Prima ancora che Sony si pronunciasse pubblicamente e ufficialmente sulla questione, la retrocompatibilità della futura PS5 era già stata messa in piazza dai brevetti depositati dalla compagnia giapponese. Proprio questi ultimi sono stati recentemente aggiornati e hanno rivelato qualche altro piccolo dettaglio sul funzionamento della feature – largamente richiesta dal pubblico dei videogiocatori.
Secondo quanto leggiamo, per rendere realtà la retrocompatibilità Sony svolge per tutti i giochi dei test legati ai parametri operativi. Significa che tutti i giochi che saranno retrocompatibili, saranno stati prima testati da Sony sulla console originale – per tracciarne le performance. Appresi questi dati, saranno poi fatti girare su PS5, per ottimizzare le prestazioni dell’hardware in maniera che siano il più simili possibili a quelle dell’originale.
Questa procedura si rende necessaria di fronte al fatto che le console siano spesso costruite su architetture diverse – che rendono il fatto di avere un hardware più potente non necessariamente un passo in avanti, per la compatibilità di giochi pensati per altre specifiche.
Quanto è importante, per voi, la retrocompatibilità di PS5?
Fonte: VG24/7