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Recensione

Bruce Wayne torna nella recensione dell'ep. 1 di Batman: The Enemy Within

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Avatar di Stefania Sperandio

a cura di Stefania Sperandio

Ex Editor-In-Chief

Pubblicato il 23/10/2017 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

7.5

Questa recensione non contiene spoiler. Potete leggerla anche senza aver completato la Stagione 1 della serie.
Batman: The Telltale Series ci ha salutato, con il suo epilogo, lasciandoci un po’ di amaro in bocca. La serie, come vi avevamo riferito nel corso delle recensioni dei diversi episodi, proponeva spunti estremamente interessanti, ma finiva con il perdersi per strada e poneva l’accento, in sede di finale, sui conflitti che erano risultati meno d’impatto nel corso della vicenda. Il risultato fu che tutto ciò che di buono era stato notato e appuntato nei quattro episodi precedenti non trovò giustizia nel season finale, che diede quasi l’impressione di essere sbrigativo.
Con in mano una licenza di importanza mondiale, Telltale ha deciso di riprovarci e, ancora una volta, ci pone nei panni del suo Batman e soprattutto del suo Bruce Wayne, paladini di una Gotham che ha di nuovo bisogno di un eroe, per poter sopravvivere. Comincia così Batman: The Enemy Within: con una nuova sfida complicatissima per Bruce, ed una ancora più complicata ma sicuramente stimolante per Telltale.

Dove eravamo rimasti?

Precisiamo fin da subito che Batman: The Enemy Within vi offre l’opportunità di importare il salvataggio della precedente stagione. Potrete farlo comodamente in caso vi troviate sulla medesima piattaforma, mentre potrete servirvi del cloud di Telltale per caricarlo online e scaricarlo su un’altra. In caso nessuna delle due opzioni faccia al caso vostro o semplicemente nel caso in cui non abbiate giocato la Season 1, potete semplicemente rispondere ad alcune domande per impostare gli eventi del gioco in modo coerente con quanto avete fatto accadere nei cinque episodi precedenti. Nessuna delle vostre decisioni verrà insomma abbandonata per strada, ma la Gotham in cui vi troverete ad agire sarà a suo modo plasmata dalle buone scelte e dagli errori che avete commesso in passato.

Completata questa procedura, è possibile immergersi negli eventi dell’episodio 1 del gioco, The Enigma, il cui titolo è già abbastanza esplicativo. I ritmi del capitolo, che ha un’ottima durata intorno alle due ore, sono amalgamati in modo particolarmente efficace e riescono a mettere insieme (tante) sequenze di azione e altre in cui semplicemente dovrete riflettere e decidere di che tipo di Batman volete vestire i panni.
Per rimanere nel campo della scrittura, abbiamo gradito molto il modo in cui Telltale, fin da subito e senza troppi giri di parole, abbia voluto responsabilizzare il giocatore: pur trattandosi di un capitolo di esordio, The Enigma è ricco di scelte che potrebbero avere delle ripercussioni negli eventi futuri e di cui dovrete farvi carico sulle vostre spalle da supereroe. Le vite degli altri dipenderanno da un vostro gesto già in questo Episodio 1, in cui vi accorgerete che essere un paladino della giustizia e contemporaneamente un uomo dalla morale irreprensibile potrebbe rivelarsi complicato. Sarete allora chiamati a decidere se sposare la trasparenza e l’efficacia, se cedere ai bluff di un maniaco o se fidarvi del vostro istinto, se rischiare di sacrificare voi o qualcun altro. Ad affiancarsi a queste scelte che riescono a tenere alta la tensione sono anche i toni utilizzati da Telltale, che abbiamo trovato molto più crudi e maturi rispetto alla Stagione 1: le malefatte compiute dai cattivi, per quanto rimangano in un’atmosfera fumettosa, sono spesso mostrate in tutta la loro sincerità, con cadaveri mutilati e vittime dal cranio smezzato di fronte ai quali non potete rimanere indifferenti. E qui, si torna al punto precedente: qual è il modo migliore di garantire un po’ di giustizia a Gotham? Meglio sacrificare qualcosa per avere più mezzi a disposizione o rimanere coerenti alla propria filosofia con il rischio che ci siano altre vittime? The Enigma riesce ad incastrarvi bene tra un dilemma e l’altro e vi lascerà in mano la scelta. Per rendere ancora più effettivo ciò che deciderete, è stata introdotta anche una nuova meccanica: le relazioni.

È sempre Batman, ma con qualcosa in più

Dal momento che le vostre scelte avranno un effetto anche sulle persone che avrete intorno, questa volta Telltale non si è limitata alle diciture “questo personaggio si ricorderà di cosa hai detto”, ma ha introdotto un vero e proprio sistema di relazioni. Non potrete vedere su schermo a che punto si trovi la vostra relazione con qualcuno, ma le vostre parole e le vostre decisioni avranno sempre delle ripercussioni, positive o negative, indicate da “la tua relazione con questo personaggio è cambiata”: deludere un personaggio, ad esempio, farà calare il rapporto con voi, e ci aspettiamo che negli episodi futuri questo porti a delle conseguenze e a delle differenze di comportamento e d’interazione con quest’ultimo.

