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Pro
- Espansione di alto livello, sulla scia di quelle più apprezzate all'interno del genere.
- Diverse aggiunte che costringono a cambiare strategie e tattiche.
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Contro
- Qualche artifizio ancora presente per bloccare strade e stradine, ormai concettualmente superato.
- Non tutto è bilanciato alla perfezione.
Conclusioni Finali di SpazioGames
Informazioni sul prodotto

- Sviluppatore: Neowiz
- Produttore: Neowiz
- Distributore: Neowiz
- Testato su: PS5
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
- Generi: Soulslike
- Data di uscita: 19 settembre 2023
Lies of P: Overture, espansione prequel del celebrato soulslike sviluppato da Round8 Studio e pubblicato da Neowiz, rappresenta un esempio riuscito di come il contenuto scaricabile possa essere concepito non come semplice appendice, ma come un'estensione strutturalmente e narrativamente integrata all’universo ludico originario.
Uscito a sorpresa proprio durante la Summer Game Fest 2025 e a poche settimana dalla nostra prova in terra americana, Lies of P: Overture dimostra una precisa volontà autoriale di approfondire l’orizzonte diegetico del mondo di Krat, offrendo una ricostruzione delle dinamiche sociali, tecnologiche ed esistenziali che hanno preceduto la crisi già nota nel gioco principale (ecco la recensione di Lies of P).
L’espansione si presenta non soltanto come un prequel in senso narrativo, ma come un’esperienza tematicamente autonoma, in cui gli elementi classici del genere soulslike vengono reindirizzati e riformulati alla luce di un’ambientazione inedita e di un nuovo equilibrio tra estetica e interazione.
La lunga attesa è stata davvero ripagata? Scopriamolo nel dettaglio.
Lies of P: Overture è spettacolare e convincente
L'incipit di Lies of P: Overture non si limita a collocare il giocatore in un nuovo spazio temporale, ma lo investe immediatamente della responsabilità interpretativa di ciò che sta per accadere, con una narrazione che, pur mantenendo un profilo ellittico e implicitamente espositivo tipico del genere, struttura con efficacia una coerenza interna tra eventi, luoghi e personaggi.
L'introduzione di una misteriosa figura di cui non approfondiamo il contesto per ovvie ragioni, aggiunge una dimensione di ambiguità e suggestione che rafforza il tono melanconico e decadente della vicenda, e si accompagna a una revisione sottile del sistema di progressione, in cui nuove armi, abilità e tipologie di nemici vengono introdotte in modo organico e calibrato.
Dal punto di vista ludico, Lies of P: Overture conserva intatta la solidità del combat system originale, basato su un approccio riflessivo e tecnico al combattimento, ma introduce varianti significative che non si limitano a diversificare il parco armi o ad aumentare la difficoltà dei boss: al contrario, le nuove introduzioni sono tutte motivate da esigenze narrative e da scelte stilistiche che, pur nella loro varietà, mantengono una coerenza con l’estetica industriale e post-romantica già emersa nel gioco base.
Assieme al contenuto aggiuntivo, è importante sottolineare come sia arrivato un aggiornamento che consente adesso ai giocatori di poter selezionare liberamente tre livelli di difficoltà. Chi vuole continuare a farsi del male non deve alterare alcunché, chi invece si è sentito frustrato delle sfide soverchianti imposte dal gioco base, può adesso dare una seconda chance al gioco, giungendo poi alle nuove sfide proposte da Lies of P: Overture, raggiungibili dallo stargazer nei pressi del sentiero del pellegrino a Malum.
Il design dei livelli, già ottimo e ben articolato nel gioco principale, si dimostra ancor più ispirato, con un’attenzione particolare alla verticalità delle architetture, alla stratificazione degli spazi e a una distribuzione dei nemici che privilegia l’elemento della sorpresa e l’intuizione tattica, piuttosto che la mera ripetizione di schemi consueti.
La città di Krat, nella sua versione pre-catastrofe, si presenta attraverso una linea temporale legata al passato. La neve, che si accumula sulle superfici e copre i dettagli ambientali, costringe il giocatore a prestare attenzione maggiore alla lettura degli spazi e alla posizione dei nemici, rafforzando il senso di vulnerabilità e l’immedesimazione.
Il primo ambiente che incontriamo è uno zoo abbandonato, cupo e marcescente, nel quale l’eco di esperimenti proibiti risuona ancora tra le gabbie ormai vuote.
