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Immagine di SEGA Mega Drive Mini renderebbe fiero anche Jerry Calà – Recensione
Recensione

SEGA Mega Drive Mini renderebbe fiero anche Jerry Calà – Recensione

Tra le migliori esponenti del neonato settore delle mini console

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Avatar di Valentino Cinefra

a cura di Valentino Cinefra

Ex Staff Writer

Pubblicato il 19/09/2019 alle 12:00 - Aggiornato il 30/09/2019 alle 12:09
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  • Pro
    • Selezione videoludica abbondante e di qualità...
    • Chicche per gli appassionati
    • Qualità costruttiva molto buona
  • Contro
    • ...ma sentirete la mancanza di una manciata di classici
    • Sparuti problemi di leggibilità sui pannelli TV più ampi
    • Cali di frame rate nei titoli più frenetici, perché?

Il Verdetto di SpazioGames

8.5
SEGA Mega Drive Mini risulta, alla fine, tra le migliori esponenti del neonato settore delle mini console. Accanto ad alcune storture come il frame rate instabile di alcuni titoli, ed i cavi dei controller che potevano essere più lunghi (così come l’impossibilità di usarne di terze parti), la riedizione della storica console SEGA offre una corposissima lista di videogiochi, per la maggior parte di qualità e grande valore storico. In questo senso è un grande pregio il prezzo che sebbene sia un po’ alto (ma in linea con la concorrenza al day one), viene giustificato dalla presenza di un secondo controller e da una lista ben più corposa delle altre mini console. Per il resto, siamo alle solite: SEGA Mega Drive Mini è prima di tutto un’operazione nostalgia. Fatta bene stavolta, atta a recuperare esperienze del proprio passato oppure a scoprirle per la prima volta nel caso foste troppo giovani all’epoca. E SEGA Mega Drive Mini è l’hardware perfetto per studiare quello che è stato, probabilmente, il miglior periodo dell’azienda nipponica insieme all’era Dreamcast. Non che serva una mini console per la gloria di SEGA, ma è un’occasione da prendere in considerazione.

Togliamoci subito il dente che duole, arrivando quindi a disfarci velocemente di tutti quelli che appartengono alla scuola del: “con trentamila lire il mio Raspberry lo faceva meglio”. È lapalissiano che le console mini siano quasi esclusivamente delle operazioni nostalgia. Aprire la scatola di SEGA Mega Drive Mini, ritrovandosi una riproduzione perfetta di una console di un ventennio fa tra le mani, con la possibilità di farla funzionare subito senza sperare che la polvere e l’umidità di una cantina l’abbia rovinata per sempre: il trucco è questo.

In più, si possono rigiocare perle del passato senza ricorrere ad emulatori (che, nel caso non lo sapeste, sono illegali se non possedete la copia originale del software emulato), oppure costruirsi da soli degli apparecchi come il citato Raspberry che richiede però competenze informatiche fuori dal comune utilizzo di PC e console. Si prendono, si attaccano alla TV, fine.

Certo l’operazione nostalgia si può fare più o meno bene, come ci insegnano gli esempi della concorrenza dalle console Nintendo fino alla PlayStation Classic di Sony, quest’ultima tra i casi sfortunati, passando per Commodore 64 ed altre riedizioni precedenti del Mega Drive. Il SEGA Mega Drive Mini appartiene alle migliori versioni di queste riproposizioni che, da qualche anno a questa parte, stanno riempendo gli scaffali. Ci sono sempre le solite perplessità che le mini console si portano dietro, principalmente legate alla lista dei titoli proposti. Ma ormai sono delle valutazioni intrinseche alla natura dell’oggetto stesso e, arrivati ormai all’ennesima console del passato riproposta in versione portatile, non si possono che lasciare indietro.

Una nuova genesi(s)

Non è la prima volta che SEGA Mega Drive viene riproposto per l’epoca attuale. Le altre versioni avevano dei problemi, e in generale non era mai stato fatto un lavoro completo o simile a ciò che la concorrenza ha proposto nel corso degli anni. Stavolta il lavoro è più solido e, insieme ad alcune chicche, rende il SEGA Mega Drive Mini un prodotto molto piacevole da utilizzare.

Partiamo dalle informazioni generali di base.

SEGA Mega Drive Mini è disponibile dal 4 ottobre prossimo, contiene 42 titoli, la cui lista completa potete consultare a questo indirizzo, con la chicca di due titoli pubblicati per l’occasione: Tetris e Darius. Si tratta ovviamente di una replica del SEGA Mega Drive in versione europea, con tanto di pulsanti Reset e Volume sulla console (non funzionanti) e Power (funzionante, invece), con tanto di lucina rossa che ne esplicita il funzionamento del tutto identica all’originale. Replica talmente fedele ed interessata che anche il vano per le cartucce si apre ma ovviamente, essendo la console più piccola del 55% rispetto all’originale, non permette di utilizzare le cartucce originali del Mega Drive.

I controller, che sono due all’interno della scatola, sono invece identici all’originale. Sorprendentemente anche nel peso, con la stessa corsa dei pulsanti di allora, fino al retro che ripropone i seriali e gli altri dati stampati nelle stesse identiche posizioni. Saranno sciocchezze, e lo sono di fatto, ma è nei dettagli che si valuta quanto un oggetto del genere possa essere appetibile e, se cercate un tuffo nel passato e/o l’accuratezza, SEGA Mega Drive Mini fa tutte le cose che deve.

