Il sogno di Everwild si è spento in silenzio. Secondo fonti interne riportate da VGC, il progetto originale di Rare, in sviluppo da oltre un decennio, è stato ufficialmente cancellato da Microsoft.
Questo, nel contesto di una nuova ondata di licenziamenti che ha colpito l’intera divisione Xbox.
La notizia arriva come un fulmine che, a ben vedere, non è così a ciel sereno: Everwild aveva mostrato i primi segnali vitali nel 2019 con un trailer suggestivo, ma sin da allora lo sviluppo era apparso incerto, segnato da cambi di direzione, mancanza di una visione chiara e un reboot profondo avvenuto già nel 2021.
Da quel momento, aggiornamenti sostanziali non sono più arrivati, se non vaghe rassicurazioni da parte di Phil Spencer, che parlava di “progressi” ancora a inizio 2025.
Dietro le quinte, però, la situazione era ben diversa. Lo stesso team di sviluppo, secondo le fonti, faticava a capire che tipo di gioco dovesse essere Everwild, nonostante la guida esperta di Gregg Mayles, veterano Rare dietro capolavori come Banjo-Kazooie, Donkey Kong Country e Sea of Thieves (che trovate su Amazon).
Nemmeno la sua direzione, tuttavia, è riuscita a portare la nave in porto. I licenziamenti che hanno colpito Rare sembrano rientrare in una più ampia ristrutturazione di Xbox, che negli ultimi mesi ha già visto ridimensionamenti significativi in altri studi acquisiti, da Arkane Austin a Tango Gameworks.
Rare, studio storico fondato nel 1985 e parte della famiglia Microsoft dal 2002, sta ora attraversando uno dei momenti più delicati della sua lunga carriera.
La cancellazione di Everwild non è solo la fine di un progetto, ma anche un campanello d’allarme su quanto sia difficile oggi, anche per team affermati, creare nuove IP nel contesto di un mercato sempre più competitivo, incerto e governato da metriche finanziarie impietose.
Chi sperava in un nuovo Viva Piñata, o in una nuova magia made in Rare, dovrà attendere ancora. Ma dopo questo colpo, c’è da chiedersi se l’attesa abbia ancora un senso.