L'FBI ha arrestato due persone per colpa di una Xbox 360

L'FBI insegue ex-impiegato di Goldman Sachs, che ha usato la chat di Xbox 360 per fare insider trading insieme ad un complice.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Le chat online sono state spesso utilizzate dai criminali per le loro attività, e l'FBI ha arrestato due persone che hanno utilizzato una Xbox 360 per fare insider trading.

La storica console, che recentemente Microsoft ha rievocato con un controller nostalgico, è diventata quindi il modo per due bancari di commettere numerosi crimini.

Storia simile a quella di Yuji Naka, papà di Sonic, che allo stesso modo è stato condannato per le stesse pratiche truffaldine.

Come riporta Kotaku, l'FBI ha pubblicato un atto d'accusa contro un ex-analista di Goldman Sachs accusandolo di insider trading, con l'utilizzo della cata di una Xbox 360 per inviare informazioni sensibili agli amici più stretti.

In questo modo avrebbe offerto ai suddetti la possibilità di guadagnare oltre $400mila attraverso le informazioni sensibili, con i quali hanno fatto affari altrimenti impossibili.

L'FBI ha arrestato Anthony Viggiano e Christopher Salamone. Viggiano è accusato di aver utilizzato la sua precedente posizione presso Goldman Sachs per condividere consigli di trading con Salamone, già dichiaratosi colpevole, e altri individui.

Secondo la ricostruzione dei federali, i due erano amici d'infanzia e la loro complicità ha permesso di acquistare azioni per società sconosciute come Maxar Technologies, Atlas Technical Consultant e Syneous Health, dopo i suggerimenti di Viggiano.

Dalle intercettazioni emerge che Viggiano era convinto di non essere rintracciabile grazie alla chat di Xbox 360, ma evidentemente non è andata così.

«La chat di Xbox 360, non c'è traccia di quella, buona fortuna se riescono a trovarla», avrebbe detto Viggiano a Salamone in una registrazione fatta da quest'ultimo dopo che entrambi erano stati sentiti per la prima volta dall'FBI lo scorso giugno.

Parlando di insider trading c'è stato un altro caso molto recente dello stesso reato finanziario. I dirigenti di Unity, infatti, avrebbero venduto azioni dell'azienda subito prima del turbolento annuncio della super tassa che ha scatenato la community degli sviluppatori.