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Pro
- La migliore versione del gioco sul mercato.
- La nuova modalità multiplayer prolunga la vita di un gioco già molto longevo.
- Uno dei migliori episodi del franchise.
- Localizzazione italiana per i testi.
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Contro
- Gli scontri con i nemici regolari possono venire a noia dopo tante ore di gioco.
- Chi ci ha già speso decine di ore potrebbe voler aspettare un calo di prezzo.
Il Verdetto di SpazioGames
Informazioni sul prodotto

- Sviluppatore: Ryu Ga Gotoku Studio
- Produttore: SEGA
- Testato su: SWITCH2
- Piattaforme: SWITCH2
- Generi: Picchiaduro
- Data di uscita: 5 giugno 2025
SEGA è tra i publisher che hanno accompagnato il lancio di Switch 2 con il maggior numero di software, spaziando dall'ultima avventura di Sonic ad un titolo decisamente più maturo, ovvero la Director's Cut di Yakuza 0 oggetto di questa nostra disamina.
Parliamo di uno dei migliori action adventure della scorsa generazione di console, tirato a lucido per il debutto della nuova ibrida Nintendo con oltre trenta minuti di cutscene inedite, una nuova modalità multigiocatore ed un doppiaggio anche in lingua inglese.
Basteranno queste aggiunte a renderlo imprescindibile per gli early adopters di Switch 2 o siamo dinanzi ad un'operazione pigra per spillare soldi ai meno informati?
Non dovete far altro che continuare a leggere per avere la risposta a questa ed altre domande.
Una delle migliori storie dell'universo Yakuza
Se, a detta di molti, eravamo già dinanzi ad uno dei migliori capitoli della serie a livello narrativo, gli interventi eseguiti in questa Director's Cut sono atti a migliorare ulteriormente la situazione.
Il team di sviluppo ha lavorato duramente su alcuni fili narrativi per meglio riannodarli al gomitolo principale – esplorando, tra le altre, la relazione tra Kazuma e Nishikiyama e quella tra Majima e Makoto, ed offrendo retroscna e gustosi siparietti in più anche a quanto avessero già portato a termine una prima volta l'avventura.
Ciononostante, per quanto ci riguarda, continuiamo a ritenere Yakuza Kiwami un migliore punto d'ingresso per i neofiti del franchise – perché, se è vero che gli eventi di Yakuza 0 si svolgono diversi anni prima rispetto a quelli di Kiwami, partendo da questo episodio ci si perderebbe moltissimi dei riferimenti e delle spiegazioni riguardanti determinati personaggi, oltre che le motivazioni dietro la loro condotta.
In ogni caso, cominciando da questa Director's Cut, anche i neofiti della saga potranno rimettersi in carreggiata, nella speranza che SEGA porti su console Nintendo l'intera serie.
Per chi, come chi vi scrive, ha sempre avuto un debole per questo personaggio, questo episodio risulta assolutamente imprescindibile, perché svela retroscena e storie private del cane pazzo di Shimano, offrendo al giocatore il controllo diretto dello stesso per la prima volta nella serie, prima del recente spin-off piratesco che gli è stato dedicato.
Come se fossimo nel 1988
Sebbene ce lo aspettassimo, siamo rimasti piacevolmente colpiti da quanto la formula base sia invecchiata bene, pur con tutti i distinguo derivanti da un open world molto limitato nella sua estensione, dalla ripetitività di certe task e degli scontri casuali che avvengono per le strade del Giappone in cui si muovono i protagonisti.
Eppure, al pari degli episodi più recenti che hanno visto il passaggio al combat system a turni, Yakuza 0 si lascia giocare ancora molto piacevolmente, trainato dalla bontà del plot, dal carisma dei suoi personaggi e da una cornucopia di cose da fare in giro per la mappa.
In più, in esclusiva per questa Director's Cut e per la prima volta nella storia del franchise, la modalità Raid a Luci Rosse consente fino a quattro giocatori di allearsi in locale o confrontarsi online per darsele di santa ragione scegliendo tra un roster nutritissimo, che conta oltre sessanta personaggi con le loro mosse uniche e gli stili di combattimento peculiari.
Siamo dinanzi ad una modalità pensata più per divertirsi in maniera spensierata e buttarla in caciara, piuttosto che ad una che valorizzi il combat system e le sue finezze, ma il risultato finale è comunque apprezzabile, sebbene durante i nostri test (avvenuti comunque nelle ore successive al lancio di Switch 2) i server non si siano rivelati particolarmente affollati.
La presenza di classifiche online per i tempi ed i punteggi migliori potrebbe comunque stuzzicare l'appetito dei più competitivi, e rivelarsi un bonus assai gradevole per prolungare la vita del prodotto – che già necessita, di base, di almeno una quarantina di ore per essere portato a termine.
A tal proposito, nonostante ci fossimo ripromessi di non lasciarci troppo andare nella vita notturna di Kamurocho e Sotenbori, ci siamo cascati di nuovo: il mini-gioco legato alle hostess, OutRun in sala giochi, le macchinine radiocomandate, il baseball al batting center ci hanno portato via (di nuovo!) molto più tempo di quanto preventivato, posticipando la pubblicazione di questo pezzo e togliendoci qualche ora di sonno extra.
