Recensione

Twin Caliber

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a cura di Massimo

Quando House of The Dead incontra Quentin Tarantino. Si potrebbe riassumere così, in due parole, il nuovo gioco d’azione-sparatutto della Rage, Twin Caliber.

Pulp a Go GoPresente già al recente ECTS di Londra, Twin Caliber non aveva entusiasmato più di tanto ne gli addetti ai lavori, ne gli appassionati intervenuti alla manifestazione. Nonostante l’idea sia abbastanza interessante (realizzare un gioco che racchiude in se elementi tratti da vari generi di giochi) ed anche la trama, pur non essendo nulla di eccezionale, è comunque intrigante, l’ultima fatica della Rage non convince. Giugno 2003, in una piccola città del sud degli Stati Uniti di nome Sweet Liberty, giunge una giovane donna misteriosa. All’apparenza la ragazza è venuta in città perchè interessata allo studio di antichi rituali magici di cui lei è una grande esperta. Un mese dopo Sweet Liberty è ridotta in rovina. Qualcuno o qualcosa ha scatenato sulla città delle terrificanti Forze Oscure ed Esse hanno preso il sopravvento sugli abitanti della cittadina trasformandoli in orrendi zombi e demoni. I pochi superstiti al contagio sono stati massacrati dai mostri. Gli unici due sopravvisuti sono lo Sceriffo John T. Fortman e un detenuto di nome Valdes. Resosi conto del pericolo che corre essendo rimasto l’unico poliziotto ancora in vita, Fortman si convince di liberare Valdes e di allearsi con lui per uscire vivi da quela che egli stesso definisce “Un Inferno sulla terra”. Il gioco, come ampiamente anticipato, è una sorta di House of the Dead in terza persona, dove l’unico scopo è quello di blastare ogni nemico che vi si para davanti fino allo scontro finale con il Boss di fine livello. All’inizio, nel primo scenario, dovrete cercare di fuggire dalla Prigione di Stato in cui Fortman prestava servizio e Valdes era agli arresti. Voi dovrete semplicemente selezionare uno dei due, l’altro personaggio verrà preso sotto controllo dalla Cpu (se non avete un amico con cui giocare, inoltre fate attenzione a non colpirlo per errore o vi verranno sottratti punti).

GamePlayTC offre un interessante novità in fatto di gameplay, con un controllo simultaneo ed indipendente delle due armi. Praticamente, con la Leva analogica destra muovete il braccio destro, e con la levette sinistra il braccio sinistro, a meno che non decidiate di attivare il Block Army col tasto Cerchio, in tal caso mirerete con entrambe le armi in un unica direzione (alla Dante in DMC). Divertente e originale, non c’è che dire. Ma gli aspetti positivi del gioco finiscono qui. Una volta che vi sarete lanciati nella mischia, non dovete fare assolutamente niente, non avrete nessuna libertà di movimento, nessuna azione da compiere se non quella di sparare, e sparare, e sparare ancora fino a quando le dita non vi fumeranno. I movimenti sono infatti predefiniti, per cui correre, saltare, dare calci, tutto avverrà in automatico. Nel corso dele vostre scorribande potrete solo raccogliere oggetti tipo MediKit semplicemente sparandogli. Al termine di ogni area vi verranno attribuiti dei punti Bonus. A determinare tale punteggio saranno, nell’ordine: Level Body County, Level TNT Kills, Shot Fired Accuracy, Total Body Counts, Score. Dal punto di vista delle modalità di gioco, Twin Caliber offre davvero pochino. Oltre al gioco vero e proprio (New Game), di cui abbiamo già parlato, è presente solo un altra sezione giocabile: Training. Qui vi potrete allenare ad usare i comandi di gioco sparando a delle creature che aumenteranno pian piano di numero, visto che la sezione è divisa in mini-livelli. Col Tasto R1 o L1 sparate, con R2 e L2 ricaricate l’arma (a meno che non decidiate di attivare l’Autoload), mentre col Tasto Triangolo lanciate dela dinamite. Più tenete premuto il tasto, maggiore sarà la gittata dell’ordigno. Poi più niente. Load, Hi- Scores e Opzioni completano la pagina principale del gioco.

Grafica & AudioGraficamente il gioco delude parecchio ogni aspettativa. TC sembra un titolo pensato per Psx piuttosto che per PS2! I personaggi sono poco rifiniti, con texture mediocri e pochi poligoni. Le animazioni poi, sono poche e ripetitive per tutti i modelli, ed offrono quindi scarsissima varietà. Detto dei movimenti irreali dei due “twins” che sembrano Big Jim snodabili (capita di vedere il braccio destro sovrapporsi al sinistro in un movimento innaturale nel tentativo di sparare sul fianco!) che manifestano una certa rigidità, segnalo un sonoro nella norma, senza infamia e senza gloria, eccezion fatta per il doppiaggio (in inglese): ebbene, non ho mai sentito in un videogames due voci così brutte e insulse per dei personaggi. Specie nei dialoghi. Chi ha scritto, nella Rage, certi duetti fra Fortman e Valdes dovrebbe come minimo, rinchiudersi per un paio d’anni a casa di Kojima o Mikami (che sovente scrivono i dialoghi per i loro giochi). Passi l’ispirazione pulp, e dunque Tarantiniana, ma certi dialoghi senza senso proprio non si possono accettare. Ide per la traduzione in italiano. Entrambi i personaggi, per un misterioso “virus” (battuta) nella localizzazione, hanno la tendenza a parlare con un forte finto accento romano che farebbe impallidire pure il nostro buon Upe! Loro che sono americani! “Stò posto fà proprio schifo” “Stò schifo”, etc, sono frasi che si ripresentano spesso nei discorsi fra i due. Boh?

Splatter a valanga

Ambientazioni interessanti

Quache spunto di classe

Grafica da Psx

Poca Longevità

Animazioni da rivedere

Alla lunga monotono

5.8

Commento

Prendete Zombie Revenge della Sega e aggiungeteci forti dosi di splatter, a tratti esagerato, e sparatorie, con una spruzzata di Tarantino (certe scene sembrano tratte da Dal Tramonto all’Alba, pellicola prodotta dal regista di Pulp Fiction) ed una strizzata d’occhio Matrix (Sigh) per alcune sequenze duurante il gioco riprese al rallenty con tanto di telecamera che ruota attorno al mostro che va in pezzi o che cade colpito da un calcione al ventre. Fatelo e avrete Twin Caliber. Il gioco della Rage se fosse un film potrebbe essere definito di genere Trash, che va molto di moda fra i cultori del genere. Per cui se amate quel tipo di pellicola, allora TC fa per voi, altrimenti statene tranquillamente alla larga…

Voto Recensione di Twin Caliber - Recensione


5.8