Recensione

Timesplitters: Future Perfect

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a cura di Athreyu81

TimeSplitters 2 è stato il gioco che più di tutti ha fatto rimpiangere i vecchi tempi ai numerosi fans della software house inglese Rare. Un incrocio ben riuscito tra Goldeneye e Perfect Dark (con le dovute proporzioni) riusciva ad emozionare il giocatore, presentando una notevole varietà e un gameplay che molto doveva ai succitati capolavori. Electronic Arts, furba come al solito, deve aver fiutato il profumo dei dollari, e si è aggiudicata i diritti per la distribuzione della terza apparizione del franchise, sicura del suo successo. Forte di un nuovo motore grafico e di ambiziose premesse, Free Radical ha cercato di superare il risultato ottenuto con il precedente capitolo… ci sarà riuscita?

Il ritorno di Cortez Il sottotitolo Future Perfect lascia presagire che anche questa volta ci troveremo invischiati in battaglie ambientate nei più disparati periodi storici. In questo terzo capitolo impersoneremo Cortez, alla ricerca di determinati cristalli che gli permetteranno di viaggiare nel tempo attraverso tutte le epoche passate e future. Vi troverete quindi a visitare vari periodi storici, dall’inizio del ‘900 fino ad arrivare al 2200 (che, nella timeline del gioco, è pur sempre il passato). Tutte ambientazioni che sanno fin troppo di già visto e contribuiscono a dare una persistente e sgradevole sensazione di deja-vu. In ogni epoca farete qualcosa di diverso e, in alcune situazioni, vi ritroverete a combattere fianco a fianco a dei personaggi secondari. Ad ogni modo, la campagna single-player è piuttosto corta, durando circa sei ore se giocata a difficoltà media. Inoltre è eccessivamente lineare, cosa che rende questa modalità la parte peggiore del gioco. Una vera novità è rappresentata dall’implementazione di un motore fisico che gestisce sia gli scontri che l’interazione con l’ambiente. Cortez sarà in grado di afferrare oggetti, anche distintamente lontani, per usarli contro i nemici oppure per risolvere particolari eventi nel gioco. L’intento di gestire una fisica completa viene reso parzialmente inutile dall’indistruttibilità o dall’immobilità di alcuni oggetti o parti di scenario che rendono il gioco fin troppo “statico”.

Multiplayer alle stelleSe dovessimo giudicare TimeSplitters 3 solamente in base alla modalità offline non potremmo che assegnargli un brutto voto, ma quello che riesce a portare a considerarlo un buon gioco è proprio la varietà del gioco in multiplayer e l’aspetto online. Aldilà di uno storyline decisamente anonimo e corto si contrappone la buona riuscita delle sfide che i programmatori sono riusciti ad inserire. Avremo più di 150 personaggi da sbloccare, decine di minigiochi e sfide da affrontare e, come se non bastasse, l’editor di mappe condisce il tutto, rivelando la natura prettamente arcade del titolo, da giocare sicuramente con amici virtuali o reali. Per i possessori di Xbox e PS2, quasi tutte queste modalità sono giocabili online. Per gli utenti Xbox, il multiplayer è supportato fino a 16 giocatori su Xbox Live con classifiche, lista amici, chat vocale e la possibilità di scaricare le mappe create dagli altri utenti. Anche tramite System Link gli utenti supportati sono 16. I possessori di PS2 si dovranno “accontentare” di sfide composte con un massimo di 8 partecipanti, mentre nessuna modalità online per la versione GameCube, che rimane decisamente la più penalizzata delle 3, anche se in ogni caso si potranno effettuare sfide in split-screen fino a 4 giocatori.

Aspetto grafico e sonoroGraficamente è stato eseguito un buon lavoro, soprattutto nella pulizia delle texture e nella solidità del frame-rate, strettamente ancorato ai 60 fps. Data la natura multipiattaforma del titolo non sono stati utilizzati particolari effetti speciali, sarebbe stato ben accolto un utilizzo dell’effetto di bump mapping su Xbox per rendere le locazioni meno piatte e più realistiche. Da segnalare alcune sezioni dove lo sgradevole effetto dell’aliasing si fa notare maggiormente. Tutte le versioni supportano la modalità widescreen così tutti i possessori di una TV in formato 16:9 potranno godersi il gioco visualizzandolo in formato panoramico. Per quanto riguarda l’aspetto sonoro, si può affermare che svolge egregiamente il proprio lavoro, seppur non si distingua troppo dalla massa con musiche ed effetti sonori praticamente scontati e che sanno troppo di già sentito. Le versioni PS2 e GameCube supportano il Dolby Pro Logic II, mentre la versione Xbox offre il suono in Dolby Digital 5.1, di qualità decisamente superiore.

– Multiplayer vario e divertente

– Peccato per il single player

– Non propone niente di nuovo

7.5

L’ultimo lavoro Free Radical si presenta un prodotto studiato principalmente alla fruizione delle modalità multiplayer. La parte single player catapulterà il giocatore in un’insieme di situazioni e soluzioni ludiche ben trite e ritrite, con l’aspetto narrativo che non aiuta certo ad alzare il livello di godibilità. Se un passo indietro è stato fatto in questo senso, le molte modalità a più giocatori elevano il prodotto a titolo orientato al multiplayer. Su questo aspetto è stato fatto un passo in avanti, aggiungendo una notevole varietà rendendo il prodotto ricco di situazioni divertenti e godibili anche a distanza di tempo. Consigliato a chi cerca un fps senza infamia e senza lode, ma dai Free Radical ci si sarebbe aspettato qualcosina di più, almeno per ricordare i fasti del loro passato.

Voto Recensione di Timesplitters: Future Perfect - Recensione


7.5