“Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non potessi più risvegliarti, come riusciresti a distinguere il sogno dalla realtà? Fuggite sciocchi!” Così recitava (più o meno) Morpheus in Matrix: si rivolgeva a Neo, il quale osservando uno specchio che non era uno specchio, cominciava a domandarsi se ciò che vedesse esistesse davvero. In futuro il tutto potrebbe essere correlato al nostro passatempo preferito. Almeno è così che la pensa Palmer Luckey, il CEO di Oculus VR, azienda nel quale ora lavora anche John Carmack. “VR è ancora rozzo, ma migliora velocemente” – ha spiegato Luckey – “[…]E potremmo essere in grado di raggiungere il livello di Matrix.“Con oltre 20.000 Oculus Rift spediti agli sviluppatori, l’azienda sta lavorando duro sui feedback ricevuti, migliorando motion bluir e altre problematiche, che causano anche nausea. La sua uscita è prevista nel 2015.