La recente ondata di licenziamenti orchestrata da Microsoft ha colpito duramente gli studi di sviluppo videoludico, ma è all'interno di ZeniMax che si stanno vivendo alcuni dei momenti più drammatici di questa crisi.
I dipendenti rimasti descrivono una situazione apocalittica, dove la perdita di migliaia di posti di lavoro ha lasciato cicatrici profonde non solo sui licenziati, ma anche su chi è sopravvissuto a quello che viene definito un vero e proprio «disastro umanitario aziendale».
Le testimonianze raccolte rivelano un quadro inquietante di come una delle più grandi corporation tecnologiche al mondo abbia gestito una delle più massicce operazioni di ridimensionamento della storia del gaming.
Circa 9.000 dipendenti Microsoft sono stati tagliati fuori in quella che i sopravvissuti descrivono come una carneficina organizzativa senza precedenti. Page Branson, dipendente ZeniMax e membro del sindacato ZeniMax Workers United - CWA, racconta di aver assistito a scene strazianti:
«È stato così triste vedere persone così angosciate e confuse, senza sapere se avrebbero ancora avuto un lavoro alla fine della giornata.»
La modalità scelta da Microsoft per comunicare i licenziamenti ha lasciato il segno: molti dipendenti sono stati rimossi da Slack e dalle email aziendali prima ancora che le risorse umane li contattassero ufficialmente.
Il progetto Blackbird, un MMO non ancora annunciato in sviluppo presso ZeniMax, è finito tra le vittime illustri di questa operazione.
Insieme ad altri titoli promettenti come Everwild di Rare e il reboot di Perfect Dark di The Initiative, rappresenta uno dei sogni spezzati di questa ristrutturazione aziendale che ha privilegiato i bilanci alle ambizioni creative.
Autumn Mitchell, senior QA tester e sindacalista, non usa mezzi termini nel descrivere l'approccio Microsoft:
«Non mi importa quante volte lo facciano per cercare di farlo sembrare normale: non lo è. Il modo in cui lo fanno è disumano.»
La sua critica si concentra sulla freddezza procedurale con cui sono stati gestiti i rapporti umani, costringendo colleghi con anni di collaborazione alle spalle a scambiarsi addii frettolosi su Slack prima di essere disconnessi per sempre.
La sindacalizzazione presso ZeniMax ha probabilmente limitato i danni, secondo le testimonianze raccolte. Tuttavia, i "centinaia" dipendenti colpiti dai tagli hanno portato via con sé un patrimonio di conoscenze pratiche che è semplicemente evaporato dall'oggi al domani.
Branson spiega come persone considerate "numeri su un foglio di calcolo" fossero in realtà pilastri operativi fondamentali per il funzionamento quotidiano dello studio.
Chi è rimasto si trova ora a dover ricostruire processi lavorativi consolidati con team ridotti all'osso e un morale sotto terra.
Mitchell utilizza un'immagine particolarmente cruda per descrivere la situazione attuale, descrivendo che la sua giornata è diventata lavorare "guardando un cimitero".
La produttività ne ha risentito inevitabilmente, con flussi di lavoro che prima funzionavano come orologi svizzeri ora ridotti ad arrangiamenti di fortuna.
Il sindacato ZeniMax Online Studios United continua la sua battaglia per tutelare i lavoratori rimasti in sospeso dopo la cancellazione di Project Blackbird, dimostrando come l'organizzazione sindacale rappresenti l'unica forma di resistenza concreta a decisioni aziendali che sembrano considerare i dipendenti come variabili di un'equazione finanziaria piuttosto che come persone con vite e carriere da proteggere.