Planet Zoo, un gestionale dall'animo verde - Recensione
Dopo l'ottimo Planet Coaster e Jurassic World Evolution, Frontier Development ci mette alla guida di zoo moderni e sostenibili.
a cura di Daniele Spelta
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Frontier Developments
- Produttore: Frontier Developments
- Piattaforme: PC
- Generi: Gestionale , Simulazione
- Data di uscita: 5 novembre 2019
Guardare oltre le meccaniche di gioco per arrivare al messaggio, più facile con Death Stranding, molto più complicato con Planet Zoo. Il nuovo simulatore sviluppato e pubblicato da Frontier Development riesce invece a comunicare sfruttando i suoi complessi schemi e punta i riflettori su temi che esulano dai propri confini ludici. In quello che si presenta come l’erede spirituale di Zoo Tycoon – non la versione del 2013 per Xbox creata dalla stessa Frontier Development, ma la prima versione del 2001 – i protagonisti sono gli animali, vere e proprie star dei parchi tematici e non semplici attrazioni per compiaciuti visitatori pronti ad interferire con le abitudini e i ritmi di lupi, leoni, ippopotami, anaconde e tutte le altre cinquanta specie già presenti al lancio.
Save the Planet Zoo
Planet Zoo è a tutti gli effetti un gestionale di stampo classico in cui far fruttare gli investimenti per gonfiare il portafoglio, guadagnare nuovi clienti con attrazioni differenti e innescare un ciclo economico fruttuoso. Questa è solo una parte della storia, perché lo scopo ultimo è decisamente più nobile e, se vogliamo, educativo. Lo si nota innanzitutto dalla ricche schede informative sugli animali. Le nozioni abbracciano un contesto che va al di là dell’utilitarismo legato al cosa fare e cosa non fare nel gioco e comprendono spiegazioni sul rischio di estinzione, sulla popolazione rimanente, sull’habitat e tante altre curiosità scientifiche. Stesso discorso per la presenza di un seconda valuta, indispensabile per acquistare esemplari più rari e legata al rilascio di un animale in natura e alla salvaguardia delle specie a rischio. La preservazione avviene tramite un ciclo di vita in perenne movimento, con le generazioni future che alimentano spontaneamente lo zoo e rimpiazzano le morti.
Per tutti i gusti
Planet Zoo non si ferma ovviamente al discorso ambientalista. È un manageriale oggettivamente ben costruito – perdonate la bruttissima espressione – ricco di contenuti e capace di adattarsi ad ogni esigenza. La partita sandbox è il luogo ideale per sbizzarrirsi nella realizzazione di parchi senza preoccuparsi troppo delle restrizioni economiche, perfetta per le sessioni più rilassanti; la carriera è pensata per i giocatori alla ricerca di un’esperienza più strutturata, con una campagna suddivisa in scenari caratterizzati da obiettivi e missioni; la sfida mette alla prova le doti manageriali di chi sta dall’altra parte dello schermo e testa con più forza le capacità di problem solving; infine, l’inedito Franchising è una sezione always-online in cui collaborare assieme alla community e condividere le proprie capacità di direttore di zoo.
Ogni modalità di gioco offre spunti diversi e mette in luce i tanti pregi di un titolo che riprende il meglio di Planet Coaster e Jurassic World Evolution, rispettivamente la totale libertà creativa e la bellezza quasi realistica degli animali. Gli zoo sono dei quadri vivi in costante mutamento, un effetto diorama che viene esaltato da librerie virtuali senza fondo da cui attingere a piene mani per produrre strutture e attrattive di ogni tipo. Planet Zoo è quanto di più simile ci sia ad una scatola di lego, con un intero menù dedicato alle costruzioni libere, con pezzi base da incastrare, colorare e combinare a piacere.
La collocazione geografica dei parchi viene inoltre contestualizzata da edifici a tema che richiamano le savane africane, le lande gelide del nord o, ancora, l’esotico oriente, canovacci su cui improvvisare per soddisfare i gusti del pubblico e appagare il proprio estro artistico. Come se non bastasse, già dal day one è presente il supporto allo Steam Workshop, fucina costantemente attiva di novità e buco nero che risucchierà i megabyte del vostro hard disk con creazioni sempre nuove. L’unico vero dubbio è collegato, come ben conoscono i fan di Planet Coaster, ad un editor piuttosto macchinoso e scarsamente introdotto durante un tutorial che glissa con rapidità su tutto ciò che riguarda la disposizione dei sentieri e l’abbellimento e il ritocco delle strutture.
+ Le modalità di gioco lo rendono potenzialmente infinito
+ Un gestionale ricco e profondo...
+ Supporto immediato per lo Steam Workshop
+ Ottima UI
+ Ha una valenza didattico-educativa
- Qualche traccia di microgestione
- Ulteriori aiuti per la costruzione dei parchi non avrebbero fatto male
8.5
Planet Zoo ci insegna a non trattare gli animali come giocattoli. L’apparenza è quella di un tenero panda, magari proprio quello che abita uno dei vostri parchi e sui cui state scattando l’ennesima foto riprendendo dall’alto l’incantevole diorama. Dietro a questa facciata si nasconde però un’anima meno accondiscendente, un intricato labirinto basato su schemi di gioco finemente ricamati. La complessità di fondo ha finalmente le sembianze di una sfida degna di questo nome, un compito che potrebbe forse essere indigesto per chi è alle prime armi ma che per fortuna è sostenuto da menù e interfacce ottimamente disegnate e per di più in italiano.
Voto Recensione di Planet Zoo - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Animali realizzati con devozione maniacale, sia nell'estetica che nei comportamenti
-
Le modalità di gioco lo rendono potenzialmente infinito
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Un gestionale ricco e profondo...
-
Supporto immediato per lo Steam Workshop
-
Ottima UI
-
Ha una valenza didattico
-
educativa
Contro
-
... Forse fin troppo impegnativo per alcuni
-
Qualche traccia di microgestione
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Ulteriori aiuti per la costruzione dei parchi non avrebbero fatto male