Nintendo Switch 2 sarà una console decisamente ostica da piratare, al punto che l'azienda potrà bloccarla per renderla inutilizzabile, come spiegato dalla Grande N prima del lancio.
Gli utenti non possono «bypassare, modificare, decifrare, manomettere o altrimenti aggirare» le protezioni dei servizi Nintendo, né utilizzare hardware o software che causino un funzionamento diverso da quello previsto.
Ma la novità più preoccupante per i trasgressori è l'introduzione di una possibile sanzione estrema: Nintendo si riserva ora il diritto di rendere «il dispositivo Nintendo permanentemente inutilizzabile, in tutto o in parte».
Questo, a qualcuno, non sta affatto bene.
Wccftech segnala che è il Brasile a sollevare la voce contro quelle che considera pratiche commerciali aggressive da parte del colosso giapponese. L'organizzazione brasiliana per la protezione dei consumatori Procon-SP ha infatti pubblicato un comunicato stampa in cui definisce "abusive" le clausole contrattuali che permettono a Nintendo di rendere inutilizzabile a distanza la console dei giocatori che violano i termini di utilizzo.
Secondo Procon-SP, questo approccio rappresenta un eccesso di potere che va oltre la semplice gestione degli account utente, estendendosi alla completa inutilizzazione dell'hardware acquistato.
La formulazione di cui sopra ha spinto Procon-SP a richiedere una modifica del linguaggio utilizzato nei termini di servizio, considerando la clausola troppo vaga e potenzialmente dannosa per i diritti dei consumatori.
La risposta di Nintendo alla controversia brasiliana sarà cruciale per definire il futuro di questa pratica. L'azienda ha confermato che esaminerà la denuncia di Procon-SP e fornirà una risposta entro i prossimi 20 giorni, un termine che potrebbe determinare se la questione si risolverà con modifiche contrattuali o evolverà in un'azione legale più ampia.
Resta da vedere se Nintendo modificherà la formulazione dei propri termini di servizio o se Procon-SP deciderà di portare la questione a un livello superiore, potenzialmente innescando azioni legali che potrebbero avere ripercussioni ben oltre i confini brasiliani.