Secondo Neil Druckmann, Silent Hill 2 era davvero "avanti rispetto ai tempi"

Se siete tra coloro che hanno amato Silent Hill 2, avete in Neil Druckmann – co-presidente di Naughty Dog – un valido alleato.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Era il 2001 quando fece il suo esordio assoluto una delle produzioni più amate e più celebri firmate da Konami: stiamo parlando di Silent Hill 2 e, se seguite quotidianamente il nostro sito, sapete quanto il nostro Domenico abbia sottolineato il valore di questo gioco negli ultimi nove anni (e per tutti e nove, sì! ndr).

Sono tanti, anche vent'anni dopo, coloro che hanno amato il lavoro svolto dal Team Silent e tra questi troviamo anche Neil Druckmann, co-presidente di Naughty Dog e direttore, di recente, del premiatissimo The Last of Us - Parte II. In occasione dell'uscita di un volume di Mike Drucker dedicato proprio all'analisi di questo videogioco, Druckmann ha voluto prima sottolineare il valore del libro, e poi dire la sua su quello di Silent Hill 2.

Così, il dirigente della software house di proprietà di Sony scrive sui suoi social:

Posso confermare che questo libro sia una splendida lettera d'amore a uno dei miei giochi preferiti di sempre. Cattura davvero quanto questo gioco fosse avanti rispetto ai suoi tempi. Di grande ispirazione!

Di recente lo stesso Druckmann aveva già manifestato il suo grande amore per la scuola giapponese del videogioco, citando anche in quel caso un'opera magna di Konami e dichiarando senza il bisogno di troppe parole il suo amore per l'originale Metal Gear Solid. Le fonti di ispirazione illustri, per il papà di The Last of Us, non mancano di certo.

Gli appassionati del franchise horror di casa Konami sono in febbrile attesa di scoprire se, come suggeriscono alcuni rumor, ci sarà prima o poi un futuro: dopo il divorzio da Hideo Kojima, il progetto Silent Hills con Guillermo Del Toro è purtroppo naufragato e, da allora, si diffondono ciclicamente rumor molto insistenti che vorrebbero comunque il franchise pronto a tornare con remake/episodi originali, che potrebbero essere affidati a team esterni.

Dal canto suo, Konami nelle scorse è stata al centro dei pensieri dei giocatori per una nota di riorganizzazione diffusa sul suo sito, in cui affermava di chiudere tre delle sue divisioni produttive a partire dal 1 febbraio. In una precisazione ufficiale, la compagnia ha sottolineato che la manovra è dovuta semplicemente a una riorganizzazione interna e che questo non sia da tradursi, come alcuni ipotizzavano parlando di cessione delle sue IP, come un abbandono del mondo di produzione dei videogiochi.

Attendiamo quindi di scoprire se ci saranno nuovi eredi per Silent Hill 2, che potranno magari ispirare ulteriormente gli autori di videogiochi di domani, come è stato per Druckmann.

Se amate Silent Hill, avete già visto il film?