Il leggendario Warren Spector: «ogni gioco dovrebbe proporre qualcosa di mai visto prima»

Warren Spector, leggendario autore di videogiochi, riflette su cosa dovrebbe fare ogni titolo, in attesa della sua prossima opera.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Warren Spector è uno di quegli autori di videogiochi che hanno bisogno di poche presentazioni. Padre di saghe come Deus Ex System Shock, celebre per il suo lavoro sulla saga Ultima, di recente Spector sembra essere coinvolto su più fronti – e uno di questi è rappresentato da un nuovo progetto misterioso di cui sappiamo solo il nome, Argos: Riders on the Storm, e il fatto che sarà un gioco multiplayer.

In occasione della conferma dell'esistenza di questo gioco, che Spector firmerà con la sua Otherside Entertainment (qui il sito ufficiale), l'autore si è concesso ai microfoni di IGN USA, sottolineando quello che ritiene importante fare con ogni nuovo videogioco: portare qualcosa che non si sia visto prima in altre opere.

Innamorato come sempre degli immervise sim, Spector ha spiegato:

«Sono un difensore instancabile per gli immserive sim. E ci sto pensando da anni, ormai: qual è il prossimo step che questo genere può compiere?».

È da qui che è nata la sua idea di Argos, un videogioco che sarà sì un immersive sim, ma che proporrà delle dinamiche multiplayer con un numero limitato di videogiocatori. Non conosciamo altri dettagli, ma secondo IGN Spector vuole consentire ai giocatori di «avere la stessa sensazione che lui ebbe la prima volta che giocò a Dungeons and Dragons».

E qui arriva il punto forse più interessante del suo intervento, perché ciò che conta, secondo Spector, è realizzare un gioco che proponga qualcosa di totalmente originale. Se non ne fosse capace, allora sarebbe il momento di smettere di fare giochi.

Nelle parole di Spector:

«Credo fermamente che ogni gioco debba avere una cosa che non si è mai vista in nessun altro gioco prima. E posso promettervi che il gioco a cui stiamo lavorando ce l'avrà».

Si tratta indubbiamente di una visione interessante, considerando che proprio di recente abbiamo parlato del fatto che i videogiochi molto costosi da realizzare faticano a prendersi rischi creativi, perché potrebbero non tradursi in un successo commerciale. Spesso, invece, vengono ricalcati template già noti e che si sa bene che sono apprezzati dal pubblico, portando a una specie di situazione di stagnazione in cui si fatica a sperimentare con qualcosa di nuovo – se non nelle produzioni indipendenti, che, al contrario, fanno dell'originalità la loro ragion d'essere, anche per motivi commerciali.

Impegnato su Argos, nel 2019 Warren Spector aveva firmato invece il dimenticabilissimo Underworld Ascendant, che si era tradotto purtroppo in un'opera davvero problematica – qui la recensione di Daniele Spelta.

In merito a System Shock 3, vi ricordiamo che Otherside ha passato il testimone a Tencent e sarà quindi la compagnia a decidere il futuro del nuovo episodio della celebre saga, ormai scomparso da almeno un paio d'anni. A tal proposito, Otherside spiegò che «siamo un team piccolo ed è stato complicato portare avanti il progetto da noi. Pensiamo che la profonda conoscenza e le grandi capacità di Tencent, come compagnia leader nel gaming, porteranno il franchise verso nuove vette».

Attendiamo ovviamente di vedere e scoprire queste nuove vette. Nel frattempo, ci sarà da tenere d'occhio l'ambizioso Argos.