Immagine di Rainbow Six Extraction | Provato - La svolta PvE dello shooter tattico
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Rainbow Six Extraction | Provato - La svolta PvE dello shooter tattico

Abbiamo passato diverse ore insieme al nuovo sparatutto strategico di Ubisoft, Rainbow Six Extraction, pronti a fermare una minaccia aliena

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Rainbow Six Extraction
Rainbow Six Extraction
  • Sviluppatore: Ubisoft Montreal
  • Produttore: Ubisoft
  • Distributore: Ubisoft
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , STADIA , PS5
  • Generi: Sparatutto
  • Data di uscita: 20 gennaio 2022

Dopo un inizio non proprio roseo, Rainbow Six Siege è diventato uno dei giochi multiplayer più di successo di Ubisoft. A distanza di oltre sei anni dal suo debutto, è ancora un titolo competitivo molto giocato per via della sua componente tattica particolarmente marcata, che lo rende assai diverso dagli altri sparatutto multiplayer.

Ogni anno ci sono svariate competizioni ufficiali dedicate al gioco, ormai entrato a pieno titolo nel mondo degli eSport, e queste risultano sempre molto seguite anche su Twitch. Presto Siege verrà affiancato da un altro capitolo della serie Rainbow Six, stavolta dedicato principalmente all’aspetto cooperativo: stiamo parlando di Rainbow Six Extraction.

Il nuovo capitolo della longeva saga di Ubisoft doveva già arrivare lo scorso settembre, ma, come purtroppo in questi ultimi anni avviene sempre più spesso, l'uscita è stata posticipata al prossimo 20 gennaio 2022. Rainbow Six Extraction arriverà su PS5 e PS4, Xbox One e Series S/X, PC e Google Stadia.

Il lato curioso è che Extraction è basato su un fortunato evento chiamato Outbreak, una modalità PvE inserita all’interno di Rainbow Six Siege qualche anno fa e ben accolta dai fan. Il nuovo titolo è in pratica un seguito più elaborato di quell’evento e noi abbiamo avuto modo di provarlo per ben quattro ore, così da poterci fare un’idea di cosa aspettarci nel gioco completo.

Minaccia aliena

Il nuovo titolo focalizzato sul PvE di Ubisoft si apre con un filmato che ci illustra il pericolo incombente sull’umanità. New York è sconvolta dalla presenza di una misteriosa sostanza anomala che minaccia la vita umana, sostanza dietro alla quale c’è il parassita alieno chiamato Chimera, rispuntato fuori improvvisamente in varie zone degli Stati Uniti d’America dopo l’evento Outbreak. Questa volta la minaccia è ancora più letale e rischia di sconvolgere tutto il mondo.

Proprio New York sarà il nostro primo obiettivo da salvare, a cui poi seguiranno San Francisco, l’Alaska e la cittadina di Truth or Consequences. Ognuna delle località sarà divisa in tre diverse mappe in cui dovremo conseguire tre obiettivi diversi, ogni volta casuali. Nella nostra prova abbiamo potuto esplorare le mappe di New York, San Francisco e dell’Alaska, ma la progressione era in parte sbloccata appositamente per permetterci di vederle. Abbiamo però notato che completare i diversi obiettivi presenti in ogni missione sblocca una percentuale di completamento di ogni regione, cosa che probabilmente servirà a mandare avanti la storia del titolo.

Ogni volta che andremo in missione ci saranno assegnati tre obiettivi casuali con difficoltà crescente. In realtà non dovremo per forza completarli tutti e tre, anzi, sarà sempre possibile dirigersi al punto di estrazione per concludere in anticipo la nostra incursione in territorio ostile. Terminato un obiettivo potremo quindi decidere di ritirarci, se la situazione diventa troppo problematica, oppure potremo proseguire dirigendoci alla safe zone che ci darà accesso alla successiva area della mappa e all’obiettivo seguente. Più obiettivi riusciremo a completare e maggiore sarà l’esperienza guadagnata per il nostro operatore e per il nostro livello giocatore.

In totale esistono tredici diverse tipologie di obiettivi all’interno di ogni missione. Queste sono piuttosto varie: potremo dover raccogliere dati da un esemplare vivo di alieno oppure distruggere dei nidi, salvare superstiti o sconfiggere alcuni potenti esemplari di archei.

Ogni missione potrà anche avere delle variabili che la renderanno leggermente diversa dalle altre, pur con lo stesso obiettivo da completare. Anche la difficoltà, ovviamente, cambierà molto il volto di ogni missione. I livelli di difficoltà presenti sono tre e più il livello sarà alto maggiori saranno le probabilità di affrontare nemici più agguerriti e potenti, in numero maggiore e con aree generalmente più ostili. Oltre a ciò, i nostri operatori subiranno anche più danni del normale. Durante le nostre ore di gioco è stato ben chiaro che in Rainbow Six Extraction la componente tattica sarà fondamentale sin dal livello di difficoltà più basso.

