Microsoft potrebbe uscire dal settore del gaming, nella peggiore delle ipotesi

Phil Spencer ha detto senza mezzi termini che Microsoft potrebbe uscire dal settore dei videogiochi, ma solo in un determinato scenario.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Phil Spencer, CEO di Microsoft Gaming, ha rilasciato alcune dichiarazioni su una potenziale uscita dal settore dei videogiochi.

Non parliamo infatti solo del servizio in abbonamento di Microsoft, in cui potete entrare anche su Amazon, ma di una situazione che - se non ripresa in tempo - potrebbe portare a conseguenze inaspettate.

Del resto, nel mega leak delle scorse ore è emerso che il rinvio di Starfield (e non solo) è stata una «situazione disastrosa» per Xbox, come reso noto proprio da Spencer.

Le nuove dichiarazioni sono state estratte da un'audizione investigativa condotta nell'ambito dell'indagine della Federal Trade Commission sull'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft (via Wccftech).

Il documento è stato pubblicato poche ore fa e ha rivelato molte informazioni interessanti, sebbene ora ci concentreremo sulle osservazioni di Spencer sul futuro dell'attività di Microsoft legata al gaming.

L'avvocato della FTC James Weingarten ha sottoposto a Spencer una diapositiva interna di Xbox Game Pass, chiedendogli se fosse d'accordo con le proiezioni che indicano che il servizio in abbonamento supererà i 100 milioni di utenti tra l'anno fiscale '29 e '30, soprattutto grazie all'aumento del mercato dei PC e del cloud.

Spencer ha detto senza mezzi termini che Microsoft potrebbe uscire dal settore dei giochi se questa proiezione diventasse realtà. La compagnia ha bisogno che i segmenti PC e cloud diventino molto più grandi e veloci entro l'anno fiscale 2027, altrimenti potrebbe abbandonare completamente il settore.

«Posso affermare con sicurezza che se non dovessimo fare più progressi di questi rispetto alle console, usciremmo dal settore dei videogiochi. Se questo fosse il risultato, non credo che saremmo ancora nel settore», sono le parole di Spencer.

Ora, c'è motivo di credere che Spencer abbia esagerato un po'. Microsoft ha sottolineato durante l'intera indagine della FTC e successivamente in tribunale federale che l'acquisizione di Activision Blizzard era fondamentale per il suo piano di crescita nei mercati mobile e cloud. Altrimenti, tanto valeva uscire dal settore dei giochi.

Sempre Phil Spencer ha anche commentato il gigantesco leak che ha coinvolto la compagnia, sottolineando che, pur trattandosi di documenti vecchi, «è stata dura».

Il mega leak ci ha permesso di scoprire alcuni retroscena interessanti della divisione gaming di casa Microsoft: dalla spesa necessaria per portare i giochi su Xbox Game Pass fino all'ipotesi in ogni caso molto remota di un'acquisizione di Nintendo.