Immagine di Stargate: Timekeepers | Recensione - Un tattico di altri tempi
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Stargate: Timekeepers | Recensione - Un tattico di altri tempi

Timekeepers è un chiaro tributo ai tattici in tempo reale, come Commandos e Desperados, immerso nell'universo sci-fi di Stargate: vediamo la recensione.

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

In sintesi

  • Un gioco che sfrutta la licenza Stargate è merce rara.
  • Una valida alternativa ai tattici in tempo reale della compianta Mimimi Games.
  • Restiamo in attesa della vera conclusione.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Stargate: Timekeepers
Stargate: Timekeepers
  • Sviluppatore: CreativeForge Games
  • Produttore: Slitherine Software
  • Distributore: Slitherine Software
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC
  • Generi: Strategico
  • Data di uscita: 23 gennaio 2024

Stargate: Timekeepers è un viaggio nel tempo attraverso gli anni ‘90. Il tattico in tempo reale creato da Slitherine riprende infatti a pieno la formula stealth dei grandi classici PC come Commandos e trasporta le meccaniche di gioco prese in prestito da questo titolo all’interno dell’universo di Stargate, il celebre film di fantascienza arrivato nel lontano 1994 e da cui è poi nato lo spin-off a puntate Stargate SG-1.

L’idea degli sviluppatori è di proporre un vero e proprio erede narrativo della serie TV e, attraverso delle missioni strutturate proprio come episodi televisivi, di trasportare il giocatore all’interno della mitologia creata a suo tempo da Roland Emmerich e Dean Devlin. 

Missione compiuta?

Una brusca introduzione

Sono passati molti anni da quando Stargate popolava nelle sue varie forme i nostri tubi catodici, ma Slitherine non sembra essersene accorta.

Dopo il primo impatto con un menù di gioco dallo stile volutamente – e diciamo anche azzeccato – retrò, siamo stati catapultati nei panni di un cast nuovo di zecca, proprio durante quella battaglia nei ghiacci antartici che ha concluso la settima stagione.

A questo punto, che siate fan della saga o che siate dei neofiti, avrete davanti ai vostri occhi più interrogativi che risposte.

Come detto, i protagonisti tanto cari agli appassionati sono stati cancellati con un colpo di spugna e, se immaginavate di calarvi nel ruolo di un colonnello O’Neill, rimarrete presto delusi: non c’è traccia di alcun nome originale ripreso da SG-1.

Il gioco propone un cast completamente inedito rispetto ai personaggi conosciuti dai fan di Stargate.
Al contrario, se questo è il primo approccio nei confronti dell'universo di Stargate, vi troverete immediatamente sommersi da nomi, nozioni e antefatti presentati senza alcuna necessaria contestualizzazione.

Perché Anubi sta attaccando la Terra? Chi sono i Jaffa, i Goa’uld o i Kull? Perché sembra che tutto sia frutto di un delirio di un qualche strampalato autore – con una pettinatura ancora più strampalata – intervistato in uno di quei pseudo-documentari sugli antichi alieni?

Purtroppo, in Timekeepers non c’è nessuna risposta e proprio questa scarsa considerazione per la lore di Stargate fa sì che risulti più difficile affezionarsi ai nuovi protagonisti.

Infine, anche il doppiaggio e l’interpretazione sembrano davvero provenire da un’altra epoca. Da un lato apprezziamo il non prendersi troppo sul serio da parte degli stessi personaggi, ma spesso i dialoghi sono costruiti attraverso battute poco credibili, con dei toni di voce fuori contesto e con una recitazione appena sufficiente.

Per forza di cose sospendiamo però il giudizio sull'evoluzione narrativa, visto che nella versione attuale del gioco sono disponibili solo le prime sette missioni, mentre le restanti verranno aggiunte – senza ulteriori costi – nel resto dell’anno. 

Formula vincente non si cambia

Da quanto appena detto, si capisce come Timekeepers non renda troppo onore al materiale d’ispirazione – o, visti alcuni aspetti volutamente cheap, gli resti fin troppo fedele.

Per fortuna il discorso cambia quando si analizza la componente più prettamente ludica.

Il momento storico è quanto mai azzeccato, vista la recente e triste chiusura di Mimimi Games, un team capace di riportare in auge il genere dei tattici stealth in tempo reale grazie ad ottime opere come Shadow Gambit, Desperados III e Shadow Tactics.

Slitherine cerca di raccogliere questa metaforica fiaccola e lo fa attraverso dei sistemi di gioco forse non troppo originali, ma di certo ben congegnati. Durante le varie missioni, il giocatore si trova alla guida di un piccolo gruppo di eroi e, in modo silenzioso e senza farsi scoprire, deve attraversare le vaste mappe per raggiungere l'obiettivo finale.