Tattica avanzata

Una volta entrati in missione, noi e i nostri due compagni ci ritroveremo da soli contro un ambiente altamente ostile. Dovremo affrontare la minaccia aliena degli archei, un nemico completamente diverso dagli umani a cui i giocatori di Siege sono ormai abituati, ma non per questo meno letale.

Se pensate di poter giocare a Extraction nello stile di un qualsiasi sparatutto cooperativo, come ad esempio un Back 4 Blood o la modalità zombie di Call of Duty, siete completamente fuori strada. Un approccio simile in Rainbow Six Extraction vi porterà a una sconfitta istantanea anche al livello di difficoltà più basso. Gli archei infatti saranno dei nemici letali anche alla difficoltà più bassa, in grado di mettere fuori gioco i nostri operatori in pochi colpi, se non si sta attenti.

Fortunatamente, dalla nostra avremo diversi gadget tecnologici che ci daranno grossi vantaggi in battaglia. Potremo ad esempio guidare un piccolo drone in grado di visitare in maniera sicura le zone che ci aspettano, così da poter individuare gli obiettivi senza dover correre troppi rischi in prima persona; ci saranno poi mine che individuano i nemici in un raggio di alcuni metri anche oltre le pareti, le classiche granate fumogene e stordenti e molti altri interessanti oggetti, che però andranno sbloccati man mano che miglioreremo il nostro livello.

Prepararsi a dovere per una missione sarà dunque un primo passo indispensabile per la sua riuscita, e la comunicazione con i propri compagni di squadra sarà un requisito fondamentale per non soccombere contro la minaccia aliena. Coordinandosi con gli altri due giocatori si potrà scegliere in partenza i migliori equipaggiamenti da portare a seconda degli obiettivi; in missione infatti potremo portare un solo tipo di gadget e di granata e sarà meglio evitare di portare lo stesso tipo di equipaggiamento degli altri, così da aumentare le risorse tattiche.

Una volta sul campo di battaglia servirà poi capire al volo le intenzioni dei propri compagni per evitare possibili errori che potrebbero costare caro. Per questo motivo ci sembra difficile poter giocare a Rainbow Six Extraction con giocatori random, che magari non possono nemmeno comunicare efficacemente a voce: maggiore sarà il livello di difficoltà e più la coordinazione del nostro team sarà fondamentale per la riuscita della missione.

Per quanto riguarda il gunplay, questo risulta molto simile a quello di Siege: potremo sparare attraverso alcune pareti e le armi in nostro possesso saranno gestite in maniera realistica. Ogni operatore sbloccherà diverse bocche di fuoco con la progressione del suo livello, così da poter scegliere la migliore per ogni situazione. L’anima tattica del titolo è dunque garantita anche all’interno di Rainbow Six Extraction, che, nonostante stavolta la minaccia venga dai temibili nemici alieni, non prende una svolta più arcade, ma rimane fedele allo stile apprezzato dai fan della saga.

Operatori e mostri

Anche in Rainbow Six Extraction non mancano i famosi operatori, ossia i personaggi da selezionare per affrontare la minaccia degli archei. In totale potremo scegliere tra diciotto operatori, ognuno con i suoi punti di forza, e molti di questi arriveranno proprio da Rainbow Six Siege. Ogni operatore avrà un’abilità unica da utilizzare in missione, ad esempio potrà curare i compagni di squadra, individuare tutti i nemici nei dintorni per alcuni secondi, utilizzare dell’equipaggiamento specifico (come dardi velenosi o uno speciale lanciagranate) e così via.

Ogni volta che userete un operatore, questo guadagnerà punti esperienza, cosa che gli permetterà di salire di livello fino al massimo di dieci. Ogni nuovo livello sblocca nuovo equipaggiamento e nuove armi e aumenta la velocità di movimento e la corazza, così da rendere il vostro personaggio preferito più scattante e resistente in battaglia.

Non potrete però limitarvi a utilizzare un operatore soltanto: subendo danni, il vostro operatore avrà bisogno di un periodo di riposo e non potrà essere utilizzato per la missione successiva. Se i danni sono molti, potrete riutilizzarlo finito il periodo di riposo, ma è probabile che non avrà ancora recuperato il quantitativo di salute massima, cosa che lo penalizzerebbe un po’ in battaglia. Se poi il vostro operatore cade e non viene salvato dai suoi compagni, allora non potrete più utilizzarlo fino a quando non lo salverete in una missione specifica, che si focalizzerà proprio su questo recupero.