L’area è stata isolata a causa di una piaga sconosciuta: un’infezione pietrificante che si è diffusa a seguito delle manipolazioni degli Alchimisti. Le conseguenze sono spaventose – la vegetazione si è deformata in modo aberrante e le creature dello zoo sono ora mostri degenerati, caricature grottesche delle loro forme originarie.
Tra pachidermi mutati, primati fuori controllo e rettili giganti più simili a incubi che ad animali reali, il burattino protagonista dovrà districarsi in un labirinto di pericoli per svelare verità dimenticate e far luce sulle radici più oscure di Krat. Si tratta di una discesa nell’orrore, con toni narrativi che ricordano i migliori racconti gotici, e non mancano echi alla mitologia del survival horror.
Cosa c'è di nuovo?
Dal punto di vista del racconto, Lies of P: Overture continua a costruire un universo coerente e stratificato. La scrittura si arricchisce di dettagli attraverso lettere e documenti sparsi, capaci di ampliare la comprensione del mondo e dare profondità ai personaggi secondari.
Un esempio emblematico è quello di Lea, una figura leggendaria le cui vicende tragiche vanno a intersecarsi con quelle del protagonista, aprendo spiragli di dramma e umanità nel cuore della storia. Tuttavia, il ritmo narrativo presenta qualche sbavatura, con un finale forse troppo brusco rispetto alla cura riservata alla costruzione degli eventi.
Nonostante ciò, la direzione più horror dell’espansione si rivela una scelta vincente, arricchita da suggestioni visive che sembrano strizzare l’occhio a serie iconiche come Resident Evil. L’intera esperienza si può concludere in poco più di una decina di ore, ma i contenuti secondari e le aree nascoste potrebbero facilmente raddoppiare il tempo richiesto per una scoperta completa.
Sul piano del gioco vero e proprio, Overture non reinventa la ruota ma ne affina i meccanismi. Il combat system rimane quello conosciuto, ma arricchito da novità interessanti che offrono ulteriori strumenti di distruzione e sopravvivenza. Le nuove ambientazioni, sebbene visivamente affascinanti – in particolare lo scenario innevato iniziale – mostrano qua e là qualche limite strutturale, come corridoi eccessivamente stretti o ostacoli ambientali poco funzionali. Questi difetti, per fortuna, si attenuano col progredire dell’espansione.
L’arsenale è stato potenziato con nuovi strumenti, alcuni dei quali decisamente ingegnosi. Si va da archi a lunga gittata fino a bizzarre armi combinate come una spada a rotazione e una lancia a propulsione. Tra le aggiunte più memorabili figura una sorta di gunblade palesemente ispirato a quello di Squall, dotata di un moveset dinamico e appagante.
Anche il braccio Legione si evolve grazie a due nuove alternative: Cataclisma, che colpisce in modo devastante gruppi di nemici, e Icaro, che scaglia un enorme shuriken in grado di infliggere danni persistenti. Due abilità che, pur non perfettamente bilanciate, ampliano in modo intelligente le possibilità offensive.
Come da tradizione del genere, i boss rappresentano il vertice dell’esperienza. Le nuove creature che popolano Overture sono realizzate con un’attenzione maniacale per i dettagli e garantiscono scontri intensi e coreografici. Alcuni di questi duelli presentano però picchi di difficoltà talvolta sbilanciati, ma mai ingiusti. E in effetti, anche il gioco base soffriva di qualche alterazione di troppo mai davvero corretta.
I nemici minori non sono da meno e portano con sé un nuovo effetto negativo: il congelamento, che rallenta i movimenti e prosciuga lentamente la vitalità. Questo status altera radicalmente l’approccio ai combattimenti, richiedendo nuove strategie difensive.
Per i cosiddetti completisti, l’espansione offre una valanga di contenuti extra: documenti da decifrare, vinili da raccogliere – ancora una volta accompagnati da musiche straordinarie – e segreti da scoprire dietro ogni angolo.
In definitiva, Lies of P: Overture si presenta come un’estensione solida e ispirata dell’opera originale. Non si tratta di una rivoluzione, ma di un contenuto extra che arricchisce, approfondisce e perfeziona quanto di buono c’era già. Con atmosfere cupe, nuove armi affascinanti, boss memorabili e un racconto che continua a espandersi in direzioni oscure, Overture è una tappa imprescindibile per chi ha amato il mondo creato da Neowiz.