Crime O'Clock | Recensione - A caccia del colpevole
Crime O'Clock è il figlio illegittimo del celebre Hidden Folks, un detective game dove aguzzare la vista e scoprire chi sta giocando con lo spazio-tempo.
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a cura di Daniele Spelta
Redattore
In sintesi
- I disegni e la cura riposta nell'estetica varrebbero da soli il prezzo del biglietto
- La storia ci ha coinvolti un caso alla volta
- L'esperienza è però decisamente lineare e con un livello di sfida quasi assente
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Bad Seed
- Produttore: Just for Games
- Distributore: Just for Games
- Testato su: PC
- Piattaforme: PC , SWITCH
- Generi: Avventura
- Data di uscita: 30 giugno 2023
Uno sconvolgente crimine ha colpito la pacifica comunità dell’eta della sabbia: una capra ha abbattuto la bancarella del mercante Shoshan! Ma chi si sarebbe potuto macchiare di una tale colpa, l’omicidio di ben dieci vasi di coccio? Sta a noi e alla nostra aiutante e intelligenza artificiale E.V.A. scovare il colpevole e il suo movente, nel tentativo di rimettere in sesto la timeline e far sì che la storia si svolga secondo il suo naturale corso.
Crime O’Clock è detective game davvero peculiare, un sapiente mix che nasce dalla fusione tra le meccaniche di un gioco puzzle e le idee nate – o per meglio dire, rese celebri – da quel Hidden Folks sviluppato Adriaan De Jongh, un’opera dove occorre aguzzare la vista e i sensi per scoprire prove, mettere assieme gli indizi e consegnare alla giustizia i colpevoli dei reati che stanno sconvolgendo il flusso temporale.
Gli invisibili burattinai
Ritorniamo al mistero di prima, quello della spietata capra. Il caso è all’apparenza chiuso, il pericoloso ovino è stato scoperto e anche il rivale in affari che ha sabotato il povero commerciante è ora con le spalle al muro.
Gli scanner di E.V.A hanno però rilevato qualcosa di strano, un intruso 2.0 che per qualche motivo ha influito sulle azioni per scatenare l'ira del mercante. La storia raccontata da Crime O’Clock verte attorno a queste misteriose presenze, delle A.I. malvagie che per qualche oscuro motivo stanno mettendo le loro zampe cybernetiche nelle varie ere, alterandone il normale svolgimento con chissà quale scopo in mente.
Sta a noi, dunque, scoprire questo complotto temporale e viaggiare per delle epoche alternative rispetto alla storia come la conosciamo, un continuo salto in avanti e indietro per unire tutti i fili di una ragnatela intricata e in cui poco alla volta verremo anche noi avvolti.
Uno dei principali punti a favore, e quindi una nota di merito da fare al team di sviluppo, è stata la creazione dell’universo di gioco.
Esplorando i nostri tempi o viaggiando a ritroso alla scoperta dell’età del vapore fino ad arrivare al passato leggendario di Atlantide, non ci siamo mai sentiti al cospetto di singoli segmenti separati e sfruttati solo per creare qualche nuovo enigma.
Al contrario, tutte le epoche sono tenute assieme da un invisibile – almeno inizialmente – filo rosso e contribuiscono ciascuna a modo suo a dar vita ad un racconto corale e credibile, per quanto ovviamente fantastico.
Tavole vive
L’elemento chiave nella realizzazione di questo universo è una direzione artistica semplicemente di primo piano.
Ogni livello è infatti ricreato attraverso una mappa dal numero infinito di dettagli, ciascuna caratterizzata da uno stile visivo davvero di ottima fattura, in cui spiccano sia gli ambienti sia gli innumerevoli abitanti delle strampalate città, animali antropomorfizzati che rendono viva e donano movimento ad ogni tavola.
Abbiamo anche apprezzato gli svariati riferimenti ai nostri tempi, come l'intero livello dedicato a una Milano alternativa, che poco alla volta si riempiva di note e schizzi per tener traccia dei vari crimini. A vedersi, nella ricercatezza della sua direzione artistica, Crime O'Clock riesce a cogliere nel segno in tutto e per tutto.
