Da quando Rockstar ha sganciato senza preavviso il secondo trailer di Grand Theft Auto VI, il web è letteralmente esploso.
Non solo per l’adrenalinica azione o i dettagli sulla trama, ma anche – incredibilmente – per un dettaglio minuscolo che ha catturato l’attenzione dei fan più attenti: le bollicine nella birra.
Sì, hai letto bene. A pochi istanti dall’ingresso di Lucia in salotto, dove trova Jason addormentato con la TV accesa, sulla tavola c’è una bottiglia di birra.
E se metti in pausa e guardi bene – magari zoomando un po’ – noterai che le bollicine si muovono esattamente come nella realtà, in modo naturale e credibile, roba impensabile anche solo nel precedente GTA 5 (che trovate su Amazon).
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Non un effetto generico o uno sprite ripetuto: è una simulazione dettagliata della carbonazione, con il liquido che vibra leggermente e le bolle che salgono come in una vera bottiglia appena stappata.
A cosa serve? A nulla, o meglio, a tutto. Perché è proprio questo tipo di maniacale attenzione ai particolari che distingue Rockstar dal resto dell’industria.
Dopo 13 anni di attesa dal precedente capitolo, l’asticella delle aspettative è a livelli stellari, e vedere che lo studio ha dedicato tempo e risorse anche a una birra appoggiata su un tavolino conferma che GTA 6 non punta solo a intrattenere, ma a costruire un mondo così vero da sembrare tangibile.
E infatti, in rete, il dettaglio ha generato un’onda virale di stupore e meme. C’è chi ironizza sul fatto che Rockstar abbia usato un fisico nucleare per animare la birra, chi si chiede se il gioco verrà venduto con una laurea in chimica per apprezzarne tutti i layer, e chi – più semplicemente – si gode lo spettacolo.
Ammetto che all’inizio ho riso leggendo i titoli su “le bollicine della birra”. Poi ho capito. E ho capito. Rockstar non sta solo facendo un videogioco, sta costruendo una simulazione di un mondo vivo, dove ogni elemento – anche quello più insignificante – racconta qualcosa.
E quando una birra può suscitare meraviglia, significa che il medium videoludico ha raggiunto una maturità capace di stupire con la semplicità. Se questo è solo un dettaglio, non oso immaginare cos'altro ci aspetta a Vice City (che a quanto pare non sarebbe l'unica location del gioco).
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