In Mafia: Terra Madre (qui la nostra recensione), la simulazione si fa tangibile grazie alla gestione realistica dei veicoli. Abilitando la trasmissione manuale, i giocatori sperimentano un ritorno fisico in discesa quando partono in salita, senza potenza motore tra le marce e con la necessità di gestire il mezzo con attenzione millimetrica.
Questo dettaglio non è casuale: il gioco è ambientato nei primi anni del 1900, in un’epoca in cui l’automobile era ancora una rarità e le tecnologie automobilistiche erano sommarie e lente, perfettamente riprodotte da Hangar 13 per restituire un’esperienza storica credibile.
Solo personaggi ricchi o influenti possono permettersi un’auto, mentre il resto della popolazione si sposta a piedi o a cavallo. Inoltre, le auto di quell’epoca possedevano quasi sempre freni posteriori, mentre l’avviamento richiedeva manovre manuali con la manovella, elementi tutti inclusi nel gioco con una fedeltà che sorprende.
Altri dettagli sorprendenti: l’uso del carburante è modellato realisticamente, bisogna fare il pieno periodicamente, e a volte conviene spegnere l’auto se si resta fermi troppo a lungo, per evitare sprechi. Il sistema di consumo, unito alla fisica della guida, costringe a pianificare meglio ogni spostamento.
Il gioco mette in mostra anche la deformazione dei pneumatici che si “schiacciano” quando si urtano cordoli o ostacoli, aggiungendo un tocco di realismo visivo notevole e contribuendo alla sensazione di trovarsi davvero alla guida di un’auto d’epoca.
C’è anche una comoda opzione nelle impostazioni: Simulation Driving attiva la modalità di guida più realistica, mentre Manual Shifting permette di passare in maniera fedele tra le marce, rompendo i ritmi arcade se si preferisce un’esperienza più autentica e impegnativa.
Se invece vuoi un’esperienza più snella, ci sono opzioni come Navigation Signage che semplifica la navigazione urbana senza rinunciare alla guida storica. Il gioco offre un perfetto equilibrio tra autenticità e accessibilità, consentendo a ogni tipo di giocatore, dal purista al casual, di scegliere lo stile di guida che preferisce, mantenendo però intatta l’anima d’epoca dell’avventura.