Le armi a disposizione del team sono soprattutto l’intelligenza e il lavoro eseguito in sinergia. Ciascun personaggio è infatti dotato di abilità uniche, da adoperare in modo sincronizzato con il movimento e le mosse degli altri colleghi per superare posti di blocco sempre più fitti e guardie sempre più resistenti. 

Ad esempio, Eva McCain può distrarre le guardie lanciando dei bossoli di proiettili, Max Bolton è dotato di un fucile di precisione e sa rendersi invisibile ai nemici ed entrambi i personaggi possono coalizzarsi per eliminare anche i più resistenti Kull.

C'è poi la ribelle Jaffa A’ta, abile nel derubare le truppe aliene senza essere scoperta, mentre Sam Watson è esperto nelle mimetizzazione ed è capace anche di infiltrarsi dietro le linee nemiche e di creare efficaci ologrammi. 

Gli ingredienti per degli accurati piani tattici ci sono tutti. Inoltre, si può sempre passare da uno svolgimento in tempo reale alla pausa tattica senza soluzione di continuità – una preziosa interruzione utile per pianificare le varie mosse, per dare ordini senza fretta e anche per eseguire spettacolari esecuzioni perfettamente sincronizzate.

Purtroppo manca una coda degli ordini e più in generale tutto il sistema di comandi non risponde alla perfezione agli input. Non è raro fare un click di troppo e ordinare involontariamente di correre alle proprie unità, quando la soluzione migliore sarebbe stato uno spostamento accovacciato e silenzioso.

Come è tipico del genere, i margini di errore sono poi minimi e bastano un paio di passi falsi per far precipitare la situazione e dover ricorrere ad un salvataggio precedente. Timekeepers non è un gioco da affrontare a fucili spianati, nonostante alcune volte si sia rivelato indispensabile ricorrere a delle armi da fuoco. 

Un altro dei punti a favore di Stargate: Timekeepers è la varietà dei livelli. Le sette missioni sono infatti tutte ambientate in location differenti, dai ghiacci polari fino a rigogliose foreste, passando ovviamente per basi aliene piene di cattivoni fanta-egiziani.

Ciascuna mappa è stata soprattutto creata per dare al giocatore tanti spunti strategici e già da un primo sguardo si intravedono bivi, scorciatoie e anche alcuni elementi – non tantissimi, a dire il vero – con cui interagire per creare passaggi alternativi. Tutti questi fattori favoriscono l’improvvisazione, i cambiamenti di piano repentini e c’è sempre una genuina soddisfazione quando si viene a capo di un passaggio piuttosto critico grazie all’attento studio degli ambienti e dei pattern nemici.

Alieni poco svegli

Ecco, proprio su questi ultimi occorre però spendere due righe. Siamo infatti incerti se etichettare l’AI nemica come piacevolmente stupida o stupida e basta.

Timekeepers è un gioco abbastanza complesso ed è naturale dare al giocatore qualche piccolo vantaggio, come delle possibilità di fuga improvvisate o dei vuoti di memoria improvvisi per le guardie che ci avevano scoperto pochi secondi prima.

In alcuni casi le abilità cognitive delle guardie ci hanno però strappato degli involontari sorrisi, come quando abbiamo stordito un manipolo di Jaffa, legato e fatto sparire un paio di corpi e infine abbiamo assistito al ritorno alle loro normali routine dei restanti superstiti.

Ci sono parecchi modi per sfruttare questi strani comportamenti e soprattutto le scarse capacità uditive dei nemici, che restano impassibili anche se a pochi passi da loro c’è un incessante rumore di proiettili. 

Qualche parola infine sul comparto tecnico.

Timekeepers non è quel gioco in cui sfoggiare la nuova e costosa scheda grafica appena installata nel PC, anche se i filmati introduttivi delle varie missioni sono realizzati con stile e con un chiaro rimando alla serie TV.

Durante le missioni è però facile imbattersi in animazioni tagliate con l’accetta, qualche compenetrazione di troppo e a corpi che si arrotolano su sé stessi quando vengono buttati giù da un burrone – e, sì, questo è il modo con cui ci siamo sbarazzati più volentieri dei nostri avversari. 

Offerte per Stargate: Timekeepers

Voto Recensione di Stargate: Timekeepers | Recensione


7

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Le meccaniche stealth sono ben implementate

  • Ottimo level design

  • Un tuffo nostalgico nel mondo di Stargate...

Contro

  • ... Ma a cui manca una vera introduzione

  • Comani non molto precisi

  • L'AI ha qualche stranezza di troppo

Commento

Stargate: Timekeepers è un validissimo stealth game e se tutto quello che cercate sono eliminazioni letali, gioco di squadra e infiltrazioni silenziose, si tratta di ingredienti di cui il titolo di Slitherine si fa orgogliosamente latore. Purtroppo solleviamo qualche perplessità – almeno per ora, vediamo come andrà a finire con il lancio dei nuovi contenuti – sul come sia stata sfruttata la licenza, soprattutto per chi non ha vissuto l'epoca d'oro di Stargate.
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