A distanza di quattordici anni dalla sua uscita, The Elder Scrolls V: Skyrim (qui la nostra recensione) continua a macinare numeri impressionanti di giocatori attivi, un fenomeno che lascia stupefatto persino chi ha contribuito a crearlo. Bruce Nesmith, lead designer del celebre gioco di ruolo di Bethesda, ha confessato in un'intervista a FRVR di essere rimasto "eternamente sorpreso" dalla longevità di un titolo che, per logica di mercato, avrebbe dovuto essere oscurato da innumerevoli successori nel corso degli anni.
La perplessità di Nesmith è comprensibile se si considera la velocità con cui l'industria videoludica sforna nuovi prodotti. Secondo il designer, già dopo un anno avrebbe dovuto emergere qualche titolo capace di superare Skyrim, eppure dopo due, tre, cinque e persino dieci anni il gioco continua a dominare. Il direttore creativo Todd Howard aveva l'abitudine di presentare al team dati relativi al numero di giocatori attivi che lasciavano tutti increduli, anche a distanza di un decennio dal lancio.
La chiave del successo risiede nell'approccio rivoluzionario con cui Bethesda ha costruito il suo mondo aperto. Nesmith sostiene che Skyrim ha realizzato un open world in un modo che nessuno aveva mai tentato prima e che pochi hanno provato a replicare successivamente. Si tratta di un'esperienza fortemente guidata dal giocatore, un tipo di libertà che pochissimi titoli sono riusciti davvero a padroneggiare.
L'aspetto più interessante della filosofia di sviluppo adottata da Bethesda riguarda l'accettazione consapevole delle imperfezioni. I giochi dello studio sono infatti noti tanto per i loro mondi espansivi quanto per i bug diventati leggendari su internet. Tuttavia, Nesmith rivela che il team ha imparato ad accettare che un'esperienza così libera comporta inevitabilmente delle "stranezze". Molti sviluppatori faticano ad accettare questo compromesso, cercando di levigare ogni aspetto del gioco per eliminare qualsiasi comportamento anomalo.
Il designer spiega che rinunciare a questi elementi peculiari, che alcuni definiscono bug, significa perdere parte della magia. Non si è trattato di una decisione pianificata a tavolino, ma piuttosto di una prioritizzazione organica durante lo sviluppo. Il team si è concentrato sulla funzionalità generale, accettando alcuni comportamenti non ideali in cambio di qualcosa di più prezioso: un'esperienza di gioco autentica e imprevedibile.
Per quanto riguarda il futuro della serie, le informazioni sul prossimo capitolo di The Elder Scrolls rimangono scarse. All'inizio dell'anno Bethesda ha comunque fatto notizia offrendo a un fan l'opportunità irripetibile di apparire come personaggio nel nuovo gioco. Nel frattempo, lo studio si è concentrato su Starfield, lanciato nel 2023 come prima nuova serie in venticinque anni, anche se il titolo spaziale non è riuscito a soddisfare pienamente le aspettative di critica e pubblico.