La saga di Tekken non ha bisogno di presentazioni: in oltre trent’anni di storia ha saputo imporsi come una delle colonne portanti del genere picchiaduro, diventando un vero e proprio fenomeno culturale capace di superare i confini del videogioco.
E al centro di questo successo c’è un nome che ogni appassionato conosce bene: Katsuhiro Harada, producer e volto storico del franchise, una figura che ha saputo trasformare la sua visione in una vera scuola di pensiero videoludico.
Per la prima volta nella storia, Harada sbarcherà in Italia per incontrare i fan di persona. L’occasione sarà Game Ground 2025, il festival dedicato alla cultura del videogioco che si terrà a Bolzano dal 17 al 19 ottobre.
Un evento che, per la sua quinta edizione, promette di trasformare la città in un vero epicentro di intrattenimento, cultura e passione digitale. Il “sensei” del pugno di ferro sarà la guest star assoluta di questa edizione, che vedrà alternarsi sul palco alcuni tra i più importanti rappresentanti dell’industria videoludica e numerosi content creator da milioni di follower.
Ma Game Ground non sarà solo incontri e talk: tra aree gaming, panel, tornei e momenti di confronto, il pubblico potrà vivere tre giornate completamente immerse nel mondo del videogioco, inteso nella sua dimensione più ampia, quella che abbraccia arte, tecnologia e creatività.
La manifestazione, organizzata dall’associazione BeYoung (UPAD) con il sostegno dell’Ufficio Politiche Giovanili della Provincia Autonoma di Bolzano, dell’Ufficio Giovani del Comune, dell’Azienda di Soggiorno e Turismo e della Fondazione Cassa di Risparmio, si svolgerà in modalità itinerante.
I luoghi simbolo della città – da Castel Mareccio al Museo di Scienze Naturali, dal DRIN – Circolo Cittadino al Twenty, fino alla Biblioteca Civica – si trasformeranno per l’occasione in spazi d’incontro tra sviluppatori, artisti, giocatori e appassionati.
Un modo per restituire a Bolzano il suo ruolo di città aperta, dinamica e profondamente legata ai linguaggi della modernità.
Game Ground 2025 non sarà soltanto una celebrazione del gaming, ma un ponte culturale tra generazioni, discipline e linguaggi.
E con la presenza di un gigante come Harada, quest’anno, più che mai, il festival promette di diventare un punto d’incontro per chi considera il videogioco non solo intrattenimento, ma un mezzo espressivo capace di raccontare storie, emozioni e visioni del mondo.