Recensione

Le avventure di Tintin: Il Segreto dell'Unicorno

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a cura di ViKtor

Era il 1929 quando Georges Remi pubblicava per la prima volta una striscia a fumetti dal titolo Le avventure di Tintin tra le pagine del settimanale Le Petit Vingtième. Nacque una storia dipanata in ben ventiquattro avventure che terminò più di cinquant’anni dopo, con la morte dell’autore.Poco conosciuto in Italia, Tintin gode ora della meritata visibilità grazie all’intuizione cinematografica di Spielberg, che l’ha trasformato un film dal faraonico budget di 135 milioni di dollari: Le avventure di Tintin: il segreto dell’unicorno. Com’era attendibile, arriva anche il tie-in ludico ad opera di Ubisoft.

Un segreto per giovani videogiocatoriE’ sufficiente impersonare pochi minuti Tintin nella campagna tratta dal film per capire che ci si trova di fronte ad un titolo indirizzato ad un target particolarmente giovane. Atmosfere, scelte di gameplay, linguaggio e, soprattutto, il livello di difficoltà davvero basso sono indici della natura della produzione e chiudono la porta a chi cerca una sfida impegnativa e matura. Ciò nonostante, l’offerta di Ubisoft è nel complesso valida.Le avventure di Tintin: il segreto dell’unicorno mette insieme diversi generi amalgamandoli ad una base platform e fa di questa commistione il suo modus vivendi nelle due modalità di gioco principali.Il menu propone l’ovvia avventura singleplayer, che ripercorre le vicende del film, un’interessante offerta cooperativa per due giocatori e una serie di mini-giochi strutturati a sfide e tratti dalle precedenti modalità.La campagna ci mette nei panni del reporter Tintin e, in sporadiche occasioni, del cagnolino Milou, protagonisti insieme al capitano Haddock di un viaggio in giro per il mondo sulle tracce di tre pergamene e del segreto che celano. La trama prende subito risvolti pirateschi e a tratti malvagi, indicando i tre eroi come le uniche figure in grado di evitare che le pergamene finiscano in mano a personaggi senza scrupoli.Come anticipato, l’essenziale gameplay è incentrato su sezioni platform a due dimensioni, in cui Tintin deve procedere da una piattaforma all’altra risolvendo rarissimi enigmi e combattendo con i nemici che gli ostacolano il cammino. Un tasto per saltare, un tasto per raccogliere gli oggetti e lanciarli e un tasto per colpire i cattivi: nulla di più semplice e immediato, tanto che non serve alcun tutorial, venendo subito immersi nella storia.A variare un avanzamento altrimenti eccessivamente piatto arrivano in aiuto alcune sezioni action riproposte più volte durante l’arco della campagna, in diversi modi. Non mancheranno infatti acrobazie e combattimenti aerei, fughe in sidecar e avvincenti duelli con la spada nei panni di un antenato del capitano Haddock. Durante questi capitoli la visuale passa in tre dimensioni dietro il nostro alter-ego, pur non intaccando la semplicità di esecuzione dei movimenti, che continua a richiedere la pressione dei soliti tasti.La commistione di generi appena descritta funziona generalmente bene e, grazie alla buona sceneggiatura che spezza il ritmo con filmati dediti alla narrazione della trama, può mantenere alto l’interesse fino all’inevitabile lieto fine. Il difetto principale è da ricercarsi nell’eccessiva ripetitività di alcuni momenti di gioco: si ha la sensazione che Ubisoft abbia fatto copia/incolla di alcune sezioni, quali quelle a bordo dell’aereo o del sidecar, spalmandole con troppa frequenza, quasi ad allungare forzatamente la durata dell’avventura. Ad onor del vero, difficilmente i giocatori più giovani lo noteranno, tuttavia la segnalazione era doverosa. Così come va segnalata la discreta longevità (se valutata insieme agli extra di cui parleremo tra poco): ai titoli di coda il nostro counter segnava quasi sei ore.L’interesse verso Le avventure di Tintin: il segreto dell’unicorno è garantito da uno spin off della trama principale in cui si viaggia nei sogni del capitano Haddock: queste premesse non sono altro che il pretesto per introdurre una piccola campagna cooperativa per due giocatori (affrontabile anche in solitario) in cui, impersonando Tintin e lo stesso Haddock, occorre agire coordinatamente per sbloccare le varie stanze del sogno. Due sono le particolarità che la rendono interessante e godibile: in primis la presenza di collezionabili sparsi per i livelli, secondo la compatibilità con il Playstation Move e il Kinect. Nulla di trascendentale, ma un’intelligente idea ben implementata dagli sviluppatori. Insieme alle sfide è, insomma, un buon motivo per non riporre il dvd nello scaffale troppo presto.

Non proprio come al cinemaValutare il lavoro svolto da Ubisoft sotto il profilo del comparto tecnico non è semplice, perché la qualità globale è altalenante. Graficamente siamo su livelli bassi, sia come pulizia generale sia come dettagli e aliasing. Soprattutto nelle fasi a bordo dell’aereo e del sidecar si notano evidenti texture in bassa risoluzione e soltanto nelle sezioni platform la situazione torna a livelli accettabili.E’ chiaro come non sia stato dedicato molto tempo alla cura di questi aspetti e ciò si rivela un peccato nel momento in cui si apprezzano regia, recitazione ed effetti sonori. La traduzione in italiano, testuale e vocale, è riuscita e a giovarne sono i filmati di intermezzo, che risultano degni di una trasposizione da pellicola.A conti fatti, Le avventure di Tintin: il segreto dell’unicorno riesce nell’intento di trasferire gran parte del bagaglio cinematografico in un videogioco, obiettivo finale di una produzione di questo tipo. Missione compiuta, a patto di non essere grandicelli.

– Le atmosfere del film ci sono tutte

– Ottime regia e doppiaggio per i filmati di intermezzo

– Due modalità distinte, singleplayer e in co-op

– Semplice e immediato…

– …troppo semplice e immediato

– Può divertire solo i bambini

– Graficamente sottotono

6.5

Il ritorno di Spielberg al grande schermo è accompagnato dall’immancabile tie-in videoludico. Se ad occuparsene è Ubisoft, le aspettative degli appassionati del reporter Tintin (pochi, in Italia, a dire la verità) sono legittimamente alte. A ragione?

Se si accetta il target a cui è rivolto Le avventure di Tintin: il segreto dell’unicorno la risposta è si, perché le atmosfere del film ci sono tutte. Il problema, appunto, è che ci troviamo di fronte a un gioco che divertirà ed appassionerà solo un pubblico molto giovane per via dell’essenzialità del gameplay e del livello di difficoltà irrisorio.

Accettata questa condizione, il resto c’è e merita.

Voto Recensione di Le avventure di Tintin: Il Segreto dell'Unicorno - Recensione


6.5