Resident Evil 7 era molto diverso all'inizio, ma è stato salvato in tempo

Capcom aveva idee molto diverse per Resident Evil 7, che sarebbe dovuto essere un live service pieno di microtransazioni.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Resident Evil 7 ha fatto discutere molto per il suo cambio di rotta improvviso rispetto ai canoni della saga Capcom, ma all'inizio non sarebbe dovuto essere così.

Con la sua visuale in prima persona, che potete scoprire acquistando il gioco su Amazon, il settimo capitolo della saga di zombie ha ridato vita al franchise.

Nonostante tutte le polemiche è stato infatti un successo, un videogioco che ha venduto tantissimo ed ha settato nuovi record per la saga di Resident Evil.

Talmente tanto da dare la spinta anche a Resident Evil Village, che sul traino di questa nuova vita è riuscito a vendere anche più velocemente del capitolo precedente.

Ma Resident Evil 7 doveva essere un gioco molto diverso, all'inizio. Non c'era la visuale in prima persona tanto odiata dai fan? Non esattamente.

Come riporta VGC, Capcom voleva che il settimo capitolo della saga di Resident Evil fosse un live service game pieno di microtransazioni.

Lo ha rivelato Jun Takeuchi, producer di RE7 in una chiacchierata con Shinji Mikami, creatore del franchise, nella serie di video sul canale YouTube di Biohazard, in cui da tempo vengono svelati retroscena sulla famosa saga Capcom.

Takeuchi ha spiegato come Capcom stesse facendo pressione sul team di sviluppo per implementare tali funzionalità nel gioco.

Nella fase di progettazione del titolo, Capcom stava esplorando con una certa insistenza quel tipo di contenuti, fino a creare anche uno scontro con il team di sviluppo.

Resident Evil 7 passò per le mani di vari director, che dovettero subire le insistenze di Capcom che continuava a parlare di multiplayer online, contenuti scaricabili, microtransazioni e tutto quello che siamo abituati a vedere nei live service game.

Finché, dopo l'ennesimo tentativo fallito e l'altrettanto ennesimo director cambiato, Takeuchi ha rivelato di aver ricevuto l'incarico:

«Era il 4 gennaio, primo giorno lavorativo del nuovo anno. Il presidente [di Capcom] mi ha chiamato nel suo ufficio. "Resident Evil 7 è in pessime condizioni. Takeuchi-kun, intervieni e aiutaci a realizzarlo!". È così che ho finito per lavorare su Resident Evil 7.»

Successivamente Takeuchi si impose con Capcom nel non perseguire la strada del live service game, che ha sicuramente funzionato, tanto che Resident Evil 7 è ancora vendutissimo anche su next-gen.

In attesa di nuovi capitoli, invece, sappiate che potete giocare Village in una piccola parte completamente gratuita, e senza bisogno di una console.