Di fronte alla console si trovano le due prese USB per i controller (non funzionano altri controller USB se non quelli nella scatola), mentre l’uscita video è HDMI ovviamente. Una piccola stortura va segnalata per l’assenza dell’adattatore AC all’interno della scatola, mentre c’è solo il cavo USB che permette di alimentare la console. Va detto che basta qualsiasi alimentatore con uscita USB, che è praticamente lo standard ormai per gli smartphone da anni a questa parte.

SEEEEEEEEEGA!

Com’è il feeling di SEGA Mega Drive Mini? Ottimo, perché la console si avvia in pochissimo tempo e ci porta subito all’interfaccia con la libreria software. Si possono catalogare i videogiochi per anno, nome, genere e numero di giocatori. Premendo il pulsante B si può invece vedere la libreria dal lato, come se i giochi fossero impilati in una mensola, per ammirare l’evoluzione estetica dei lati delle copertine nel corso dell’anno.

Prima di giocare, inoltre, si possono impostare delle preferenze per quanto riguarda lo schermo. Non molte, in realtà, ma apprezzabili. Oltre a scegliere se giocare a schermo interno oppure in 4:3 si possono impostare tre tipi di sfondi, così come applicare o meno il nostalgico filtro CRT. Va detto che, prevedibilmente, nel caso giocate su televisori medio-grandi le immagini tendono a sgranare, quindi filtro CRT e 16:9 sono sconsigliati, almeno per i titoli dove bisogna leggere qualcosa come Phantasy Star o Wonder Boy.

Detto ciò è possibile salvare e caricare fino a quattro salvataggi per ogni gioco, in piena sintonia con quelle che sono le funzioni attuali di un emulatore e delle altre console. Ci sono due considerazioni da fare per quanto riguarda il mero gameplay. In primis abbiamo notato dei rallentamenti nei titoli più frenetici, il che è molto strano considerando che stiamo parlando di una grafica di un ventennio fa, e questo significa che l’emulazione all’interno del SEGA Mega Drive Mini è 1:1, senza un chip che sia in grado di gestire i calcoli. La seconda è che alcuni giochi possono risultare frustranti per via della scarsa reattività dei comandi rispetto ai nostri giorni, non scarsa in generale. Il gioco più frustrante in questo senso è Tetris, dove arrivati già al primo aumento di velocità diventa qualcosa di ingestibile per via dell’input lag intrinseco. Questo è più che altro un avvertimento: alcuni videogiochi, oggi, potrebbero risultare meno fluidi di come ve li ricordavate.

Per chiudere parliamo della lista dei videogiochi presenti all’interno di questa mini console delle meraviglie. Premesso che i gusti personali potrebbero sovrastare qualsiasi considerazione lucida di “pro e contro”, la lista delle vecchie glorie di SEGA Mega Drive Mini è di quelle importanti. Altered Beast, Gunstar Heroes, World of Illusion, Streets of Rage 2, Sonic the Hedgehog 1 e 2 (ovviamente), Alex Kidd, Golden Axe, Wonder Boy. Certo non mancano le selezioni che lasciano un po’ perplessi come Virtua Fighter 2 o Dr. Robotnik’s Mean Bean Machine a favore di scelte che poteva risultare più golose come Batman Returns, i titoli Disney Interactive, o videogiochi più particolari come Cool Spot. Ma 42 titoli non sono pochi se consideriamo i 21 di SNES Classic Mini, i 30 per NES Classic Mini ed i 20 di PlayStation Classic per citare la concorrenza più illustre.

+ Selezione videoludica abbondante e di qualità...

+ Chicche per gli appassionati

+ Qualità costruttiva molto buona

- ...ma sentirete la mancanza di una manciata di classici

- Sparuti problemi di leggibilità sui pannelli TV più ampi

- Cali di frame rate nei titoli più frenetici, perché?

8.5

SEGA Mega Drive Mini risulta, alla fine, tra le migliori esponenti del neonato settore delle mini console. Accanto ad alcune storture come il frame rate instabile di alcuni titoli, ed i cavi dei controller che potevano essere più lunghi (così come l’impossibilità di usarne di terze parti), la riedizione della storica console SEGA offre una corposissima lista di videogiochi, per la maggior parte di qualità e grande valore storico. In questo senso è un grande pregio il prezzo che sebbene sia un po’ alto (ma in linea con la concorrenza al day one), viene giustificato dalla presenza di un secondo controller e da una lista ben più corposa delle altre mini console. Per il resto, siamo alle solite: SEGA Mega Drive Mini è prima di tutto un’operazione nostalgia. Fatta bene stavolta, atta a recuperare esperienze del proprio passato oppure a scoprirle per la prima volta nel caso foste troppo giovani all’epoca. E SEGA Mega Drive Mini è l’hardware perfetto per studiare quello che è stato, probabilmente, il miglior periodo dell’azienda nipponica insieme all’era Dreamcast. Non che serva una mini console per la gloria di SEGA, ma è un’occasione da prendere in considerazione.

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