Una vista da falco
La ricchezza degli scenari, oltre al suo valore estetico, è ovviamente stata sfruttata come perno attorno a cui sviluppare le varie meccaniche di gioco. Le basi sono più o meno quelle già utilizzate nel citato Hidden Folks o in qualsiasi altro libro per bambini in stile Where’s Waldo – e gran parte del tempo viene passato mouse alla mano per setacciare i quattro angoli della mappa alla ricerca di qualche indizio o prova.
Come avrete sin da subito capito, non ci troviamo al cospetto di un concentrato di azione e adrenalina. Crime O’Clock è, al contrario, uno di quei giochi da spulciare con calma nei tempi morti, ottimo per delle brevi sessioni e per quelle mezz’ore libere: è un validissimo passatempo.
Che si tratti per l’appunto di una capra infuriata, dell’omicidio di qualche professore o di un palco crollato sopra una rockstar, i casi seguono all’incirca sempre lo stesso pattern. Si inizia con la scoperta del misfatto e, guidati dagli scanner della A.I., si viaggia nei diversi punti temporali alla ricerca di sospettati, tracce da seguire e delle motivazioni che hanno scatenato gli eventi.
In mezzo a quel guazzabuglio di disegni, il senso che viene maggiormente stimolato è la vista e, almeno inizialmente, bisogna aguzzare lo sguardo per scovare i luoghi chiave.
Inoltre, con il procedere dell’avventura, vengono introdotte ulteriori scorciatoie utili a scoprire con più rapidità ciò che si sta cercando, come un sistema di acqua-fuoco per capire quanto si è lontani dal punto di interesse; o, ancora, un martello virtuale con cui sbirciare dentro zaini, scatole o borse.
In mezzo a tutti questi aiuti e indizi, purtroppo nella maggior parte dei casi ci siamo sentiti forse fin troppo guidati e tenuti per mano. Crime O’Clock è infatti un detective game a metà.
Certo, bisogna ragionare un minimo per intuire gli eventuali spostamenti di un possibile criminale e capire dove si possa esser nascosto, ma la catena degli eventi viene spesso presentata secondo un ordine stabilito. Per questi motivi non ci siamo mai sentiti dei veri investigatori, quanto degli acuti osservatori coinvolti in spinosi casi di attacchi spazio-temporali.
Variazioni sul tema
Gli unici momenti in cui abbiamo davvero fatto girare gli ingranaggi del nostro cervello sono stati i numerosi mini-giochi che accompagnano l’attività investigativa.
Anche in questo frangente ci siamo trovati al cospetto di qualche idea interessante, purtroppo accompagnata anche da momenti decisamente confusi. Infatti, nemmeno durante la loro prima apparizione, i mini-giochi sono introdotti da qualche forma di tutorial: ci si trova così al cospetto di un’interfaccia composta da tasti, icone, leve da girare e nodi da unire, ma non si ha letteralmente idea né di come arrivare alla soluzione né di cosa si stia esattamente facendo.
Inoltre, anche la complessità di questi puzzle è decisamente altalenante. Alcune volte abbiamo provato una genuina soddisfazione nel portare a termine il compito affidatoci da E.V.A, mentre in altri casi ci siamo chiesti perché dovessimo tracciare lo spostamento di un cellulare semplicemente facendo un click su un’icona, un’attività priva di sfida e divertimento.
Al netto di queste scelte meno felici, anche questi enigmi sono comunque inseriti in modo organico all’interno dei casi e della narrazione e non sembrano mai degli intermezzi intercambiabili a piacimento. Purtroppo, anche in questi casi Crime O’Clock non si fida molto dell’intelligenza del giocatore, che non ha mai il controllo su quale routine investigativa affidare ad E.V.A – che, come un sempre presente demiurgo, crea e propone tutte le regole del gioco.
In conclusione, allora, Crime O’Clock è stata ottima alternativa alla cara e vecchia Settimana Enigmistica, ma non ha stuzzicato fino in fondo le nostre doti di detective.
Voto Recensione di Crime O'Clock | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Ogni livello è un piccolo capolavoro artistico
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La componente narrativa ci ha piacevolmente sorpreso
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Rilassante e senza troppi intoppi...
Contro
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... Forse anche troppo, vista l'assenza di una vera sfida
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Troppo guidato
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Qualche mini-gioco ci ha lasciati perplessi