Il sistema è studiato quindi in modo che i giocatori varino la propria tattica, diventando abili nell’utilizzare quanti più operatori possibili a seconda della situazione. In missioni in cui si dovranno eliminare nemici potenti, converrà utilizzare i soldati più corazzati e distruttivi, mentre nelle missioni di ricognizione sarà meglio affidarsi a elementi agili e con abilità che prediligono un approccio stealth.

In Rainbow Six Extraction è presente una buona varietà di nemici: ci sono, infatti, tredici diversi archei da affrontare: da semplici nemici umanoidi che vi si scaglieranno contro non appena verranno allertati ad altri in grado di spararvi spuntoni dalla distanza, a quelli che si avventeranno su di voi per farsi esplodere, per poi passare a nemici molto più pericolosi, con corazze antiproiettile indistruttibili e pochi punti deboli specifici, o ancora esseri in grado di muoversi nella sostanza generata dai nidi alieni, che di solito permea le aree di gioco, come fosse una sorta di teletrasporto.

Questa sostanza aliena non è da sottovalutare, perché rallenterà i nostri movimenti mentre renderà più potenti i nemici, e bisognerà colpirla con attacchi corpo a corpo o sparandole, per rimuoverla e rendere così il terreno più sicuro da attraversare, almeno finché non troveremo il nido che la genera. Il nemico più pericoloso di tutti è il Protean, un alieno che ha preso le sembianze di un operatore e che ne imita lo stile di combattimento, ma purtroppo nella nostra prova non ci è mai capitato di affrontarlo. Vedendo la pericolosità degli altri nemici, però, siamo sicuri che sarà decisamente letale.

Durante la nostra sessione di gioco abbiamo avuto anche la possibilità di affrontare il Protocollo Maelstrom, che ci è stato presentato come la “modalità endgame” di Rainbow Six Extraction. In questa difficile missione dovremo riuscire a completare nove obiettivi nel modo più veloce ed efficace possibile; a quanto pare ci saranno anche delle classifiche online che andranno a premiare i giocatori più abili. Inutile dire che la difficoltà di questa modalità sarà molto amplificata, sia per la presenza di nemici molto agguerriti che per il fatto che si dovrà sopravvivere a nove obiettivi di fila con soltanto le poche risorse trovate tra le mappe. Nella nostra prova, per via di agguerritissimi nemici, non siamo riusciti ad andare oltre il secondo obiettivo!

Dopo quattro ore di gioco, il dubbio più grande che abbiamo su Rainbow Six Extraction è legato al pericolo della ripetitività. Una volta terminata la campagna principale e dopo aver completato più volte i vari obiettivi principali, sembra che ai giocatori resti soltanto il Protocollo Maelstrom, una sfida indubbiamente impegnativa, ma che al momento ci è sembrato riproporre in maniera solo più complessa quanto già visto per tutto il resto del titolo.

Gli obiettivi e i nemici, nonostante siano molti, alla lunga restano sempre quelli e ben presto il fattore novità andrà scemando. La chiave per evitare lo spettro dell’eccessiva ripetitività è dunque legata alla speranza che il titolo venga aggiornato spesso, in maniera da mantenere sempre vivo l’interesse dei fan. La nota positiva è che Rainbow Six Extraction supporterà il cross-play, e persino il cross-save e la cross-progression, così da non porre limiti ai giocatori, che indipendentemente dalla piattaforma di gioco potranno creare dei team affiatati con i propri amici, requisito fondamentale per godersi al meglio questo titolo. E, ricordiamo, debutterà anche su Xbox Game Pass, permettendovi da subito di formare un team con i vostri amici senza che dobbiate comprare tutti il gioco.

Se non vedete l'ora di mettere le mani sul nuovo Rainbow Six Extraction, potete già prenotare la Deluxe Edition su Amazon.

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Gameplay che predilige totalmente l'approccio tattico

  • Tanti operatori diversi ognuno dotato di abilità ed equipaggiamento unico

  • Buona varietà dei nemici

Contro

  • C'è il rischio che possa diventare presto molto ripetitivo

  • La comunicazione con i propri compagni di squadra sarà irrinunciabile, soprattutto ai livelli di difficoltà più alti

Commento

Rainbow Six Extraction si è dimostrato uno spin-off valido per chi desiderava vedere Siege in modalità PvE; riesce infatti a mantenere l’approccio estremamente tattico della serie, dove ogni sbaglio può essere letale anche a difficoltà non molto alte. Il gioco presenta una buona varietà iniziale di tipologie di obiettivi e nemici da affrontare e conta ben 18 operatori, tutti con abilità diverse, da poter utilizzare nelle pericolose missioni contro la minaccia aliena degli archei. Il dubbio più grande però rimane sull’eventuale ripetitività del titolo che, ben presto dopo il lancio, dovrà affrontare il problema legato ai suoi contenuti, che invecchiano sempre troppo presto per le community più assidue di questa tipologia di giochi.
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