Oltre al sistema di relazioni, The Enigma introduce anche un vero e proprio inventario di oggetti a disposizione di Batman, che per certi versi fa somigliare The Enemy Within un po’ di più ad un’avventura grafica standard. La cosa curiosa è che, per ora, sebbene gli oggetti vengano mostrati quando vengono aggiunti all’inventario, non è possibile richiamarli a piacimento, quindi attendiamo di scoprire se e come questa feature sarà sfruttata in modo più approfondito.
Ci sono novità anche per i QTE, che sono ormai parte dello scheletro dei videogiochi firmati Telltale: non vi troverete solo di fronte a bottoni da premere quando indicato, ma ci saranno anche delle vere e proprie sequenze di tasti da inserire in un tempo limite, pena far fallire l’interazione e rischiare di morire. Sebbene la meccanica sia semplice è risultata efficace in diverse sequenze e riteniamo positivo il fatto che il team di sviluppo tenti, con piccole aggiunte, di cambiare la sua formula. All’interno di Guardians of the Galaxy, ad esempio, abbiamo notato pochissimi tentativi di rischio da parte della software house, che si è limitata ad introdurre solo alcune esplorazioni in verticale. Questa volta il team statunitense si è giocato qualcosa di più e per ora la formula complessiva, stando a queste premesse, può risultare interessante.
A proposito di gameplay, tornano le fasi di investigazione e di collegamenti tra indizi che avevamo visto nella prima stagione di Batman: ancora una volta i link da stabilire risultano essere estremamente basilari, ma le fasi di indagine sono sostenute da una buona scrittura—capace di dare vita ad un’atmosfera che da sola può valere il prezzo del biglietto. Onnipresenti, ovviamente, i dialoghi, con le risposte multiple che, come accennavamo, potrebbero avere degli effetti sulle relazioni che avete con i personaggi protagonisti delle vicende.
Come nel primo episodio, The Enemy Within mantiene in modo deciso il binomio Bruce Wayne/Batman, proponendo anche delle scene alternative che potrete vivere in base alle vostre scelte: potrete, ad esempio, seguire una pista e presentarvi come Bruce in una scena, oppure fare le cose nei panni di Batman e provare a seguirne un’altra in una sequenza alternativa. Proprio come accennavamo, insomma, fin da questo primo episodio Telltale è riuscita a mettere davvero il controller nelle mani del giocatore, sfidandolo a trovare la sua strada e il suo modo di fare le cose. Il conto, se questa volta la scrittura si manterrà fedele alle promesse del prologo, ci sarà presentato nei prossimi capitoli.

Questione di idiomi

Siamo obbligati a segnalare ancora una volta che, nonostante siano molti i fan dell’Uomo Pipistrello anche nel Belpaese, Batman: The Enemy Within è disponibile in inglese e con sottotitoli in inglese. In alternativa, potete scegliere di vedere i testi in francese, cinese semplificato, cinese, tedesco, russo, spagnolo, portoghese e arabo. Nessuna possibilità di giocare il titolo anche in italiano, proprio come successo nella prima stagione. Con ogni probabilità, solo un numero di vendite notevole in Italia potrebbe convincere Telltale ad agire diversamente, proponendo magari almeno i sottotitoli nella nostra lingua.

Per rimanere in argomento, appuntiamo anche che pur con un’ottima conoscenza dell’inglese ci sono le anteprime di alcune risposte—quelle che vengono brevemente visualizzate nella risposta multipla—che non sempre lasciano intendere facilmente in cosa consisterà la replica estesa che Batman/Bruce fornirà al personaggio che ha di fronte. Per farvi un esempio, vi capiterà ogni tanto (parliamo di episodi per niente frequenti, lo sottolineiamo) di selezionare una risposta che veniva magari indicata semplicemente come “stai calmo”, per poi sentire Bruce andare oltre e proferire qualcosa che potrebbe far infuriare il vostro interlocutore, lontanissima dalle intenzioni che avevate quando la avete selezionata. Speriamo che, vista l’assenza dell’italiano, negli episodi futuri Telltale possa usare in maniera meno ambigua almeno la lingua inglese, trattandosi di una serie di videogiochi che si basa proprio sulle possibilità di scelta del giocatore—che vuole esprimersi, non fraintendere.

– Le relazioni che si possono sviluppare con i personaggi sono interessanti

– Atmosfera e scrittura decisamente riuscite

– Ritmi ben legati

– Alcune scelte non sono sempre chiarissime

– Niente lingua italiana

7.5

The Enigma è un interessante episodio di esordio per la nuova serie di Telltale dedicata a Batman, soprattutto grazie ad una scrittura che non si tira indietro e che carica subito il giocatore di responsabilità e di possibilità di scelta. Interessanti anche i piccoli cambiamenti tentati da Telltale nelle relazioni e nei QTE, anche se la prova del nove rimarrà, come sempre, scoprire quanto effettivamente tutto ciò che abbiamo fatto in questo Episodio 1 peserà nel prosieguo delle vicende.

Come sempre, seguiremo Batman/Bruce nelle sue avventure per raccontarvelo nelle recensioni dei futuri capitoli, quindi non perdeteci di vista.

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