva insieme ad una rielaborazione totale in termini estetici. Sonic Colours Ultimate si pregia ovviamente dell’alta risoluzione fino al 4K, un sistema di illuminazione rifatto da zero e dei rinfrescanti 60fps al secondo (tranne per le cutscene che sono, inspiegabilmente, rimaste identiche).

Un gioco ovviamente moderno e al passo con i tempi, che si toglie di torno anche quelle imprecisioni che erano relegate ai comandi di movimento pensati originariamente per il telecomando di Nintendo Wii.

Ma Colours fu l’occasione per alzare ancora di più l’asticella della musica. I franchise SEGA hanno da sempre avuto una grandissima cura per l’aspetto musicale, tant’è che hanno nelle loro fila alcune tra le migliori colonne sonore dell’industria videoludica.

Se già le tracce del titolo originale erano brillanti, vivaci ed eclettiche, in questo caso è stato fatto un lavoro di ri-arrangiamento totale che le rende ancora migliori.

Quindi Sonic Colours Ultimate è bellissimo da vedere, divertente da giocare, ma anche rigiocare per via dei collezionabili e sfide extra presenti. Portare a termine il gioco vi porterà via circa 5-6 ore, ma i veri appassionati di platform sanno che la sfida inizia dopo i titoli di coda.

Cosa c’era da fare, e cosa c’è di nuovo

Ogni livello ha cinque ring rossi da collezionare, molti dei quali necessitano l’utilizzo di particolari Wisp, ma questi non sono tutti disponibili fin da subito, e vi richiederanno di tornare indietro e ritentare uno stage precedente una volta che avrete liberato per la prima volta uno degli alieni e questi andranno a popolare gli altri mondi.

Ma questo lo sapevate già, mentre di nuovo c’è la modalità Rival Rush. Collezionando 15 ring rossi in un mondo si sblocca una prova a tempo contro Metal Sonic, alcune anche relativamente impegnative, che se vinte sbloccano delle versioni inedite remixate della colonna sonora e un bel po’ di token personalizzazione da spendere (che si trovano comunque nei livelli normali).

Questi sono legati ad un’altra delle novità di Sonic Colours Ultimate, ovvero la personalizzazione di Sonic. Il tutto completamente cosmetico, senza nessuna modifica al gameplay, che vi permetterà di cambiare guanti, scarpette, aura e colore del turbo del porcospino all’interno del gioco. Niente di trascendentale chiaramente, ma un’attività divertente in più per i collezionisti.

Le ultime novità riguardanti il gameplay sono l’inserimento di Tails ed uno speciale potenziamento per i classici 100 ring raccolti.

Nel primo caso potete collezionare delle “vite” di Tails, che permetteranno al volpino amico di Sonic di riportarlo sullo stage qualora cada di sotto finendo nel vuoto. Questo serve effettivamente a rendere meno frustranti alcune sezioni di gioco, dove non si viene riportati fino al checkpoint ma semplicemente sulla piattaforma vicina rispetto a dove si è caduti.

Ma non renderà Sonic Colours Ultimate una passeggiata, fidatevi: le vite sono limitate, vanno collezionate, e non ci si può fare sempre affidamento.

Raccogliendo 100 ring in un livello si ottiene invece una breve invincibilità ed un piccolo boost di velocità per ogni stage. Questa è un’aggiunta che capiamo dal punto di vista teorico, per velocizzare sezioni di gioco ed eliminare parte dell’elemento frustrazione, ma di cui all’atto pratico ci siamo addirittura dimenticati per quanto riguarda il suo effettivo impatto nel gameplay.

Infine ci sarebbe anche la possibilità di cambiare completamente la disposizione dello schema dei comandi – per qualcuno forse un aiuto ma, onestamente, è talmente ininfluente che dopo aver preso mano con Sonic Colours Ultimate nel giro dei primi due livelli non ne sentirete il bisogno.

Versione testata: PlayStation 4

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Voto Recensione di Sonic Colours Ultimate - Recensione


8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Uno dei migliori Sonic in 3D rimesso a lucido

  • Le nuove aggiunte al gameplay e alla rigiocabilità

  • Colonna sonora rimasterizzata

Contro

  • Nonostante i controlli molto più precisi, qualche incertezza dovuta all’età

  • Quanto ci voleva a convertire anche le cutscene in HD?

Commento

Sonic Colours Ultimate è la dimostrazione che non tutti i Sonic in 3D sono da buttare. Uno dei migliori episodi della branca tridimensionale del franchise SEGA torna in edizione rivista e corretta, con alcune aggiunte di gameplay, piccole aggiunte ai collezionabili, ma soprattutto una restaurazione tecnica ed estetica soddisfacente. Gli undici anni si sentono per quanto riguarda la trama (e le cutscene inspiegabilmente in SD) ed alcuni momenti in cui le collisioni con gli ambienti tradiscono l’età anagrafica, ma per il resto è un ottimo modo per tornare nel mondo di Sonic in attesa della prima avventura next-gen.
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