Un autore di videogiochi non può distrarsi dalle tecnologie, per Kojima

Con una riflessione sui suoi canali social, Hideo Kojima ha spiegato come sia importante per innovare rimanere vigili sulle nuove tecnologie.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Un modo di sorprendere il proprio pubblico, creando videogiochi, risiede sicuramente anche nel conoscere le migliori e più recenti tecnologie per rendere quegli stessi videogiochi possibili.

Lo pensa senz'altro Hideo Kojima, celebre game director autore della saga Metal Gear e di Death Stranding che, sul suo sempre attivo profilo Twitter, ha condiviso una riflessione sull'importanza di rimanere aggiornati sulle tecnologie che si susseguono, per creare videogiochi.

Secondo Kojima, infatti, il gaming è un medium «tecnologia-dipendente», che va a braccetto con gli avanzamenti tecnologici. Sappiamo che effettivamente il leader di Kojima Productions si è sempre concesso esperimenti interessanti: se non vi ha incuriosito lo "strand system" che permette la collaborazione asincrona online in Death Stranding (lo trovate su Amazon), potremmo tornare ai tempi di Boktai per ricordarvi come il gioco facesse uso della... luce solare, tramite un apposito sensore posto sulla cartuccia.

Kojima ritiene che rimanere attenti a ciò che le tecnologie offrono – probabilmente, sia per sorprendere che per ottimizzare il modo di sviluppare videogiochi – sia una chiave fondamentale, per fare questo lavoro. Secondo lui, «una volta tolti i piedi dalla scala tecnologica, non riesci più a risalirla».

Nelle parole del game director:

«Il videogioco è un medium tecnologia-dipendente che può evolvere, ma mai degenerare. Per questo, una volta che togli un piede dalla scala a pioli della tecnologia, non riuscirai mai più a salirla.

Se togli i tuoi occhi da quella scala anche solo per un momento, ti accorgerai che i tempi sono andati avanti di molti gradini. Se ti concentri solo sull'espansione orizzontale, sei in pericolo».

Bisogna continuare a salire e guardare a quello che arriva, insomma, e non concentrarsi solo su quello che c'è già a disposizione.

Si tratta di una riflessione che sicuramente va a braccetto con le dichiarazioni che Kojima rese qualche tempo fa, quando parlò dei cambiamenti nel creare videogiochi in questo periodo post-pandemico, che gli aveva dato tante nuove consapevolezze anche sui suoi metodi di lavoro, come una sorta di «11 settembre» per le persone creative.

Il game director giapponese è attualmente impegnato su più fronti: è stato già confermato DS2, il misterioso seguito di Death Stranding di cui potremmo scoprire qualcosa nel prossimo futuro, se un giocatore con l'occhio di lince ha letto bene ciò che diceva una foto condivisa proprio da Kojima.

Il team indipendente del papà di Solid Snake è anche all'opera su una misteriosa esclusiva Xbox (per i leak potrebbe essere il chiacchierato Overdose) dove le tecnologie avranno proprio un ruolo centrale, considerando che Kojima sottolineò fin dall'annuncio l'importanza del cloud gaming di Microsoft per la riuscita dell'idea.

Idea che, a quanto pare, anche di recente sta continuando a muovere i suoi passi in avanti. Un gradino alla volta, verrebbe da dire.