Anche Metal Gear Solid 4 è diventato realtà, ci ricorda Kojima

Hideo Kojima ha condiviso una riflessione sui temi di Metal Gear Solid 4, sottolineando come la sua rappresentazione dei campi di battaglia sia realtà.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Ormai perfino Hideo Kojima scherza sul fatto che i temi dei suoi giochi diventino anticipatori dei tempi. Il caso di Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty – un gioco che nel 2001 sottolineava le contraddizioni e i rischi dell'iper-comunicazione digitale – era già eclatante di suo, ma quello degli isolamenti di Death Stranding probabilmente ci va a braccetto.

In tutto questo, però, a quanto pare il game director non vuole che ci dimentichiamo di Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots

Arrivato nel 2008 solo su PlayStation 3, il gioco rappresentava l'ultima avventura dell'anziano Solid Snake, per l'occasione ribattezzato Old Snake, chiamato a combattere in un mondo dominato dalle compagnie militari private (PMC) e dal controllo del campo di battaglia mediante un sistema chiamato SOP: quest'ultimo permetteva di monitorare le emozioni dei soldati, ma anche di assegnare a ciascuno di essi determinate armi che, se imbracciate da qualcun altro, di disattivavano.

Concetti che, Hideo Kojima ne ha parlato sul suo account Twitter, suonano oggi inquietantemente affini alla realtà.

Come spiegato dall'autore:

«Metal Gear Solid 4 rappresenta la prossima generazione delle guerre per procura e delle economiche belliche, portate avanti da armi che non necessitano di umani e da PMC.

È un futuro dove le parti coinvolte non combattono, ma sono rappresentate da droni, soldati che combattono per procura e corporazioni. In questo futuro, coloro che vendono o noleggiano armi introducono il sistema SOP per avere il pieno controllo del campo di battaglia.

Nascerà il concetto di 'riciclatore d'armi', che permette alle parti coinvolte di sfuggire a SOP».

Oggi siamo in effetti più "abituati" (probabilmente non è il termine giusto) all'idea delle compagnie militari private, con veri e propri mercenari che offrono le loro capacità a chi li ingaggia, combattendo di fatto "per procura", per conto di terzi.

Kojima ha continuato la sua riflessione con un riferimento a Metal Gear Solid 2che voleva riflettere sulla società digitale:

«Metal Gear Solid 2 era una sveglia sulla società digitale, ma Metal Gear Solid 4 parla della digitalizzazione del campo di battaglia. Droni, SOP, identificazione personale delle armi, riciclaggio e così via.

Si va dall'HUMINT al SIGINT al OSINT. Non stiamo più parlando di fantascienza».

Con HUMINT, ricordiamo, si fa riferimento all'ottenimento di informazioni da parte delle intelligence mediante l'interazione tra persone. SIGINT (i giocatori di Metal Gear Solid 3 conoscono questa parola, ndr) fa riferimento all'ottenimento di intelligence mediante l'analisi dei segnali.

OSINT, infine, è l'ottenimento di dati da parte delle cosiddette "fonti aperte" (sta infatti per open source intelligence), che vanno particolarmente a nozze con la nostra società.

A molti anni dal suo debutto, insomma, Guns of the Patriots continua a offrire più di uno spunto di riflessione e cogliamo l'occasione per sperare che possa avere spesso una nuova giovinezza, essendo rimasto confinato su PS3 e non facilmente reperibile (se ne trova qualche copia ancora su Amazon, ma è diventato una rarità).

Di recente, durante la presentazione del suo prossimo gioco, DS2, Kojima stesso aveva scherzato sulla sua capacità di anticipare gli eventi, affermando di aver scelto di riscrivere il nuovo titolo proprio per questo motivo.

In passato, aveva anche sottolineato come in realtà la cosa non sia troppo difficile da fare: non serve una palla di vetro, perché «il futuro si raggiunge per accumulo». Anche quando si tratta di campi di battaglia.