Il vento continua a soffiare contro il reparto gaming di Microsoft. Nonostante utili da record e una capitalizzazione di mercato in forte crescita, Xbox è nuovamente al centro di un’ondata di licenziamenti che ha già colpito l’Europa e che, secondo quanto riportato da Bloomberg, si estenderà agli studi statunitensi nelle prossime ore.
In particolare, il taglio più significativo ha colpito King, lo studio con sede a Barcellona noto per Candy Crush, dove circa il 10% del personale è stato lasciato a casa: si parla di oltre 200 dipendenti.
Ma anche le sedi europee di ZeniMax stanno affrontando una riduzione di organico, senza che al momento siano stati diffusi numeri ufficiali.
Le notizie non migliorano per gli USA, dove altri tagli sono attesi entro oggi. Questi licenziamenti si inseriscono in un contesto più ampio e ormai familiare per la divisione gaming di Microsoft.
Dopo l’acquisizione di Activision Blizzard, il colosso di Redmond ha già licenziato circa 1.900 dipendenti, seguiti da ulteriori 650 tagli. E nel maggio 2024 aveva fatto scalpore la chiusura di quattro studi acquisiti con ZeniMax: Arkane Austin, Tango Gameworks, Alpha Dog Games e Roundhouse Games.
Secondo fonti interne, le continue riduzioni di personale fanno parte di una strategia aziendale volta a contenere i costi, nonostante i risultati finanziari siano più che positivi.
Nell’ultimo trimestre, Microsoft ha registrato un fatturato di 70,1 miliardi di dollari (+13%) e un utile netto di 25,8 miliardi (+18%). Anche il comparto Xbox, a dispetto dei licenziamenti, ha fatto segnare una crescita rispetto all’anno precedente.
Eppure, le giustificazioni offerte dal management non sembrano aver convinto. Phil Spencer, CEO di Microsoft Gaming, aveva parlato della necessità di rendere Xbox un business sostenibile, mentre la presidente Sarah Bond ha rilasciato dichiarazioni giudicate evasive e poco empatiche dai dipendenti.
In un momento in cui i numeri sembrano sorridere all’azienda, le decisioni strategiche di Microsoft continuano però a sollevare interrogativi sempre più pressanti sulla visione a lungo termine del brand Xbox, ed era nell'aria.