Il papà di Fable spiega perché ha cancellato Project Milo

Peter Molyneux svela perché Project Milo non è mai uscito: «Ma io sono un gamer: non voglio saltellare in giro come un idiota.»

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

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Durante una sessione di Q&A alla Nordic Game Conference in Svezia, Peter Molyneux ha finalmente raccontato in dettaglio perché Project Milo, la sua visionaria esperienza interattiva per Kinect su Xbox 360, non è mai stata pubblicata.

L'ex fondatore di Bullfrog e Lionhead nonché papà di Fable (che trovate ancora su Amazon) ha spiegato (via VGC) che tutto nacque da una dimostrazione privata del Kinect da parte di Alex Kipman, allora ingegnere Microsoft, che gli mostrò un prototipo dal campo visivo amplissimo.

«Quando ho visto il primo Kinect ho pensato fosse incredibile,» ha raccontato Molyneux. «Ma io sono un gamer: voglio giocare seduto, fumare quello che fumo, bere quello che bevo. Non voglio saltellare in giro come un idiota

Proprio per questo, decise di cercare un modo più riflessivo e seduto per usare Kinect, ispirandosi a suo figlio di sette anni. Da lì nacque l’idea di Milo, un’esperienza basata sul dialogo e l’empatia, con cui i giocatori avrebbero interagito parlando e relazionandosi con un ragazzo virtuale.

Il progetto, però, si scontrò subito con limiti tecnici. Il Kinect mostrato inizialmente, ha spiegato Molyneux, era troppo costoso per essere prodotto in massa:

«Quel prototipo sarebbe costato 5.000 dollari per il pubblico. Così ridussero il costo e di conseguenza il campo visivo, che alla fine riusciva a malapena a inquadrare ciò che stava davanti.»

Questo ridimensionamento compromise molte delle ambizioni iniziali del progetto.

Ma la vera “coltellata al cuore”, ha detto Molyneux, arrivò quando Microsoft decise di cambiare completamente il target del dispositivo: «Fu stabilito che Kinect non doveva essere un dispositivo per giochi, ma per feste. Giochi sportivi, giochi di ballo… Milo non aveva più spazio.»

Il progetto venne cancellato, e il pubblico non poté mai vedere l’esperienza completa. «Era qualcosa di magico,» ha concluso Molyneux con un certo rimpianto. «Non parlava di eroi o alieni o della fine del mondo. Parlava di cosa significhi passare del tempo con qualcuno che ti vuole bene.»

Parlando invece del reboot di Fable, il gioco è stato rinviato al prossimo anno, ma forse è meglio così.

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2 Commenti

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Troppo avanti sui tempi sia Kinect che gioco, oggi tra tecnologia attuale e IA potrebbe essere un connubio di cristo ma ormai sono "bruciati". Pochi si ricorderanno che in epoca Kinect uscí un rumor basato su un brevetto depositato da Microsoft che praticamente rendeva l' intera stanza mappabile multi telecamera con anche un sistema di illuminazione dinamica che sarebbe stato una sorta di mega ambilight, prima Philips uscisse con questa tecnologia sulle sue TV.Vedi mai che come si è ripescata la VR si ripeschino certe idee, ma non credo si è ben visto che fine ha fatto ed è destinata, giustamente imho,la VR con la anacronistica concezione attuale.
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"non voglio saltellare in giro come un idiota" ironicamente e' proprio cio che fece il successo di wii. Attirando quella fetta di pubblico cui non piaceva videogiocare, ma piaceva saltellare in giro per casa come idioti😁 Ripensandoci la piaga delle gamer girls comincio veramente li allora e non col primo gamergate🤔
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