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Recensione

Persona 5 Royal: il re è tornato - Recensione

La migliore versione del migliore JRPG su PS4

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Informazioni sul prodotto

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Persona 5 Royal
  • Sviluppatore: Atlus
  • Produttore: Atlus
  • Distributore: Koch Media
  • Piattaforme: PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 31 marzo 2020 (PS4) - 21 ottobre 2022 (PC, PS5, XSX, XONE, Switch)

Atlus è una software house a cui piace strafare: non solo può vantarsi di aver confezionato alcuni tra i migliori JRPG di tutti i tempi, ma anche di essere capace di migliorare giochi già di altissima qualità con delle riedizioni con i fiocchi.

Era successo su PS2, con Persona 3 prima e Persona 3 FES poi, ancora su PS2 con Persona 4 e poi su Vita con Persona 4 Golden, e adesso…

Adesso è finalmente l’ora di rispolverare uno dei migliori giochi di ruolo giapponesi di tutti i tempi, a circa tre anni dal debutto, per vedere se la versione Royal mantiene gli altissimi standard settati dalla release originale.

Tra Jung e la cultura pop giapponese

L’intreccio alla base di Persona 5 Royal è il medesimo visto nel gioco di tre anni fa, e, nemmeno troppo sorprendentemente, conserva tutto lo charme ed il fascino che aveva già mostrato al tempo del debutto: il giocatore veste ancora i panni di Joker, un adolescente introverso e apparentemente problematico, che in realtà è incline a fare sempre la cosa giusta, a prescindere dalle conseguenze.

Per questo motivo è costretto a scontare un anno di rieducazione, ospite di un amico di famiglia che si è offerto di dare al nostro un tetto: i primi giorni a Tokyo sono traumatici per un ragazzo di provincia, si sa, ma pian piano, grazie anche all’appoggio di Ryuji, l’occhialuto protagonista si ambienta, prende confidenza con la città ed i suoi mille svaghi e, soprattutto, scopre di non essere l’unico ad avere degli insospettabili poteri.

Inutile attardarci più di tanto sul plot: chi avrà avuto modo di apprezzarlo tre anni or sono ne scoprirà risvolti inediti, magari sfuggiti durante la prima run, e potrà godersi la nuova localizzazione; nel contempo, tutti coloro che lasciarono Persona 5 sugli scaffali (fisici e digitali) per colpa della mancata traduzione nella nostra lingua scopriranno una storyline matura, moderna, che non ha paura di trattare temi attuali e per nulla abituali in ambito videoludico (dal bullismo alle molestie sessuali), raccontata con la consueta maestria a cui le opere di Katsura Hashino (Persona 3, Persona 4, Catherine) ci hanno abituato.

Persona 5 Royal è, nel contempo, rappresentazione dell’io nascosto dentro ognuno di noi, specchio della società contemporanea (giapponese e non), tra tecnologia portatile e trivialità delle azioni quotidiane, è simulazione di vita, in cui gestire al meglio il proprio tempo e i propri rapporti interpersonali, e, soprattutto, è narrazione fluida, mai banale, capace di parlare tanto ai coetanei degli eroi che compongono il cast principale quanto agli adulti, che magari hanno figli e si troveranno, tra qualche anno, ad affrontare certe tematiche in prima persona.

Questo zibaldone di citazioni pop, musiche orecchiabili, scambi di battute estremamente ben scritti si appoggia poi su un’interfaccia snella e stilosa, una delle migliori che abbiamo mai visto all’interno di un videogioco, che rende semplici e veloci tutte le azioni possibili, dalla risposta ad un messaggio in chat fino all’equipaggiamento.

Persona 5 Royal ripropone inalterato lo stile clamoroso che impattò sul mercato tre anni fa, e che, da allora, tantissimi titoli hanno seguito con riproduzioni pedisseque anche se non sempre riuscite: non c’era, d’altronde, alcun motivo per cambiare.

Oltre a migliaia di dialoghi mai noiosi, a sotto-trame talmente ben scritte che meriterebbero degli spin off dedicati e a personaggi che rimarranno a lungo nella memoria e nel cuore del giocatore una volta finita l’avventura, Persona 5 Royal aggiunge un semestre ed una protagonista inediti, esclusivi di questa versione, il cui merito principale è di inserirsi perfettamente nella narrazione e nello stile complessivo del titolo, senza risultare aggiunte posticce come spesso accade con i contenuti post-lancio.

+ La migliore versione di un capolavoro

+ Localizzazione italiana di ottima fattura

+ Uno dei primi cinque JRPG di tutti i tempi

+ Nuovi contenuti a tutti i livelli

+ Colonna sonora sublime

9.6

Non ci sono davvero più scuse per non giocare Persona 5 Royal, adesso: la sottotitolazione italiana consente anche ai meno anglofili di comprendere ogni risvolto della trama, e la marea di contenuti aggiuntivi, tra il nuovo personaggio, il semestre inedito e il nuovo quartiere di Tokyo ispessiscono un’offerta ludica che era già straordinaria nella sua versione base. Siamo senza dubbio dinanzi ad uno dei cinque (tre?) migliori giochi di ruolo di stampo giapponese di tutti i tempi, nonché ad una delle esperienze di gioco più longeve e ricche di stile di tutta la generazione che ci stiamo per lasciare alle spalle. La qualità del gameplay, la versatilità del sistema di combattimento e la strabordante quantità di contenuti lo rendono consigliabile anche a quanti avessero un’avversione per i JRPG: se non vi ricredete con il capolavoro Atlus, probabilmente non lo farete mai più.

Voto Recensione di Persona 5 Royal - Recensione


9.6

Commento

Non ci sono davvero più scuse per non giocare Persona 5 Royal, adesso: la sottotitolazione italiana consente anche ai meno anglofili di comprendere ogni risvolto della trama, e la marea di contenuti aggiuntivi, tra il nuovo personaggio, il semestre inedito e il nuovo quartiere di Tokyo ispessiscono un'offerta ludica che era già straordinaria nella sua versione base. Siamo senza dubbio dinanzi ad uno dei cinque (tre?) migliori giochi di ruolo di stampo giapponese di tutti i tempi, nonché ad una delle esperienze di gioco più longeve e ricche di stile di tutta la generazione che ci stiamo per lasciare alle spalle. La qualità del gameplay, la versatilità del sistema di combattimento e la strabordante quantità di contenuti lo rendono consigliabile anche a quanti avessero un'avversione per i JRPG: se non vi ricredete con il capolavoro Atlus, probabilmente non lo farete mai più.