Questo, considerando che avevamo già portato a termine il gioco anni fa per la recensione e speso decine di ore all'interno del suo mondo, rappresenta la più lampante testimonianza della bontà e della ricchezza dell'offerta ludica di Yakuza 0.
Segnaliamo anche la possibilità di salvare ovunque, laddove il titolo originale limitava alla presenza di una cabina telefonica la necessità di salvare i progressi: sembrerebbe un'aggiunta di poco conto, ma considerando che certe scene di intermezzo possono durare anche diversi minuti, ci sembra sensata.
La migliore versione del gioco
Già al tempo della prima pubblicazione, Yakuza 0 rappresentava il canto del cigno del vecchio motore grafico utilizzato dal Ryu Ga Gotoku Studio per tutti gli episodi della serie fino al quinto capitolo, prima che il Dragon Engine facesse la sua irruzione e portasse le avventure di Kazuma Kiryu prima e di Ichiban Kasuga poi in una nuova era grafica.
Quindi, esattamente come per le meccaniche di gioco, e nonostante il robusto maquillage a cui il gioco è andato incontro, lo stile grafico, il comparto animazioni e le geometrie delle ambientazioni fanno un passo indietro rispetto alle ultime uscite del franchise, pur mantenendo l'innegabile fascino che il franchise da sempre porta con sé. D'altronde le origini del gioco risalgono addirittura a PS3, e quindi sarebbe stato strano il contrario nell'anno domini 2025.
Nondimeno, l'attenzione ai dettagli rimane quella tipica dello studio giapponese, che ha contribuito a fare del franchise un successo enorme anche al di fuori dei confini giapponesi: il nuovo doppiaggio in lingua inglese, una delle aggiunte di questa Director's Cut, è accompagnato da un lip sync perfetto durante le numerose scene d'intermezzo, che sono state appositamente rifatte per ricalcare anche la nuova traccia audio, con risultati eccellenti come da tradizione per la serie.
Da parte nostra, riteniamo comunque superiore il doppiaggio originale giapponese (soprattutto per il protagonista), con attori che sono diventati una leggenda gioco dopo gioco, ma per quanti preferiscano una lingua più facilmente comprensibile, questa aggiunta non è da sottovalutare.
Nota lieta anche per quanti non mastichino bene l'inglese, visto che questa versione per Switch 2 introduce la localizzazione nella nostra lingua per i testi: una scusa in meno per non recuperare uno dei migliori giochi d'azione della scorsa generazione di console.
A livello visivo, siamo dinanzi ad un lavoro con i fiocchi: in versione docked, la risoluzione base è 4K, con una densità dei pedoni ed una dovizia di particolari notevole, sicuramente superiore alla versione PS4 recensita su queste pagine anni fa e in linea (se non superiore) a quella PS5 giocata in retrocompatibilità.
I tempi di caricamento sono migliorati rispetto alla versione PS4 ed il frame rate, ancorato ai 60 fps anche nelle situazioni più caotiche (e credeteci, ce ne sono a bizzeffe!), riesce a far fare bella figura a Switch 2, che si configura come una piattaforma capace di regalare grandi soddisfazioni ai suoi acquirenti.
Gli effetti volumetrici, la qualità degli asset, le ombre, le rifrazioni della luce sui parabrezza delle auto in sosta sono tutti di alto livello, e sicuramente rappresentano un passo avanti enorme rispetto alle ristrettezze che ha dovuto affrontare Yakuza Kiwami sulla prima Switch solo pochi mesi fa.
In un quadro tanto lusinghiero, sfigurano i menu e le interfacce a schermo, inspiegabilmente lasciati ad una definizione inferiore rispetto al resto, che risultano un po' un pugno nell'occhio soprattutto durante i primi capitoli della campagna, quando compaiono in maniera piuttosto invasiva per illustrare al giocatore aspetti delle meccaniche principali di gioco. Una scelta bizzarra da parte del team di sviluppo, che stona con la maniacale cura per i dettagli dimostrata in quasi tutti gli altri campi di questa riproposizione ma che potrebbe essere risolta con la prossima patch.
Per rispondere alla domanda iniziale con cui abbiamo aperto questo pezzo, allora, Yakuza 0 Director's Cut è sì un viaggio imprescindibile per tutti gli amanti dei giochi ben scritti, con personaggi indimenticabili e meccaniche di gioco semplici ma nel contempo piuttosto profonde, ma chi lo avesse già sviscerato nella sua forma originaria potrebbe voler aspettare il primo taglio di prezzo, a meno di non amare follemente le risse da strada protagoniste della nuova modalità Raid a Luci Rosse.
Ciò detto, noi ci siamo divertiti un mondo, sebbene avessimo già speso decine di ore tra Kamurocho e Sotenbori al tempo della pubblicazione europea su PS4: e già questo significa tanto sulla bontà di questo ritorno di Yakuza 0.