La sfida di adattare un titolo horror di nuova generazione a una console ibrida si è rivelata sorprendentemente gestibile per gli sviluppatori di Capcom.
Durante il Tokyo Game Show 2025, il team dietro Resident Evil Requiem ha dimostrato come una pianificazione accurata possa superare le tradizionali barriere tecnologiche, presentando il gioco in funzione sulla modalità portatile di Nintendo Switch 2 con risultati che hanno stupito persino i creatori stessi.
La strategia adottata da Koshi Nakanishi e dal suo team rappresenta un cambio di paradigma rispetto ai consueti approcci di porting.
Invece di sviluppare il titolo esclusivamente per hardware di fascia alta per poi ridimensionarlo successivamente, il director ha spiegato a Famitsu come la scalabilità sia stata integrata fin dalle prime fasi di progettazione.
"Fin dall'inizio abbiamo progettato il gioco per essere molto scalabile", ha dichiarato Nakanishi, sottolineando come durante lo sviluppo siano state regolate diverse opzioni per supportare sia sistemi di fascia alta che macchine più modeste.
Il merito di questo successo tecnico va attribuito principalmente al lavoro svolto dal team responsabile del RE Engine di Capcom.
Come ha precisato il director, "Non ci siamo limitati a prendere qualcosa creato per l'hardware di fascia alta e a ridimensionarlo a forza; avevamo già predisposto vari ambienti di gioco in anticipo".
Masato Kumazawa, producer del progetto, ha evidenziato come questa approccio tecnico si inserisca perfettamente nella strategia commerciale del titolo.
L'obiettivo principale della campagna di marketing consiste nel garantire ai giocatori che potranno vivere l'esperienza completa di Resident Evil Requiem nel proprio ambiente di gioco preferito, senza dover considerare le limitazioni hardware come un ostacolo significativo.
Questa filosofia si è concretizzata durante il TGS 2025, dove sono state presentate simultaneamente la versione in modalità portatile su Switch 2 e quella su laptop da gaming.
La dimostrazione pratica ha permesso al pubblico di constatare direttamente come l'esperienza di gioco rimanga sostanzialmente invariata tra le diverse piattaforme, nonostante le differenze tecniche sottostanti.