Mentre Microsoft procede con nuovi licenziamenti di massa e aumenta i prezzi di Game Pass, l’ex presidente della Federal Trade Commission (FTC) statunitense, Lina Khan, ha commentato la situazione con un netto “ve l’avevo detto”.
Khan, che aveva guidato l’FTC durante la lunga battaglia legale contro l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, ha pubblicato un post su X sottolineando come le mosse della compagnia stiano confermando i timori dell’ente regolatore.
«L’acquisizione di Activision da parte di Microsoft è stata seguita da significativi aumenti di prezzo e licenziamenti, danneggiando sia i giocatori che gli sviluppatori», ha scritto. «Come abbiamo visto in molti altri settori, la crescente concentrazione di mercato e l’aumento dei prezzi vanno spesso di pari passo». Le preoccupazioni della FTC non erano nuove.
Già nel 2022 l’ente aveva cercato di bloccare l’operazione, sostenendo che l’acquisizione avrebbe «ragionevolmente ridotto la concorrenza e favorito una tendenza monopolistica» in più segmenti del mercato videoludico. Nonostante ciò, l’accordo si è chiuso nell’ottobre 2023, mentre l’azione legale era ancora in corso.
All’epoca sia Microsoft che Activision avevano assicurato che l’operazione avrebbe «portato benefici ai consumatori e ai lavoratori», con l’allora CEO Bobby Kotick che parlava di una fusione capace di «favorire la competizione» invece che soffocarla. Da allora, però, la realtà sembra aver smentito quelle promesse.
Pochi mesi dopo la chiusura, Microsoft ha licenziato circa 1.900 dipendenti tra Activision Blizzard e Xbox, cancellando anche un atteso survival game. Nel settembre 2024 sono seguiti altri 650 tagli, mentre nel luglio 2025 la cifra è salita fino a 9.000 posti di lavoro, con conseguenti cancellazioni di progetti, la chiusura di The Initiative e impatti a catena su vari studi interni.
Nonostante ciò, il capo di Xbox Phil Spencer ha continuato a ribadire che «il business gaming non è mai stato così forte». Parallelamente, i prezzi di Game Pass sono saliti ancora una volta, segnando il secondo rincaro dall’acquisizione di Activision Blizzard.
L’aumento, particolarmente consistente, arriva dopo un’altra crescita delle tariffe già introdotta nel luglio 2024, che aveva suscitato dure critiche. Lina Khan non ricopre più alcun ruolo formale — è stata sostituita nel gennaio 2025 dal nuovo presidente Donald Trump —, ma le sue parole restano significative.
Pur non avendo più peso regolatorio, il suo commento è percepito da molti come un legittimo “ve l’avevo detto”, alla luce di una strategia che, finora, sembra aver mantenuto ben poche delle promesse fatte a giocatori e sviluppatori.